Focolaio di adenocarcinoma
Salve, ho 72 anni, sono stato operato (dopo 3 anni di attesa e dopo ulteriori 8 mesi di catetere) alla prostata da c.a 40gg. Oggi ho ritirato l'esito dell'esame istologico nel quale si evidenzia quanto segue: focolaio di adenocarcinoma infiltrante 4 secondo Gleason (Gleason 8).I chirurghi mi hanno detto che non è niente di preoccupante e che non è necessaria nessuna terapia. Io comunque non stò per niente bene i testicoli sono molto gonfi ho molta difficoltà a stare seduto e disteso, è accuso dei dolori fortissimi diffusi all'addome e basso ventre. Bevo almeno 3 e + l di acqua al giorno costringendomi ad urinare ogni mezz'ora provocandomi anche in questa fase abbastanza dolore. I chirurghi mi dicono che il tutto è normale e che la ripresa si avvertirà dopo 4/5 mesi dall'intervento. A me tutto, vista anche la rapida ripresa di amici che sono stati operati, mi sembra strano e la cosa mi stà preoccupando. Chiedo pertanto a voi, molto cortesemente, un parere. Ringrazio e saluto cordialmente
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Gentile Signore,
lei non ci dice a che tipo di intervento è stato sottoposto (chirurgico, endoscopico, laser, ecc.). Il riscontro di un piccolo focolaio tumorale nel contesto di un ingrossamento benigno è possibile anche se poco comune, poiché i due tipi di cellule hanno un'origine ed un'evoluzione molto diversa. L'ingrossamento benigno interessa la,parte centrale della prostata, quella attorno all'uretra, ed è per questo motivo che è causa di ostruzione, problema di cui vediamo lei ha subito a lungo gli effetti. Il tumore invece perlopiù deriva dalla parte esterna della prostata, raramente causa ostruzione e disturbi (se non in fasi molto avanzate), quindi con un comportamento decisamente più subdolo.
D'ogni modo, l'aver trovato questo piccolo focolaio ha di fatto poco significato, in particolare sul risultato dell'intervento, i suoi aspetti "idraulici" ed i tempi di ripresa. Sara opportuno continuare a controllare periodicamente il PSA, ma questo lo si sarebbe fatto comunque. Un mese e mezzo dall'intervento è il tempo medio che generalmente si indica al paziente come indicativo per poter apprezzare appieno i vantaggi dell'intervento. Questi "fortissimi" dolori che lei ci riferisce ci paiono quindi abbastanza misteriosi, anche perché se lei sta continuando ad urinare liberamente, anche se spesso e con qualche disturbo, non pare possa esservi il rischio di una complicazione urologica. Ci pare che lei sia stato comunque controllato dai nostri Colleghi che l'hanno operata, la presenza di un problema serio, una complicazione, non avrebbe dovuto sfuggire. Se lei non si sente ancora bene ed è preoccupato, non deve però vergognarsi a farlo presente, purtroppo la valutazione implica un controllo diretto e noi qui a distanza non possiamo andare oltre le considerazioni generali di cui sopra. Concludendo, diremmo che a questo punto forse si potrebbe iniziare a ridurre la quantità d'acqua bevuta, tre litri sono veramente molti.Se le urine sono chiare, come pensiamo, una quantità gradualmente minore potrebbe mettere meno sotto sforzo tutto "l'impianto", le assicuriamo che una quantità tra il litro e mezzo ed i due (con riduzione progressiva nel pomeriggio-sera) in questo momento potrebbe già essere sufficiente.
Saluti
lei non ci dice a che tipo di intervento è stato sottoposto (chirurgico, endoscopico, laser, ecc.). Il riscontro di un piccolo focolaio tumorale nel contesto di un ingrossamento benigno è possibile anche se poco comune, poiché i due tipi di cellule hanno un'origine ed un'evoluzione molto diversa. L'ingrossamento benigno interessa la,parte centrale della prostata, quella attorno all'uretra, ed è per questo motivo che è causa di ostruzione, problema di cui vediamo lei ha subito a lungo gli effetti. Il tumore invece perlopiù deriva dalla parte esterna della prostata, raramente causa ostruzione e disturbi (se non in fasi molto avanzate), quindi con un comportamento decisamente più subdolo.
D'ogni modo, l'aver trovato questo piccolo focolaio ha di fatto poco significato, in particolare sul risultato dell'intervento, i suoi aspetti "idraulici" ed i tempi di ripresa. Sara opportuno continuare a controllare periodicamente il PSA, ma questo lo si sarebbe fatto comunque. Un mese e mezzo dall'intervento è il tempo medio che generalmente si indica al paziente come indicativo per poter apprezzare appieno i vantaggi dell'intervento. Questi "fortissimi" dolori che lei ci riferisce ci paiono quindi abbastanza misteriosi, anche perché se lei sta continuando ad urinare liberamente, anche se spesso e con qualche disturbo, non pare possa esservi il rischio di una complicazione urologica. Ci pare che lei sia stato comunque controllato dai nostri Colleghi che l'hanno operata, la presenza di un problema serio, una complicazione, non avrebbe dovuto sfuggire. Se lei non si sente ancora bene ed è preoccupato, non deve però vergognarsi a farlo presente, purtroppo la valutazione implica un controllo diretto e noi qui a distanza non possiamo andare oltre le considerazioni generali di cui sopra. Concludendo, diremmo che a questo punto forse si potrebbe iniziare a ridurre la quantità d'acqua bevuta, tre litri sono veramente molti.Se le urine sono chiare, come pensiamo, una quantità gradualmente minore potrebbe mettere meno sotto sforzo tutto "l'impianto", le assicuriamo che una quantità tra il litro e mezzo ed i due (con riduzione progressiva nel pomeriggio-sera) in questo momento potrebbe già essere sufficiente.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 01/03/2014.
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