Ritenzione urinaria dopo incisione endoscopica del collo vescicale
Gentilissimi Dottori,
Vi scrivo perché sono disperato. Dopo una diagnosi di stenosi del collo vescicale, trattata per circa 5 anni con Xatral 10 mg 1cp/die, al cessare dell'efficacia del farmaco ho subito in data 29 ottobre 2013 intervento di incisione endoscopica del collo vescicale.
Fin dai primi giorni la pollachiuria era scomparsa, il flusso era abbondante e finalmente lineare.
Circa 2 settimane fa ho iniziato a faticare a cominciare la minzione, i secondi sono diventati minuti, questi sono diventati 2, poi 5, 10, fino agli ultimi giorni in cui superavo abbondantemente i 20 minuti prima di riuscire ad espellere le prime gocce di urina.
Per l'appunto ho ricominciato a urinare a gocce, è ricomparsa la pollachiuria.
1° quesito: cosa può essere successo?
Oggi mi sono recato al Pronto Soccorso, avendo superato la mezz'ora di attesa senza riuscire a urinare. Mi è stato applicato un catetere 14 ch, che devo tenere fino a giovedì prossimo, e nel frattempo mi è stato prescritto di iniziare cura con Tamsulosina 0,4 1cp/die.
2° quesito: non sono troppi 6 giorni di permanenza in loco del catetere? Può recarmi danni o infezioni?
Grazie fin d'ora per l'attenzione e per le risposte che vorrete darmi.
Vi scrivo perché sono disperato. Dopo una diagnosi di stenosi del collo vescicale, trattata per circa 5 anni con Xatral 10 mg 1cp/die, al cessare dell'efficacia del farmaco ho subito in data 29 ottobre 2013 intervento di incisione endoscopica del collo vescicale.
Fin dai primi giorni la pollachiuria era scomparsa, il flusso era abbondante e finalmente lineare.
Circa 2 settimane fa ho iniziato a faticare a cominciare la minzione, i secondi sono diventati minuti, questi sono diventati 2, poi 5, 10, fino agli ultimi giorni in cui superavo abbondantemente i 20 minuti prima di riuscire ad espellere le prime gocce di urina.
Per l'appunto ho ricominciato a urinare a gocce, è ricomparsa la pollachiuria.
1° quesito: cosa può essere successo?
Oggi mi sono recato al Pronto Soccorso, avendo superato la mezz'ora di attesa senza riuscire a urinare. Mi è stato applicato un catetere 14 ch, che devo tenere fino a giovedì prossimo, e nel frattempo mi è stato prescritto di iniziare cura con Tamsulosina 0,4 1cp/die.
2° quesito: non sono troppi 6 giorni di permanenza in loco del catetere? Può recarmi danni o infezioni?
Grazie fin d'ora per l'attenzione e per le risposte che vorrete darmi.
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Gentile Signore,
l'ipotesi più verosimile, pare ovvio, è quella che l'incisione endoscopica praticata qualche mese fa si sia progressivamente rimarginata e la situazione sia tornata sostanzialmente come era prima. Impossibile affermare se questo sia avvenuto perché l'incisione sia stata troppo poco "generosa" oppure i suoi tessuti abbiano una eccessiva tendenza alla cicatrizzazione. Vi è da dire che non vi sono riferimenti precisi su come eseguire queste incisioni rilascianti, ogni operatore si basa perlopiù sulla sua esperienza, con una generale tendenza al risparmio, considerato il desiderio di limitare il fenomeno dell'ejaculazione retrograda. Siamo certi che lei sia ben informato su questo tipo di problemi.
A questo punto il desiderio è certamente quello di mettere la vescica "a riposo", urinare goccia a goccia, a parte il fastidio, non è certamente salutare per la vescica. Il passo successivo è una rivalutazione endoscopica, ma è probabile che si proverà a rimuovere il catetere prima di quel momento, poiché già solo per il,suo passaggio si potrebbe approfittare di un certo miglioramento, aiutato dalla ripresa del farmaco alfa-litico. Sei giorni di attesa sono tutto sommato un tempo ragionevole, privo di sostanziali rischi.
Saluti
l'ipotesi più verosimile, pare ovvio, è quella che l'incisione endoscopica praticata qualche mese fa si sia progressivamente rimarginata e la situazione sia tornata sostanzialmente come era prima. Impossibile affermare se questo sia avvenuto perché l'incisione sia stata troppo poco "generosa" oppure i suoi tessuti abbiano una eccessiva tendenza alla cicatrizzazione. Vi è da dire che non vi sono riferimenti precisi su come eseguire queste incisioni rilascianti, ogni operatore si basa perlopiù sulla sua esperienza, con una generale tendenza al risparmio, considerato il desiderio di limitare il fenomeno dell'ejaculazione retrograda. Siamo certi che lei sia ben informato su questo tipo di problemi.
