Prostatite/uretrite batterica da 3 anni non eradicabile, cosa fare?

Salve gentilissimi dottori.
Da tre anni ormai lotto con continue infezioni del tratto urinario che non vanno più via.
Da qualche mese sto facendo tirocinio (biologo) presso l'azienda ospedaliera universitaria del mio paese e da solo mi sono analizzato campioni li liquido seminale e tampone uretrale. In passato il colpevole era la klebsiella pneumoniae invece ora da settembre 2013 la spermiocoltura e il tampone uretrale sono positivi per Stafilococco aureo produttore di beta-lattamas con fenotipo MLSb + alcune colonie di candida e sul solo tampone uretrale anche numerose colonie di Enterococcus fecalis (sensibile solo all'ampicillina e alla teicoplanima). Premetto di essere fidanzato e ho effettuato un tampone vaginale alla mia ragazza trovando solo poche colonie Enteroccolo fecalis e candida.

Ad oggi dopo lunghe terapie con ciproxin ho ancora positività per lo stafilococco.
Il mio 5° urologo dice che la prostatite è diventata cronica. Faccio cicli quadrimestrali di ipertrofan 40 e Xflor, il flusso urinario migliora durante la terapia ma il bruciore alla minzione non si attenua mai insieme ad un fastidioso peso/bruciore perineale e vescicale.

La domanda è questa lo stafilococco aureo è davvero il responsabile della sintomatologia? Come mai non si eradica, ma aumenta se assumo l'antibiotico con MIC più bassa?

Grazie in anticipo
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Gentile Giovanotto,
ci colpisce il fatto che lei affermi di esser stato seguito da cinque diversi nostri Colleghi. Nei problemi ad andamento cronico, la continua migrazione da uno specialista all'altro è perlopiù inconcludente, alla perenne ricerca di qualcosa che realisticamente nessuno è in grado di dare. In particolare, proprio nella cura dei problemi prostatici del giovane adulto, non vi saranno mai due terapie identiche, ognuno di noi specialsiti si regola in base alla propria esperienza ed abitudini, ma nessuno conosce veramente "la cura" in grado di risolvere per incanto. Quindi, appunto per non disperdere tempo, energie e risorse, anche economiche, è il caso di mantenersi molto legati all'oggettività. Come lei giustamente dubita, lo stafilococco aureo è pressoché inverosimile che sia direttamente la causa diretta dell'infiammazione genitale che tanti fastidi le provoca. Se così fosse lei avrebbe assai probabilmente manifestazioni settiche di tutt'altra gravità. Questi batteri Gram positivi, come l'Enterococco, sono stati molto probabilmente selezionati dalla prolungata terapia antibiotica, sia a livello intestinale, sia a livello della flora residente (saprofìta) dell'area genitale esterna. Pertanto, non riteniamo opportuno insistere ora con ulteriore terapia antibiotica. Ciò non toglie che i suoi sintomi meritino comunque attenzione, ma come lei avrà già capito, in queste situazioni assai di più che i farmaci, hanno significato tutti i provvedimenti sullo stile di vita che le sono già stati correttamente consigliati (prima di tutto la funzione intestinale, poi l'alimentazione, l'idratazione, l'attività fisica e sessuale). Per l'irritazione, l'uso periodico di veri anti-infiammatori deve essere considerato in alternativa agli integratori, sulla cui reale efficiacia è necessario giudicare con molto senso critico. In conclusione. le raccomandiamo soprattutto di far riferimento ad un nostro Collega, uno solo, con il quale lei riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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