Prostata: adenoma centrale

Buongiorno,
come potete vedere dalla storia dei miei consulti sono diversi anni che soffro di "fastidi" all prostata. Dopo tantissime visite specialistiche l'ipotesi più accreditata è che io soffra di prostatite cronica. In seguito all'acuirsi di alcuni sintomi a carico del sistema urinario (stimolo frequente alla minzione con poche quantità di urina), mi sono rivolto all'ennesimo specialista il quale mi ha prescritto una serie di esami:

- Spermiocultura e urinocultura, nonchè tampone uretrale, tutti NEGATIVI
- Spermiogramma che depone per una astenoteratospermia
- Ecografia testicolare: tutto nella norma tranne per la presenza di una falda di idrocele
- Ecografia transrettale: ghiandola di aspetto omogeneo, presenza di adenoma centrale con tendenza all protrusione in vescica. Diametri 2,98 x 3,978 x 2,46 cm. Modeste calcificazioni lobo dx.
- PSA = 0,362 ng/ml

Attualmente sto solo assumendo una compressa al giorno di PROFLUSS e la sintomatologia è sopportabile. Quello che non è più sopportabile è l'idea che la mia prostata mi stia rovinando la vita. Documentadomi in rete ho visto che l'adenoma prostatico insorge in persone oltre i 50 anni causando gravi problemi minzionali.
Come è possibile che a me sia comparso a 36 anni? Si tratta già di IPB? La causa è da ricercare nelle precedenti prostatiti? Ma soprattutto la mia domanda è: a cosa vado incontro? Avendo un adenoma già a questa età, vuol dire che vado incontro a tutta una serie di problemi che normalmente hanno gli uomini anziani? Non posso vivere così. Cosa mi consigliate di fare?

Vi ringrazio e saluto cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
questa definizione di "adenoma" così come le sue dimensioni è un rilievo essenzialmente ecografico, la cui rispondenza alla reale situazione anatomica non è affatto assoluta. In queste situazione è probabilmente più sensibile e predittivo quanto apprezzato dallo specialista alla palpazione diretta piuttosto che dall'opinione di un ecografista non urologo attraverso il suo apparecchio. Questo per raccomandarle di non fossilizzarsi troppo su semplici espressioni avulse dalla sua reale situazione complessiva. Il processo di ingrossamento prostatico è praticamente inesorabile, anche se molto variabile tra soggetto e soggetto e tende appunto,ad iniziare attorno alla sua età. Ancor oggi non si conoscono con chiarezza le cause alla base di questo fenomeno, pertanto non si dispone di sostanze in grado di contrastare il fenomeno con sicura efficacia. Tutti gli integratori e le diavolerie proposte dalla fantasia degli urologi ed il profitto dei farmacisti ... hanno un'efficacia molto variabile e tutta da valutare caso per caso. In conclusione, riteniamo che la sua sia una situazione assai comune di problema prostatico del giovane adulto, un tempo definito genericamente "prostatite cronica", che oggi viene invece interpretato in modo più articolato e complesso. Le raccomandiamo di far riferimento ad un nostro Collega, uno solo, con il quale lei riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia. Tenga presente che in queste situazioni assai più dei farmaci è efficace il seguire scrupolosamente tutte le indicazioni sullo stile di vita (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica e sessuale).