A questo punto il desiderio è certamente quello di mettere la vescica "a riposo", urinare goccia a goccia, a parte il fastidio, non è certamente salutare per la vescica. Il passo successivo è una rivalutazione endoscopica, ma è probabile che si proverà a rimuovere il catetere prima di quel momento, poiché già solo per il,suo passaggio si potrebbe approfittare di un certo miglioramento, aiutato dalla ripresa del farmaco alfa-litico. Sei giorni di attesa sono tutto sommato un tempo ragionevole, privo di sostanziali rischi.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
Gentilissimo Dottore,
mi perdoni se torno a disturbarLa, ma la situazione sta precipitando. A seguito delle disavventure di cui sopra mi sono rivolto ad uno specialista che ha ritenuto opportuno ripetere l'intervento di incisione del collo vescicale, non peima però di effettuare una cisto-uretrografia retrograda. Effettuato l'esame, non sono però riuscito ad urinare durante lo stesso, per cui il medico mi ha prescritto un esame supplementare, un esame urodinamico, già fissato per l'11 giugno p.v. (fra 2 mesi!!). Ma nel frattempo io urino sempre peggio.
Attualmente assumo Tamsulosina 0,4 una volta la sera, su prescrizione del medico di guardia, da quando mi sono recato al pronto soccorso. La mattina ed il pomeriggio ci metto circa 2 minuti ad urinare, ma la sera non ci riesco prima di 20 minuti, e tra l'altro urino letteralmente a gocce, pur sentendo la vescica piena. In pratica per svuotarla ci impiego fra i 30 e i 40 minuti.
Leggo dal foglietto illustrativo del farmaco che esso andrebbe assunto dopo il primo pasto della giornata, ed informandomi ho scoperto che esso ha un'emivita molto breve.
Mi consiglia di anticiparne l'assunzione come da foglietto illustrativo, o di continuare ad assumerlo come da prescrizione del medico di guardia? O eventualmente può consigliarmi una sostituzione del farmaco con un altro? L'ho chiesto al medico che mi segue ma non mi risponde da una settimana ed io sono sempre più disperato.
Prima dell'intervento io assumevo alfuzosina (Xatral) e non ricordo un ritardo simile nell'iniziare la minzione.
La ringrazio per l'attenzione che vorrà dedicarmi e per la risposta che vorrà darmi.
Cordiali saluti.
mi perdoni se torno a disturbarLa, ma la situazione sta precipitando. A seguito delle disavventure di cui sopra mi sono rivolto ad uno specialista che ha ritenuto opportuno ripetere l'intervento di incisione del collo vescicale, non peima però di effettuare una cisto-uretrografia retrograda. Effettuato l'esame, non sono però riuscito ad urinare durante lo stesso, per cui il medico mi ha prescritto un esame supplementare, un esame urodinamico, già fissato per l'11 giugno p.v. (fra 2 mesi!!). Ma nel frattempo io urino sempre peggio.
Attualmente assumo Tamsulosina 0,4 una volta la sera, su prescrizione del medico di guardia, da quando mi sono recato al pronto soccorso. La mattina ed il pomeriggio ci metto circa 2 minuti ad urinare, ma la sera non ci riesco prima di 20 minuti, e tra l'altro urino letteralmente a gocce, pur sentendo la vescica piena. In pratica per svuotarla ci impiego fra i 30 e i 40 minuti.
Leggo dal foglietto illustrativo del farmaco che esso andrebbe assunto dopo il primo pasto della giornata, ed informandomi ho scoperto che esso ha un'emivita molto breve.
Mi consiglia di anticiparne l'assunzione come da foglietto illustrativo, o di continuare ad assumerlo come da prescrizione del medico di guardia? O eventualmente può consigliarmi una sostituzione del farmaco con un altro? L'ho chiesto al medico che mi segue ma non mi risponde da una settimana ed io sono sempre più disperato.
Prima dell'intervento io assumevo alfuzosina (Xatral) e non ricordo un ritardo simile nell'iniziare la minzione.
La ringrazio per l'attenzione che vorrà dedicarmi e per la risposta che vorrà darmi.
Cordiali saluti.
