Infiammazione del meato uretrale

Gentili medici,
vorrei sottoporvi il mio quadro clinico per avere da voi un parere.
Nel luglio del 2013 ho avuto un rapporto insertivo scoperto con un partner sconosciuto e nell'agosto successivo diversi rapporti con partner sano. In settembre ho avvertito un improvviso dolore al pene sotto forma di crampi a livello del canale uretrale, accompagnati da un rigonfiamento doloroso del canale (vescica), dolore nella minzione, desquamazione del glande, una forma leggera di febbre, debolezza, dolori muscolari e appannamento mentale. Mi sono recato di urgenza dal medico di base il quale mi ha consigliato di assumere una scatola di compresse di AZITROMICINA e, una volta assunte, la febbre è scesa e il dolore si è placato, ma, dopo circa due settimane, ha ripreso a farsi insistente e, dietro mia richiesta, il medico mi ha prescritto un altra scatola di antibiotico il quale, ancora una volta, ha contribuito a lenire ma non ad eliminare il dolore. Il mio stato di salute generale, intanto, continuava ad essere alterato: avvertivo uno stato di confusione mentale, dolore muscolare persistente e si manifestava un nuovo episodio di febbre leggera.
Nel corso di novembre mi sottoponevo ad una visita dermatologica che evidenziava una possibile balanopostite da candida associata ad eritema del meato uretrale e mi veniva prescritto di assumere un ciclo di TIMONASE e DIFLUCAN.
Assunti i medicinali, alla visita di controllo, si notava persistere eritema del meato uretrale ed i medici mi consigliavano desistere dall'assumere altri medicinali.
Di mia iniziativa comperavo la crema OZONIA 10 e la applicavo localmente sulla zona infiammata notando un non lieve beneficio nel giro di un paio di settimane.
Nel frattempo provvedevo ad eseguire le più diverse analisi che vado ad elencare assieme ad i relativi risultati:
- analisi del sangue per ricerca sifilide, epatite C e B, Hiv di settembre, ottobre, novembre e febbraio, con esito negativo
- analisi PCR per la ricerca chlamydia trachomatis e gonococco di settembre, con esito negativo
- analisi per la ricerca herpes di tipo 2 di settembre, con esito negativo
- tampone uretrale per la ricerca di trichonomas vaginalis, coltura aerobi e neisseria gonorrhoeae di ottobre, con esito negativo
- esame PCR per la ricerca di carica microbica e coltura aerobi di novembre, con esito negativo
- visita urologica con ecodoppler testicolare di ottobre che non diagnosticava alcuna patologia
- ecografia dei tessuti superficiali di febbraio che non mostrava alterazioni ecostrutturali dei tessuti né dei corpi cavernosi
Ad oggi, il dolore è diminuito rispetto al periodo iniziale e cambiato, consistendo solamente in un prurito e non più crampi. Tuttavia persiste un rigonfiamento del canale, dolente al tatto. Al mio partner, che dopo i rapporti di agosto ha lamentato un episodio di candida albicans, ho provveduto a far assumere AZITROMICINA e DIFLUCAN ed ora versa in ottime condizioni.

Sono a chiedervi un vs consulto, vi ringrazio anticipatamente
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Gentile Giovanotto,
la completa negatività degli accertamentiè certamente confortante, lei non ci riferisce su una ecografia dell'apparato urinario che immaginiamo sia stata comunque eseguita. La storia parrebbe quella di una prostatite "decapitata" dall'assunzione empirica di antibiotici che, se le hanno dato un certo vantaggio, non ci hanno lasciato il tempo di scoprire da quali batteri fosse sorretto il problema acuto. E' abbastanza comune che alle prostatiti acute segua la persistenza di fastidi di varia presentazione ed entità, legati ad una irritazione/congestione della ghiandola che può persistere anche dopo la presunta scomparsa della causa batterica scatenante. Su queste situazioni possono avere una certa efficacia gli anti-infiammatori, ma più ancora la stretta osservanza dei consigli sullo stile di vita (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica e sessuale). Di questo potrà trovare facilmente traccia anche su questo stesso sito. Ci pare superfluo infine consigliare inderogabilmente l'uso del profilattico.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

forse mi è sfuggita una informazione importante ma lei è un medico?

Da quello che ci scrive sembra proprio di sì: "Al mio partner, che dopo i rapporti di agosto ha lamentato un episodio di candida albicans, ho provveduto a far assumere .....ed ora versa in ottime condizioni".

Se lei non è un medico il suo partner è stato valutato almeno dal suo medico di fiducia?

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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[#3]
Utente
Utente
Dott. Piana,
sono felice di sapere che lei concorda pienamente con il mio medico di base sulla diagnosi perché questo avvalora il risultato.
La ringrazio anche per i consigli che mi ha dato.

Cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
Dott. Beretta,
chiaramente io non sono un medico e non ho prescritto nulla alla mia partner che ha assunto Azitromicina dietro prescrizione del mio medico, per motivi del tutto secondari - semplicemente perché è una studentessa fuori sede -, Diflucan dietro prescrizione del suo, dopo una regolare visita.
L'imprecisione linguistica è dovuta al limite di caratteri che mi ha obbligato a sintetizzare.

Cordiali saluti
[#5]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Bene!
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