Eradicazione chlamydia t.


Mi chiamo Stefano R. e da qualche mese sono risultato positivo alla Chlamydia T. Ho avuto per anni disordini uro-genitali senza mai aver pensato ad un approfondimento di questa patologia in realtà molto complessa, subdola o raffinatamente subdola, altamente recidivante e importante veicolo di coinfezione. ci sono all'orizzonte nuove conoscenze per l'eradicazione totale di questo batterio e se si quali, visto che una monoterapia con approccio classico non riesce a dare risultati definitivi nella stragrande maggioranza dei casi, e che spesso non si riesce a far guarire il malato dalla quasi scontate complicanze come la prostatite cronica, l'epimidite, infammazione anale ecc.?

Cordiali saluti

Stefano R. Firenze
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Utente
Utente
Nessuno può rispondermi? Possibile che nessun urologo o andrologo abbia mai trattato una patologia complicata delle basse e alte vie urinarie da mancata eradicazione totale di Clamydia T. Se voleste indicarmi un buon urologo o andrologo a Firenze che qui in rubrica non ne trovo (di Firenze).Ho sempre un fastidioso dolore sovrappubico che nemmeno gli antidolorifici fanno passare, e una diarrea persistente e una dolenzia uretrale (sensazione di corpo estraneo)...non so cosa fare..Aiutatemi per favore...

Stefano R. Firenze
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
I farmaci più attivi sulla Chlamydia Trachomatis classicamente sono la tetraciclina, macrolidi, sulfamidici, rifampicina e clindamicina.
Ultimamente ottimi risultati si sono ottenuti con i fluorochinoloni.
Personalmente credo che nei casi di flogosi croniche come la Sua la terapia migliore sia un ciclo di terapia a dosaggio pieno con tetracicline per due settimane (anche fino a 500 mg x 4 /die). A questo associo sempre un supporto con farmaci antiinfiammatori non steroidei.
Attenzione però: io credo che dopo un ciclo di terapia di questo tipo, il paziente debba essere sempre completamente rivalutato. E con questo intendo tampone uretrale, test di Meares Stamey, tests sierologici, liquido seminale ecotomografia vescicolo-prostatica.
Affettuosi auguri per la risoluzione del Suo, purtroppo, non semplicissimo problema. Cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

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Utente
Utente
Caro Professore,
La ringrazio sinceramente per la sua disponibilità.
Le evidenzio il trattamento indicato dal mio specialista dopo molte discussioni, se può mi dia una sua valutazione:

doxiciclina (100 mg 2 al dì x 14 gg)
3 giorni fermo poi:
azitromicina (500 mg 1 al dì x 3 gg)
dopo 3 giorni:
rifampicina (300 mg 1 al dì x 5 gg)
Poi per 16 settimane:
levofloxacina+azitromicina (500+500 mg 1 volta alla settimana).
Crede che possa andare bene? Inoltre,
quale antinfiammatorio potrei associarci?

Tanti, tanti, ringraziamenti.

Stefano R. Firenze


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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
Le rispondo al volo, per farmi perdonare il ritardo con cui ho visto la Sua prima mail :o)
Si, davvero a 360 gradi la terapia che Le hanno proposto. State sparando con un cannone più che con una mitragliatrice. A me piace prescrivere l'indometacina, magari in supposte, come farmaco anti-infiammatorio.
La terapia che Lei esegue è complessa. Il Collega che La segue, di certo, controllerà periodicamente se il miglioramento del quadro clinico e laboratoristico consentirebbe di "alleggerire" l'impiego di un così largo numero di farmaci.
Di nuovo affettuosi auguri per tutto e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16k 473
caro lettore 8321,

capisco il suo disagio e sconforto nel non riuscire a debellare una infezione da Chlamydia.
Credo che a FIRENZE potrà trovare idonei specialisti, privati o di struttue pubbliche, capaci di risolvere il suo problema.
Io non credo sia corretto consigliare terapie e ancor più di singoli farmaci senza aver potuto visitare il paziente, senza aver potuto analizzare se, effettivamente, ci sia una infezione, se tale infezione sia veramente determinata da un certo germe e senza avere la percezione diretta, fisica, che tali indicazioni siano state comprese dal paziente e non ci si trovi di fronte, magari, a qualcuno che sfrutta la richiesta telematica, anonima, per un senso di mitomania, o magari per "sputtanare" un altro Medico non gradito o altro.
A mio parere è come consigliare una terapia per telefono.
Non corretto.
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org