[#3]
Gentile Signore,
non ci pare che la sua situazione possa trarre vantaggio dal semplice spostamento dell'ora di assunzione o dalla sostituzione del farmaco con uno analogo. Si può tentare di tutto, ma i suoi disturbi ci paiono decisamente troppo seri ed evidenti per poter sperare in un vantaggio significativo. Comprendiamo il giusto rigore del nostro Collega nel richiedere l'esecuzione di uno studio urodinamico, ma se questo sposta troppo in avanti la risoluzione del problema, forse è il caso di trovare una soluzione alternativa. Se l'ostruzione alla minzione è importante come lei ci riferisce, questo non è assolutamente un bene per la sua vescica. Riteniamo pertanto che sarebbe il caso di sveltire comunque quanto possibile ma nel frattempo, suo malgrado, sarebbe certamente più salutare che lei portasse un catetere a dimora. La situazione deve comunque essere definita da un nostro Collega, anche non lo stesso, nell'impossibilità di poterlo contattare.
Saluti
non ci pare che la sua situazione possa trarre vantaggio dal semplice spostamento dell'ora di assunzione o dalla sostituzione del farmaco con uno analogo. Si può tentare di tutto, ma i suoi disturbi ci paiono decisamente troppo seri ed evidenti per poter sperare in un vantaggio significativo. Comprendiamo il giusto rigore del nostro Collega nel richiedere l'esecuzione di uno studio urodinamico, ma se questo sposta troppo in avanti la risoluzione del problema, forse è il caso di trovare una soluzione alternativa. Se l'ostruzione alla minzione è importante come lei ci riferisce, questo non è assolutamente un bene per la sua vescica. Riteniamo pertanto che sarebbe il caso di sveltire comunque quanto possibile ma nel frattempo, suo malgrado, sarebbe certamente più salutare che lei portasse un catetere a dimora. La situazione deve comunque essere definita da un nostro Collega, anche non lo stesso, nell'impossibilità di poterlo contattare.
Saluti
[#5]
Gentile Signore,
la silodosina (Sylodix oppure Urorec) è un medicinale del tutto analogo alla tamsulosina, teoricamente l'efficacia dovrebbe essere sovrapponibile. Vi possono comunque essere delle variazioni tra individuo ed individuo. Potrebbe quindi essere il caso di provare, certo è che la sua efficacia dovrebbe manifestarsi in modo evidente entro 3-4 giorni, altrimenti non sarebbe il caso di insistere.
Saluti
la silodosina (Sylodix oppure Urorec) è un medicinale del tutto analogo alla tamsulosina, teoricamente l'efficacia dovrebbe essere sovrapponibile. Vi possono comunque essere delle variazioni tra individuo ed individuo. Potrebbe quindi essere il caso di provare, certo è che la sua efficacia dovrebbe manifestarsi in modo evidente entro 3-4 giorni, altrimenti non sarebbe il caso di insistere.
Saluti
[#6]
Ex utente
Gentilissimo Dottore,
mi perdoni se torno a disturbaLa, ma il mio specialista continua a non rispondermi.
Premetto che anticipando l'assunzione della Tamsulosina 0,4 dopo il primo pasto della giornata (anziché alla sera), la sera urino (relativamente) meglio, ovvero riesco ad iniziare la minzione dopo meno di 5 minuti, forse anche grazie a 15 gocce di Valium prescrittemi dal mio psichiatra come miorilassante.
Ieri ho ricevuto una telefonata dal reparto di Urologia che mi ha annunciato l'anticipazione di 7 gg. dell'esame urodinamico rispetto a quanto scritto nella convocazione ricevuta (lo svolgerò dunque il 4 giugno anziché l'11).
Gradirei sapere, sulla base delle Sue esperienze, le complicanze che l'esame comporta (eventuale ematuria, ritenzione urinaria, etc.) e la loro incidenza, in quanto avrei già programmato una breve vacanza a partire proprio dal giorno successivo, ovvero dal 5 giugno p.v.
Mi consiglia riposo precauzionale per qualche giorno? Le sarei veramente grato se mi volesse rispondere; in tal caso provvederei a disdire la prenotazione per la vacanza.
La ringrazio dell'attenzione che vorrà darmi e La saluto cordialmente.
mi perdoni se torno a disturbaLa, ma il mio specialista continua a non rispondermi.
Premetto che anticipando l'assunzione della Tamsulosina 0,4 dopo il primo pasto della giornata (anziché alla sera), la sera urino (relativamente) meglio, ovvero riesco ad iniziare la minzione dopo meno di 5 minuti, forse anche grazie a 15 gocce di Valium prescrittemi dal mio psichiatra come miorilassante.
