Vescicolite ed emospermia

Gentili Dottori,

vi chiedo un consulto online, in attesa di andare a visita presso un vostro collega urologo.

Ho 38 anni, circa 10 anni fa ebbi un episodio di prostatite-vescicolite piuttosto lungo con dolori, disturbi urinari e sessuali tipici e soprattutto con diversi episodi di emospermia, curato con terapia antibiotica prolungata (normix) ma non antinfiammatori. Si risolse soltanto dopo alcuni mesi.
Poi fino ad alcune settimane fa questa infiammazione non si è più ripresentata, anche se occasionali lievi disturbi di tanto in tanto si sono negli anni ripresentati e si è mantenuto un fastidioso gocciolamento p.m. (vedi altra mia richiesta di consulto), ma senza dolori o disturbi sessuali evidenti come nell'episodio acuto.

Ad intervalli di circa 3/4 anni, ho mantenuto sotto controllo la situazione con gli esami del PSA/PSA free (regolari, l'ultimo di 7 mesi fa documenta PSA totale 0,8 e PSA free 0,31)) ed ecografie prostatiche T.R. che documentavano una prostata regolare per forma e struttura parenchimale, vascolarizzazione regolare, tuttavia di dimensioni ai limiti superiori della norma (42 mm x 32 x 45) ma non ancora ipertrofica.
Rilevata la presenza di 2 microcalcificazioni periuretrali di 2 mm.
Le vescicole risultavano regolari ed esenti da processi flogistici o di altra natura.

Il problema è che circa due settimane fa ho avuto prima un leggero episodio di emospermia, seguito alcuni giorni dopo da altri due episodi molto più evidenti (sangue rosso vivo in tutto l'ejaculato), senza però avere dolori o fastidi particolari, nenche durante l'ejaculazione, come invece mi era accaduto 10 anni prima.
Essendo un po' preoccupato per la cosa, ho voluto seguire subito un'altra eco, in attesa di andare poi a visita urologica.
L'esito è stato "vescicolite". Questa volta la prostata, mantenendo le sue dimensioni ai limiti superiori, non sembra essere stata interessata dal processo infiammatorio.
Nelle vescicole (doloranti all'inserimento della sonda rettale, ho sentito come punture d'ago) invece sono state trovate due microcalcificazioni endoluminali di circa 2 mm, che si vanno ad aggiungere a quelle due prostatiche periuretrali.

Vi chiedo: da cosa potrebbe essere causata questa infezione/infiammazione? E' collegabile all'episodio di 10 anni fa? E queste microcalcificazioni che indicazione danno?
Il mio intestino è abbastanza regolare.
La mia attività sessuale è intensa (sono single), ma senza eccessi, e da quello che so, simili manifestazioni non sono peraltro tipiche di nessuna MST.

Potete darmi indicazioni ed eventualmente suggerire esami di approfondimento che potrei portare all'urologo già eseguiti, per risparmiare tempo?

Grazie,

L.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signore,
il dosaggio del PSA nella sua fascia d'età è assolutamente inutile e, se eseguito con il Servizio Sanitario Nazionale, costituisce di fatto uno spreco di denaro pubblico. Tanto più in presenza di situazioni infiammatorie si rischia di ottenere dei risultati falsamente alterati, che possono indurre dubbi ed ansie del tutto inutili.
A parte questo, evidentemente i suoi organi genitali interni sono evidentemente soggetti ad una maggiore suscettibilità, la ripetizioni di infiammazioni non deve stupire più di tanto. L'emospermia è comunque in segno perlopiù benigno e privo di significati pericolosi ed oscuri. La visita specialistica ê comunque indispensabile, l'ecografia è molto importante ed è già stata eseguita. L'esecuzione di un esame urine con urocoltura e di un esame del liquido seminale con spermiocoltura potrebbe completare le indagini di primo livello, utili ad un primo controllo urologico.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Dott. Piana,

intanto la ringrazio per la sua celere risposta.

In attesa della visita tuttavia, le mie domande vertevano su due punti che le chiederei di specificarmi:

1) il significato di quelle microcalcificazioni (sia prostatiche che vescicolari);

2) sulla ragionevole esclusione di patologie "sessuali", in quanto la vista del sangue in quel momento più che me, ha spaventato l'altra persona che mi ha ovviamente chiesto di fare indagini al riguardo, credendomi affetto da una qualche malattia venerea contagiosa, non quindi da una "semplice infezione" causata da batteri comuni.

Per maggior chiarezza vorrei riportare il testo dell'ecografia nella parte relativa alle vescicole (la prostata è indenne): «Ipertrofiche le vescichette seminali, con ectasia dei dotti e minute calcificazioni intraduttali, la principale di 2 mm»

Grazie di nuovo,

L.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signore,
le calcificazioni nelle vie seminali rappresentano la conseguenza stabilizzata di precedenti infiammazioni localizzate, diciamo come una sorta di "cicatrici". La situazione è ad esempio molto tipica nelle forme di prostatite cronica. Questo fenomeno del tutto benigno é comune anche in molte altre parti del corpo umano, ad esempio le articolazioni, i tendini, eccetera. L'ecografia rileva molto bene le calcificazioni (come i calcoli) per il netto contrasto di consistenza rispetto ai tessuti circostanti. Le dimensioni sono generalmente poco precise, in particolare per formazioni puntiformi in genere tendono ad essere sovrastimate. La presenza di calcificazioni può essere una causa dell'emospermia, ma questo non sará mai dimostrabile con certezza assoluta. Queste calcificazioni, una volta formate. non possono essere nè asportate nè dissolte, almeno con i mezzi attualmente a nostra disposizione. Peraltro, pur se l'emospermia è un segno colto generalmente con preoccupazione, nella gran parte dei casi ha cause assolutamente benigne e, soprattutto, non è legata a particolari malattie infettive a trasmissione sessuale. Queste ultime hanno eventualmente segni completamente diversi e caratteristici. Le vie seminali, dai testicoli, agli epididimi, ai dotti deferenti, alle vescole seminali ed infine alla prostata sono lunghissime e tortuose, generalmente non si riesce mai ad individuare il punto preciso del sanguinamento. In ogni caso, più la colorazione è rosso vivo, più è probabile che l'origine sia nell'ultimo tratto, quindi a livello della prostata.

Saluti
Tumore alla prostata

Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.

Leggi tutto