Chlamydia
Gentile Dottore,
Circa tre mesi fa sono risultato positivo al test Chlamydia tampone uretrale E.I.A., negativo quello colturale per miceti e batteri. Questa la terapia: Zitromax 1000 unica dose, 7 GG di bassado mattina e sera, e 20 gg di levoxacin. Una settimana fa ho ripetuto i test; Stessa situazione, identici i test, uguali i risultati: Positivo Chlamidya e negativo l'altro. E' possibile secondo lei che il test abbia dato un falso positivo? esiste qualche test più accurato? C'è qualche altra terapia che è possibile seguire? mi scusi se la "bombardo" di domande ma non so più come comportarmi con questa maledetta infezione. Anche la mia partner ha seguito la stessa terapia.
Grazie anticipatamente
Circa tre mesi fa sono risultato positivo al test Chlamydia tampone uretrale E.I.A., negativo quello colturale per miceti e batteri. Questa la terapia: Zitromax 1000 unica dose, 7 GG di bassado mattina e sera, e 20 gg di levoxacin. Una settimana fa ho ripetuto i test; Stessa situazione, identici i test, uguali i risultati: Positivo Chlamidya e negativo l'altro. E' possibile secondo lei che il test abbia dato un falso positivo? esiste qualche test più accurato? C'è qualche altra terapia che è possibile seguire? mi scusi se la "bombardo" di domande ma non so più come comportarmi con questa maledetta infezione. Anche la mia partner ha seguito la stessa terapia.
Grazie anticipatamente
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Gentile lettore,
se lei ha già, come sembra, un tampone colturale uretrale positivo per questo microrganismo... questo è; non esistono "falsi positivi" se il laboratorio utilizzato non è "contaminato" ed i biologi presenti sono competenti, come penso.
Il problema di utilizzare altre indagini più sofisticate è quando si ha il sospetto della presenza di una Chlamydia ma le valutazioni microbiologiche classiche sono risultate tutte negative.
Anche la terapia indicatale in passato può essere condivisibile ma per eventuali e nuove indicazioni terapeutiche deve comunque risentire in diretta il suo specialista di riferimento.
Risenta quindi il suo urologo od andrologo e, se lui li riterrà utili, possono essere fatti eventualmente alcuni controlli più sofisticati e naturalmente più costosi, come l'immunofluorescenza diretta oppure si possono usare tecniche immuno-enzimatiche o di biologia molecolare che vanno a riconoscere l'RNA ricombinante del microrganismo in causa ma, le ripeto, lei ha già una bella positività dichiarata e quindi segua ora le terapie mirate che le saranno indicate.
Un cordiale saluto.
se lei ha già, come sembra, un tampone colturale uretrale positivo per questo microrganismo... questo è; non esistono "falsi positivi" se il laboratorio utilizzato non è "contaminato" ed i biologi presenti sono competenti, come penso.
Il problema di utilizzare altre indagini più sofisticate è quando si ha il sospetto della presenza di una Chlamydia ma le valutazioni microbiologiche classiche sono risultate tutte negative.
Anche la terapia indicatale in passato può essere condivisibile ma per eventuali e nuove indicazioni terapeutiche deve comunque risentire in diretta il suo specialista di riferimento.
Risenta quindi il suo urologo od andrologo e, se lui li riterrà utili, possono essere fatti eventualmente alcuni controlli più sofisticati e naturalmente più costosi, come l'immunofluorescenza diretta oppure si possono usare tecniche immuno-enzimatiche o di biologia molecolare che vanno a riconoscere l'RNA ricombinante del microrganismo in causa ma, le ripeto, lei ha già una bella positività dichiarata e quindi segua ora le terapie mirate che le saranno indicate.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 18/02/2014.
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