Ieri ho ricevuto una telefonata dal reparto di Urologia che mi ha annunciato l'anticipazione di 7 gg. dell'esame urodinamico rispetto a quanto scritto nella convocazione ricevuta (lo svolgerò dunque il 4 giugno anziché l'11).
Gradirei sapere, sulla base delle Sue esperienze, le complicanze che l'esame comporta (eventuale ematuria, ritenzione urinaria, etc.) e la loro incidenza, in quanto avrei già programmato una breve vacanza a partire proprio dal giorno successivo, ovvero dal 5 giugno p.v.
Mi consiglia riposo precauzionale per qualche giorno? Le sarei veramente grato se mi volesse rispondere; in tal caso provvederei a disdire la prenotazione per la vacanza.
La ringrazio dell'attenzione che vorrà darmi e La saluto cordialmente.
[#7]
Gentile Signore,
l'indagine urodinamica, ovviamente eseguita da mano esperta, ha una invasività bassissima, che consiste nell'introduzione di un catetere molto sottile, pari circa ad 1/4 del diametro di un normale catetere. Può essere giustificato al limite un transitorio, lieve bruciore ed emissione di urine rosate, ma entro 24-48 ore tutto dovrebbe essere risolto.
Saluti
l'indagine urodinamica, ovviamente eseguita da mano esperta, ha una invasività bassissima, che consiste nell'introduzione di un catetere molto sottile, pari circa ad 1/4 del diametro di un normale catetere. Può essere giustificato al limite un transitorio, lieve bruciore ed emissione di urine rosate, ma entro 24-48 ore tutto dovrebbe essere risolto.
Saluti
[#9]
Gentile,Signore,
una ritenzione urinaria successiva all'indagine urodinamica è assai poco verosimile.
Altra cosa è non riuscire ad urinare nella fase necessaria durante l'indagine, cosa teoricamente più probabile e che limiterebbe molto il significato diagnostico dell'indagine. Questo accade comunque molto raramente, poiché è d'abitudine lasciare alla persona quel tanto di "privato" che gli permetta di urinare senza troppi condizionamenti.
Saluti
una ritenzione urinaria successiva all'indagine urodinamica è assai poco verosimile.
Altra cosa è non riuscire ad urinare nella fase necessaria durante l'indagine, cosa teoricamente più probabile e che limiterebbe molto il significato diagnostico dell'indagine. Questo accade comunque molto raramente, poiché è d'abitudine lasciare alla persona quel tanto di "privato" che gli permetta di urinare senza troppi condizionamenti.
Saluti
[#10]
Ex utente
Egregio Dottore,
ho effettuato questa mattina l'esame urodinamico, e nonostante ce l'abbia messa tutta, non sono riuscito a urinare durante l'esame.
Devo dire che quel tanto di "privato" di cui parlava Lei nella Sua precedente risposta non mi è stato affatto lasciato!
Il referto dell'esame non è comprensibile alla lettura, ma sentivo il medico parlare di un'ulteriore indagine endoscopica. Che si riferisse ad un'eventuale Cistoscopia?
Lei come si muoverebbe?
A questo punto non sarebbe utile prendere atto del fatto che non riesco ad urinare e procedere direttamente ad una nuova incisione del collo vescicale?
Attendo la risposta del Dottore che mi segue, cui ho inviato il referto, ma nel frattempo gradirei avere un Suo parere.
La ringrazio infinitamente.
ho effettuato questa mattina l'esame urodinamico, e nonostante ce l'abbia messa tutta, non sono riuscito a urinare durante l'esame.
Devo dire che quel tanto di "privato" di cui parlava Lei nella Sua precedente risposta non mi è stato affatto lasciato!
Il referto dell'esame non è comprensibile alla lettura, ma sentivo il medico parlare di un'ulteriore indagine endoscopica. Che si riferisse ad un'eventuale Cistoscopia?
Lei come si muoverebbe?
A questo punto non sarebbe utile prendere atto del fatto che non riesco ad urinare e procedere direttamente ad una nuova incisione del collo vescicale?
Attendo la risposta del Dottore che mi segue, cui ho inviato il referto, ma nel frattempo gradirei avere un Suo parere.
La ringrazio infinitamente.
[#12]
Ex utente
Compliance: Normale; Instabilità Detrusoriale: Assente; Fuga d'Urina in Assenza di Attività Detrusoriale: No.