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Egregio dott. Piana,
la ringrazio per la risposta. Ovviamente ho seguito il suo consiglio e mi sono rivolto ad uno specialista indicatomi dal mio medico di base con l'intenzione di intraprendere un percorso di cura esclusivamente con lui. Come già aveva fatto Lei nella sua risposta, anche questo nuovo specialista mi ha tranquillizzato sull'adenoma considerando la mia prostata assolutamente fisiologica per l'età. Inoltre dopo attenta visita e nuova ecografia ha constatato nessun processo infiammatorio acuto in atto, nessun residuo minzionale, giustificando i miei sintomi (disuria e stimolo constante ad urinare oltre ai soliti doloretti testicolari e sovrapubici) con una sorta di "cronicità" della situazione prostatica....
La terapia (direi meglio profilassi) prescritta è:
- Levoxacin 500 5 gg al mese per i prossimi tre mesi
- Profluss ancora per un mese, poi Deprox per 60 gg
- Pelvilen 400 per un mese, se benificio continuare per altri 60 gg
Mi ha inoltre consigliato di non rivolgermi a nessun altro urologo perchè non esistono altri farmaci o terapie in grado di guarire il mio problema con il quale devo imparare a convivere.
Tuttavia mi risulta molto difficile dover convivere con un problema i cui sintomi stanno peggiorando di anno in anno. Fino a pochi mesi fa non avevo disturbi urinari, adesso faccio fatica ad iniziare la mizione e ho spesso lo stimolo ad urinare anche subito dopo avere urinato. Al momento sto tamponando la cosa con una terapia a base di ansiolitici e antidepressivi prescritta dal mi medico di base. In effetti con lo Xanax i sintomi migliorano di molto.
Aggiungo che sono uno sportivo, anche se per lavoro passo tantissime ore seduto. Frequento una palestra (il lavoro in palestra allevia i sintomi) e seguo un alimentazione corretta. Non credo di avere nessun problema intestinale a parte un leggero ipertono sfinterico. Non fumo, bevo raramente e faccio una vita sessuale abbastanza regolare anche se ultimamente ho ridotto la frequenza in quanto a volte il coito peggiora i miei sintomi nel post-eiaculazione. Spesso i sintomi peggiorano dopo aver urinato o defecato.
Mi rivolgo quindi di nuovo a lei chiedendole:
- dovrò andare avanti con psicofarmaci tutta la vita o forse è il caso di provare a cambiare nuovamente specialista?
- possibile che non esistano farmaci antiinfiammatori in grado di placare il mio stimolo?
- il peggioramento dei miei sintomi è dovuto all'adenoma? Continueranno quindi peggiorare con l'età?
- ho letto che esistono esami (tipo test di Stamney) in grado di rilevare la presenza di batteri/leucociti con probabilità più elevata rispetto alla spermio/urocultura classica che ho già effettuato; perchè nessun medico me lo ha mai prescritto?
- cosa ne pensa di effettuare una visita NEURO-UROLOGICA? Potrei trarre dei vantaggi?
La ringrazio di nuovo per la sua disponibilità le porgo cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
buona parte degli psicofarmaci peggiorano in qualche modo la funzionalità della vescica e delle basse vie urinarie. In linea di massima - se non strettamente indispensabile - non è il caso di far uso di questi farmaci per cause essenzialmente emotive. La presenza di questa componente è evidente per il fatto che lei stesso ammetta che quando si distrae (es. in palestra) i disturbi paiono meno evidenti. Come le abbiamo detto, non esistono cure, nè trattamenti particolari da cui attendersi risultati risolutivi, quanto lei sta seguiendo è una tipica associazione di farmaci utilizzata in questi casi. Le possibili varianti sono quasi infinite, non vi saranno mai due specialisti che propongano esattamente la stessa cura. la natura stessa dei suoi sintomi non posrta al sospetto di una causa infettiva, il test di Stamey (o simile) potrebbe essere effettuato, ma le possibilità di trarne delle indicazioni utili sono molto discutibili. Lo stesso vale per un approccio neuro-urologico, che porterebbe all'esecuzione di una indagine urodinalmica, anche questa fattibile (a fronte di una modestissima invasività) ma con grossi dubbi sulla reale utilità dei risultati.

Saluti
[#4]
Utente
Utente
Egregio dott. Piana,
la ringrazio per la risposta. La cura a base di psicofarmaci (DAPAROX e XANAX) che la momento sto seguendo mi è stata prescritta a causa di una sindrome depressiva e ansiogena sviluppata dopo sette anni di "fastidi" senza rimedio che i vari specialisti hanno inputato a "prostatite cronica" e che sono culminati negli ultimi mesi con le problematiche urinarie di cui accennavo sopra e che mi stanno rovinando la vita.
Mi sembra dunque di capire di essere entrato in un circolo viziso in cui la malattia porta all'ansia che amplifica la malattia che a sua volta amplica l'ansia. Come posso spezzare questo circolo? Per me sarebbe già un grande risultato non dovermi svegliare la notte per andare al bagno e stare lì minuti interi prima di iniziare la minzione, cosa che mi snerva terribilmente non mi rende difficile riaddormentarmi.Quello che non mi spiego è: se non ci sono infiammazioni prostatiche in atto, a cosa sono dovuti questi sintomi? Esiste qualche minima speranza che possano afflievolirsi col tempo o sono destinati a peggiorare con la la progressiva ipertrofia dellla prostata? Nell'ultimo caso mi sorge spontaneo pensare che non abbia senso continuare a vivere.in queste condizioni. Mi auguro che lei abbia ancora qualche consiglio da darmi.
La ringrazio nuovamente e la saluro cordialmemte.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signore,
siamo abbastanza stupi del fatto che il 16/1 lei affermasse <<<Attualmente sto solo assumendo una compressa al giorno di PROFLUSS e la sintomatologia è sopportabile>>> mentre oggi, a distanza solo di un mese, ci dice <<< ... mi sorge spontaneo pensare che non abbia senso continuare a vivere.in queste condizioni>>>. Innanzi tutto questa sua affermazione ci pare assolutamente fuori luogo, in particolare per un problema che, per quanto fastidioso possa essere, ha sempre un carattere funzionale ed assolutamente benigno. Cosa dovrebbero allora dire e fare i nostri pazienti ammalati di tumore?
Rileggendo la sua storia, ci pare che gli accertamenti si siano comunque sempre feramati al primo livello. Considerata la persistenza dei sintomi e la scarsa risposta alle terapie generiche, riterremmo a questo punto opportuno alzare il tiro con accertamenti più approfonditi. A nostro parere, sarebbe pertanto opportuno che lei eseguisse una endoscopia delle basse vie urinarie (uretro-cistoscopia) in anestesia ed uno studio funzionale della minzione (indagine urodinamica / studio pressione-flusso) Ne parli eventualmente con il suo urologo di riferimento.

Saluti
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