Pieloureteroplastica destra
G.le dottore,
In gennaio sono stato sottoposto ad un previsto intervento di pieloureteroplastica destra, con modalità OPEN.
Dopo una settimana è stato rimosso il tutore ureterale e poche ore dopo è comparsa forte dolenzia al fianco dx con riscontro ecografico di dilatazione pielica e comparsa di abbondante liquido dal drenaggio dx.
Subito veniva posizionato stent ureterale doppio j 4,7 con intervento di pielografia ascendente.
Venivo dimesso alcuni giorni dopo.
In data 20 febbraio mi veniva rimosso lo stent ed il 21 entravo di nuovo in reparto per forti dolori al fianco dx, dove mi veniva effettuata urotac ( che evidenziava: ridotta dilatazione delle pelvi renale e aumentata dilatazione delle strutture caliceali. Ridotto spessore cortico midollare con ritardata parenchiomografia rispetto al controlaterale e mancata escrezione di urina iodata, anche dopo 50 minuti dall'iniezione del MdC)
Nella stessa giornata mi veniva posizionato ancora una volta con pielografia ascendente stent ureterale dx ( uretere prossimale filiforme).
Adesso dopo essere stato dimesso devo aspettare 40 gg per la rimozione dello stent.
Volevo chiedervi che percentuale ho di risoluzione del problema allo scadere dei 40 gg e in caso contrario come si interviene?
distinti saluti
grazie
In gennaio sono stato sottoposto ad un previsto intervento di pieloureteroplastica destra, con modalità OPEN.
Dopo una settimana è stato rimosso il tutore ureterale e poche ore dopo è comparsa forte dolenzia al fianco dx con riscontro ecografico di dilatazione pielica e comparsa di abbondante liquido dal drenaggio dx.
Subito veniva posizionato stent ureterale doppio j 4,7 con intervento di pielografia ascendente.
Venivo dimesso alcuni giorni dopo.
In data 20 febbraio mi veniva rimosso lo stent ed il 21 entravo di nuovo in reparto per forti dolori al fianco dx, dove mi veniva effettuata urotac ( che evidenziava: ridotta dilatazione delle pelvi renale e aumentata dilatazione delle strutture caliceali. Ridotto spessore cortico midollare con ritardata parenchiomografia rispetto al controlaterale e mancata escrezione di urina iodata, anche dopo 50 minuti dall'iniezione del MdC)
Nella stessa giornata mi veniva posizionato ancora una volta con pielografia ascendente stent ureterale dx ( uretere prossimale filiforme).
Adesso dopo essere stato dimesso devo aspettare 40 gg per la rimozione dello stent.
Volevo chiedervi che percentuale ho di risoluzione del problema allo scadere dei 40 gg e in caso contrario come si interviene?
distinti saluti
grazie
[#1]
Gentile Signore,
ovvamente noi non possiamo conoscere dettagli noti solo ai Colleghi che l'hanno operata e che possono condizionare l'evoluzione post-operatoria. A distanza di un mese dall'intervento, è verosimile ch vi possa ancora essere una insufficiente stabilizzzione del tratto operato, con rigonfiamento (èdema) e difficoltà di scarico dell'urina. E' altresì presumibile che la situazione vada migliorando gradualmente ed al tempo previsto (tra 40 giorni) la situazione possa essere migliorata, purtroppo non vi è modo per poter prevedere di preciso quanto accadrà, non resta che rimuovere lo stent, ancora una volta. Tenga comunque presente che un rene operato di difetto al giunto pielo-ureterale non tornerà mai normale, anche nella migilore delle occasioni, ma manterrà sempre un certo grado di dilatazione cronica, ben visibile all'ecografia. Più importante è il dato funzionale, rilevabile con la scintigrafia, che potrebbe evidenziare un certo miglioramento.
Saluti
ovvamente noi non possiamo conoscere dettagli noti solo ai Colleghi che l'hanno operata e che possono condizionare l'evoluzione post-operatoria. A distanza di un mese dall'intervento, è verosimile ch vi possa ancora essere una insufficiente stabilizzzione del tratto operato, con rigonfiamento (èdema) e difficoltà di scarico dell'urina. E' altresì presumibile che la situazione vada migliorando gradualmente ed al tempo previsto (tra 40 giorni) la situazione possa essere migliorata, purtroppo non vi è modo per poter prevedere di preciso quanto accadrà, non resta che rimuovere lo stent, ancora una volta. Tenga comunque presente che un rene operato di difetto al giunto pielo-ureterale non tornerà mai normale, anche nella migilore delle occasioni, ma manterrà sempre un certo grado di dilatazione cronica, ben visibile all'ecografia. Più importante è il dato funzionale, rilevabile con la scintigrafia, che potrebbe evidenziare un certo miglioramento.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.3k visite dal 03/03/2014.
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