Sensibilità Vescicale: 1° stimolo 280 ml; Ripienezza 380 ml.
Contrazione Detrusoriale: No.
Volume Vuotato: 0. Residuo: Tutto.
Le conclusioni come Le dicevo sono quasi illeggibili: mi pare di leggere "Quadro di Vescica Acontrattile".... è possibile?
Sensibilità Vescicale: 1° stimolo 280 ml; Ripienezza 380 ml.
Contrazione Detrusoriale: No.
Volume Vuotato: 0. Residuo: Tutto.
Le conclusioni come Le dicevo sono quasi illeggibili: mi pare di leggere "Quadro di Vescica Acontrattile".... è possibile?
[#13]
Gentile Signore,
definire la condizione come di "vescica acontrattile" ci pare abbastanza avventato, considerata la sua storia di un'ostruzione importante e di evidenti difficoltà alla minzione in ambiente non "privato". D'ogni modo, se l'indagine si doveva comunque tentare, considerato il risultato non dirimente ed i suoi disturbi intensi, diremmo che la situazione vada comunque affrontata con una revisione endoscopica, come consigliato dal nostro Collega.
Saluti
definire la condizione come di "vescica acontrattile" ci pare abbastanza avventato, considerata la sua storia di un'ostruzione importante e di evidenti difficoltà alla minzione in ambiente non "privato". D'ogni modo, se l'indagine si doveva comunque tentare, considerato il risultato non dirimente ed i suoi disturbi intensi, diremmo che la situazione vada comunque affrontata con una revisione endoscopica, come consigliato dal nostro Collega.
Saluti
[#14]
Ex utente
Egregio Dottore,
oggi sono finalmente riuscito a sentire il mio Dottore. Egli imputa molto probabile che il mio non riuscire ad urinare durante l'Esame Urodinamico dipenda da "inibizione da laboratorio". Ha voluto sapere quale antidepressivo sto assumendo (Zoloft), che mi è stato assicurato, sia dal mio psichiatra che dalla psichiatra che mi ha seguito in Casa di Cura quando sono stato ricoverato per Depressione, come quello con minori effetti disturbanti la minzione.
In effetti io ho provato tutti gli altri SSRI e un paio di SNRI, che mi procuravano un'esitazione molto importante, mentre lo Zoloft non incideva affatto né sull'esitazione né sul flusso della minzione.
Il mio Dottore dà credito alla diagnosi di Vescica Acontrattile fattami dopo l'Esame, e mi sembra orientato non solo a non approfondire con ulteriori indagini endoscopiche, ma anche a non intervenire con una nuova incisione del collo. Ha detto che si consulta col collega che mi ha fatto l'Esame e col suo Primario e mi farà sapere....
Ora, il mio grande problema è l'esitazione iniziale; da quando assumo la Tamsulosina dopo il primo pasto essa si è ridotta ma continua ad essere stimabile in 2/3 minuti.... Mentre il flusso è abbastanza "soddisfacente" (non urino più a gocce).
Lei come si muoverebbe? Tenga conto che dopo l'incisione del collo purtroppo rimarginatasi io urinavo molto bene, senza esitazione, ed è in base a quello che sono motivato ad un nuovo intervento disostruttivo.
Gradirei avere una Sua opinione in merito.
La ringrazio in anticipo e La saluto cordialmente.
oggi sono finalmente riuscito a sentire il mio Dottore. Egli imputa molto probabile che il mio non riuscire ad urinare durante l'Esame Urodinamico dipenda da "inibizione da laboratorio". Ha voluto sapere quale antidepressivo sto assumendo (Zoloft), che mi è stato assicurato, sia dal mio psichiatra che dalla psichiatra che mi ha seguito in Casa di Cura quando sono stato ricoverato per Depressione, come quello con minori effetti disturbanti la minzione.
In effetti io ho provato tutti gli altri SSRI e un paio di SNRI, che mi procuravano un'esitazione molto importante, mentre lo Zoloft non incideva affatto né sull'esitazione né sul flusso della minzione.
Il mio Dottore dà credito alla diagnosi di Vescica Acontrattile fattami dopo l'Esame, e mi sembra orientato non solo a non approfondire con ulteriori indagini endoscopiche, ma anche a non intervenire con una nuova incisione del collo. Ha detto che si consulta col collega che mi ha fatto l'Esame e col suo Primario e mi farà sapere....
Ora, il mio grande problema è l'esitazione iniziale; da quando assumo la Tamsulosina dopo il primo pasto essa si è ridotta ma continua ad essere stimabile in 2/3 minuti.... Mentre il flusso è abbastanza "soddisfacente" (non urino più a gocce).
Lei come si muoverebbe? Tenga conto che dopo l'incisione del collo purtroppo rimarginatasi io urinavo molto bene, senza esitazione, ed è in base a quello che sono motivato ad un nuovo intervento disostruttivo.
Gradirei avere una Sua opinione in merito.
La ringrazio in anticipo e La saluto cordialmente.
[#16]
Ex utente
Egregio Dottore,
quindi se ho capito bene nel caso il mio Dottore decidesse di non procedere all'intervento, mi consiglia di rivolgermi nella stessa struttura in cui sono stato operato, magari chiedendo un'incisione più "generosa"?
Non vorrei ritrovarmi di nuovo con una rimarginazione dell'incisone dopo soli tre mesi....
Dalla cartella clinica risulta che mi è stata fatta un'incisione "minima" a ore 6.
Potrei chiedere una doppia incisione a ore 5 e a ore 7?
Della retrospermia mi importa poco o nulla, dato che non ho alcuna intenzione di fare figli.
Un'altra curiosità: è vero che nel caso di eiaculazione retrograda si perderebbe anche la sensazione orgasmica di piacere?
La ringrazio ancora!!
quindi se ho capito bene nel caso il mio Dottore decidesse di non procedere all'intervento, mi consiglia di rivolgermi nella stessa struttura in cui sono stato operato, magari chiedendo un'incisione più "generosa"?
Non vorrei ritrovarmi di nuovo con una rimarginazione dell'incisone dopo soli tre mesi....
Dalla cartella clinica risulta che mi è stata fatta un'incisione "minima" a ore 6.
Potrei chiedere una doppia incisione a ore 5 e a ore 7?
Della retrospermia mi importa poco o nulla, dato che non ho alcuna intenzione di fare figli.
Un'altra curiosità: è vero che nel caso di eiaculazione retrograda si perderebbe anche la sensazione orgasmica di piacere?
La ringrazio ancora!!
[#17]
Gentile Signore,
certamente gli interventi non si eseguono "a richiesta", non è proprio questa l'ottica corretta in cui porsi. In tutti gli interventi sul collo vescicale in età relativamente giovane vi è da discutere l'annoso compromesso tra ottenere un buon risultato "idraulico" e mantenere una normale eiaculazione verso l'esterno. Questo discorso deve essere approfondito molto bene con calma, realismo e serenità a livello di consenso informato, poiché per l'operatore non fa nessuna differenza eseguire una o più incisioni più profonde, ma è indispensabile che sia ben chiaro quali sono i vantaggi ed i possibili svantaggi di quanto si sta facendo.
Saluti
certamente gli interventi non si eseguono "a richiesta", non è proprio questa l'ottica corretta in cui porsi. In tutti gli interventi sul collo vescicale in età relativamente giovane vi è da discutere l'annoso compromesso tra ottenere un buon risultato "idraulico" e mantenere una normale eiaculazione verso l'esterno. Questo discorso deve essere approfondito molto bene con calma, realismo e serenità a livello di consenso informato, poiché per l'operatore non fa nessuna differenza eseguire una o più incisioni più profonde, ma è indispensabile che sia ben chiaro quali sono i vantaggi ed i possibili svantaggi di quanto si sta facendo.
Saluti
[#18]
Ex utente
Gentile Dottore,
dopo un colloquio telefonico con il medico urologo che mi segue, in cui egli mi diceva di doversi consultare con il medico che mi aveva fatto la diagnosi di Vescica Acontrattile e con il Suo primario, ho ricevuto oggi la comunicazione che la decisione presa è quella di procedere ad una nuova incisione del collo vescicale, questa volta non "di minima", ma "formale".
Le pongo 2 quesiti:
1: potrebbe darmi delucidazioni su cosa si intende per "formale" e sulla sua differenza rispetto ad un'incisione "di minima"?
2: è vero che nel caso di eventuale eiaculazione retrograda si perde anche la sensazione orgasmica di piacere?
La ringrazio e Le invio i più cordiali saluti....
dopo un colloquio telefonico con il medico urologo che mi segue, in cui egli mi diceva di doversi consultare con il medico che mi aveva fatto la diagnosi di Vescica Acontrattile e con il Suo primario, ho ricevuto oggi la comunicazione che la decisione presa è quella di procedere ad una nuova incisione del collo vescicale, questa volta non "di minima", ma "formale".
Le pongo 2 quesiti:
1: potrebbe darmi delucidazioni su cosa si intende per "formale" e sulla sua differenza rispetto ad un'incisione "di minima"?
2: è vero che nel caso di eventuale eiaculazione retrograda si perde anche la sensazione orgasmica di piacere?
La ringrazio e Le invio i più cordiali saluti....
[#19]
Gentile Signore,
l'aggettivo "formale" non si riferisce a nulla di preciso in endo-urologia operativa, che cosa realmente voglia intendere il nostro Collega, solo lui lo sa ... D'ogni modo, l'incisione "classica" (se proprio vogliamo darle un nome) è profonda quanto basta a raggiungere il tessuto extra-vescicale e si estende dallo poco sotto lo sbocco dell'uretere (meàto) verso il basso sezionando in diagonale a tutto spessore il collo vescicale fino ad arrivare poco sopra il collicolo seminale della prostata (anche detto veru-montanum). Questa incisione può essere fatta da una parte sola o anche da entrambi i lati, a giudizio dell'operatore.
L'eiaculazione retrograda non comporta in linea di massima nessuna variazione della sensibilità genitale, è pur vero che queste situazioni ognuno le vive un po' a modo suo.
Saluti
l'aggettivo "formale" non si riferisce a nulla di preciso in endo-urologia operativa, che cosa realmente voglia intendere il nostro Collega, solo lui lo sa ... D'ogni modo, l'incisione "classica" (se proprio vogliamo darle un nome) è profonda quanto basta a raggiungere il tessuto extra-vescicale e si estende dallo poco sotto lo sbocco dell'uretere (meàto) verso il basso sezionando in diagonale a tutto spessore il collo vescicale fino ad arrivare poco sopra il collicolo seminale della prostata (anche detto veru-montanum). Questa incisione può essere fatta da una parte sola o anche da entrambi i lati, a giudizio dell'operatore.
L'eiaculazione retrograda non comporta in linea di massima nessuna variazione della sensibilità genitale, è pur vero che queste situazioni ognuno le vive un po' a modo suo.
Saluti
[#20]
Ex utente
Gent.mo Dottore,
abuso della Sua pazienza per chiederLe un ulteriore consiglio: in prospettiva della programmata incisione endoscopica del collo vescicale il mio medico di famiglia mi ha consigliato di effettuare la crioconservazione del seme, considerata l'eventualità dell'eiaculazione retrograda quale "effetto collaterale" dell'intervento.
Me la consiglia anche Lei?
La ringrazio e La saluto cordialmente.
abuso della Sua pazienza per chiederLe un ulteriore consiglio: in prospettiva della programmata incisione endoscopica del collo vescicale il mio medico di famiglia mi ha consigliato di effettuare la crioconservazione del seme, considerata l'eventualità dell'eiaculazione retrograda quale "effetto collaterale" dell'intervento.
Me la consiglia anche Lei?
La ringrazio e La saluto cordialmente.
[#22]
Ex utente
Gentile Dottore,
ho effettuato ieri il Day Hospital con gli esami e i colloqui di rito per l'intervento di incisione del collo vescicale programmato per il 31 c.m.
L'anestesista mi ha detto che l'intervento avverrà questa volta non in sedazione ma con anestesia spinale.
Mi sa dire vantaggi e svantaggi dell'anestesia spinale rispetto alla sedazione?
Dopo quanto tempo svanisce l'effetto della spinale?
La ringrazio e La saluto cordialmente.
ho effettuato ieri il Day Hospital con gli esami e i colloqui di rito per l'intervento di incisione del collo vescicale programmato per il 31 c.m.
L'anestesista mi ha detto che l'intervento avverrà questa volta non in sedazione ma con anestesia spinale.
Mi sa dire vantaggi e svantaggi dell'anestesia spinale rispetto alla sedazione?
Dopo quanto tempo svanisce l'effetto della spinale?
La ringrazio e La saluto cordialmente.
[#23]
Gemtile Signore,
oggigiorno buona parte degli interventi endoscopici sulle vie urinarie che richiedano un impegno superiore ai 10-15 min vengono preferibilmente eseguiti in anestesia periferica (spinale). I vantaggi sono ovvi, svantaggi non ne vediamo, soprattutto nel suo caso in cui comunque sarebbe indispensabile lasciare un catetere al termine dell'intervento. La durata dell'anestesia è variabile in base al dosaggio, regolato in proporzione alla durata dell'intervento. In linea di massima, la risoluzione inizia dopo 2 ore e si completa dopo 4-5, con la piena ripresa dei movimenti degli arti inferiori.
Saluti
oggigiorno buona parte degli interventi endoscopici sulle vie urinarie che richiedano un impegno superiore ai 10-15 min vengono preferibilmente eseguiti in anestesia periferica (spinale). I vantaggi sono ovvi, svantaggi non ne vediamo, soprattutto nel suo caso in cui comunque sarebbe indispensabile lasciare un catetere al termine dell'intervento. La durata dell'anestesia è variabile in base al dosaggio, regolato in proporzione alla durata dell'intervento. In linea di massima, la risoluzione inizia dopo 2 ore e si completa dopo 4-5, con la piena ripresa dei movimenti degli arti inferiori.
Saluti
[#24]
Ex utente
Gentilissimo Dottore,
ho eseguito come da programma, in data 31 luglio u.s., l'intervento di incisione endoscopica del collo vescicale, questa volta non di minima ma "standard".
Adesso non ho più esitazione e urino benissimo con un flusso più che soddisfacente; i bruciori durante la minzione sono spariti nel giro di 3/4 giorni e solo sporadicamente ho qualche perdita di sangue, cosa che mi è stata riferita come normale.
Nella lettera di dimissione mi si prescrive una visita di controllo a 2 mesi con Uroflussometria ed Ecografia Renale e Pelvica con valutazione del ristagno.
Essendo però stati particolarmente sbrigativi nel dimettermi non ho ricevuto indicazioni circa eventuale astinenza dall'attività sportiva e/o sessuale per un certo periodo di tempo. Non so se questo tipo di intervento lo preveda.
Dopo una settimana precisa dall'incisione ho avuto un rapporto sessuale completo. Con mio grande sollievo ho constatato che l'eiaculazione è preservata, ma non vorrei aver compromesso qualcosa "bruciando i tempi".
Del resto in merito, come le ho scritto, non avevo ricevuto indicazioni.
Per questo Le chiedo: andava rispettato un periodo di astinenza dall'attività sessuale?
La ringrazio e Le invio i più cordiali saluti.
ho eseguito come da programma, in data 31 luglio u.s., l'intervento di incisione endoscopica del collo vescicale, questa volta non di minima ma "standard".
Adesso non ho più esitazione e urino benissimo con un flusso più che soddisfacente; i bruciori durante la minzione sono spariti nel giro di 3/4 giorni e solo sporadicamente ho qualche perdita di sangue, cosa che mi è stata riferita come normale.
Nella lettera di dimissione mi si prescrive una visita di controllo a 2 mesi con Uroflussometria ed Ecografia Renale e Pelvica con valutazione del ristagno.
Essendo però stati particolarmente sbrigativi nel dimettermi non ho ricevuto indicazioni circa eventuale astinenza dall'attività sportiva e/o sessuale per un certo periodo di tempo. Non so se questo tipo di intervento lo preveda.
Dopo una settimana precisa dall'incisione ho avuto un rapporto sessuale completo. Con mio grande sollievo ho constatato che l'eiaculazione è preservata, ma non vorrei aver compromesso qualcosa "bruciando i tempi".
Del resto in merito, come le ho scritto, non avevo ricevuto indicazioni.
Per questo Le chiedo: andava rispettato un periodo di astinenza dall'attività sessuale?
La ringrazio e Le invio i più cordiali saluti.
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Gentile Signore,
l'intervento endoscopico eseguito è comunque da considerare di lieve entità e non richiede alcuna attenzione particolare, eccetto forse per i primissimi giorni. Al limite non si deve spaventare se mai entro le prossime 2-3 settimane dovesse notare improvvisamente delle tracce di sangue con l'urina e/o il liquido seminale, che segnerebbero la fisiologica caduta dell'escara (crosticina) dell'incisione del collo vescicale. Non è detto che accada, comunque è una circostanza normale che non deve preoccupare.
Saluti
l'intervento endoscopico eseguito è comunque da considerare di lieve entità e non richiede alcuna attenzione particolare, eccetto forse per i primissimi giorni. Al limite non si deve spaventare se mai entro le prossime 2-3 settimane dovesse notare improvvisamente delle tracce di sangue con l'urina e/o il liquido seminale, che segnerebbero la fisiologica caduta dell'escara (crosticina) dell'incisione del collo vescicale. Non è detto che accada, comunque è una circostanza normale che non deve preoccupare.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 25 risposte e 7.6k visite dal 14/02/2014.
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