Infezione urinaria da e. coli-calcoli renali

Salve,
da parecchi mesi risulta da urinocolture una infezione da E.coli. Ho giá fatto tre trattamenti con tre antibiotici diversi, ma purtroppo dopo dieci giorni da ognuno di questi, dalle analisi risulta sempre E.coli. Adesso dovrei prendere il quarto antibiotico.
Ho fatto anche ecografie renali (dove risulta la presenza di calcoli renali, in particolare uno di quasi 8 millimetri nel calice medio del rene destro), e ultimamente una urografia che conferma la presenza nel calice medio di un calcolo.
Sapevo di avere calcoli renali, perchè ne ho fatto analizzare tempo fa uno (ossalato di calcio), ma mai ho sofferto di infezione urinaria.
Riassumo brevemente:

1) Cure con antibiotici:
-25/03/08: urinocoltura (E.coli): trattamento con antibiotico Amoxicilina/acido clavulanico (1 compr. ogni 8 ore, per 8 giorni)
-12/04/08: urinocoltura (E.coli): trattamento con antibiotico Levoxacin (1 compr. dia, per 7 gg; 1/2 compr dia per 7 gg)
-10/05/08: urinocoltura (E.coli): trattamento con antibiotico Ciprofloxacino Normon 500mg (1 compr dia per 10gg)
- 13/06/08: urinocoltura (E.coli).

2)Risultato dell'ecografia:
-15/04/08: reni normali per forma, dimensioni ed ecostruttura. calcolo medio renale dx di circa 7 mm e calcolo caliciale inferiore dx di circa 3 mm. Piccolo calcolo caliciale inferiore a sx. Vescica ben distesa. Non vegetazioni/litiasi. RPM assente.

3) Risultato dell'urografia del 04/06/2208:
"Nella radiografia diretta dell'addome di oserva sopra la silueta renale del lato destro un'immagine calcificata che molto probabilmente corrisponde a litiasi del gruppo caliciale medio. Dopo la somministrazione del contrasto iodato endovenoso si osserva una buona presa, concentrazione ed eliminazione del contrasto da parte dei due sistemi reno-uretrali che non presentano dilatazioni, né stenosi, con grandezza renale nella normalitá in entrambi i lati con corticale conservata, confermandosi l'immagine litisiaca come litiasi del gruppo caliciale medio del rene destro.
La vescica é di forma e grandezza nella normalitá senza residuo post-minzionale significativo.
Resto dell'esplorazione senza cambi"

Purtroppo mi trovo all'estero, dove hanno messo in relazione l'infezione con la presenza del calcolo e mi hanno consigliato di fare la litotrisia.
Per favore, vorrei sentire altri pareri, e sapere se ci sono altre terapie che potrei provare prima di fare la litotrisia (come prendere farmaci che possano "sciogliere" il calcolo, esistono?).
Grazie.
[#1]
Dr. Mauro Seveso Urologo 1.2k 60
Cara Signora,
purtroppo i calcoli di ossalato di calcio non possono essere sciolti. Esistono dei trattamenti farmacologici , i citrati, la cui assunzione è però da consigliare dopo la frantumazione mediante le onde d'urto. Queste sostanze inibisconol'aggregazione dei frammenti formatisi e ne facilitano l'espulsione.
Ho qualche dubbio sulla responsabilità da parte di un calcolo renale come causa delle sue infezioni.
Sarebbe forse opportuno sottoporsi, oltre al trattamento di litotrissia extracorporea, anche ad un trattamento profilattico con antibiotici a basso dosaggio per qualche mese.
Cordiali saluti

Dott. Mauro Seveso
Responsabile Unità Operativa di Urologia
Istituto Clinico Città Studi , Milano

[#2]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Cara signora nel suo caso esistono due problematiche che vanno trattate distintamente. Anzitutto l'infezione urinaria che sebbene inquadrata con urinocultura, non è stata trattata adeguatamente. In particolare le dico che infezioni così refrattarie a terapie di monofarmaci vanno trattate con cicli di antibiotici associati ed in sequenza senza interruzione di assunzione (anche per 3-4 settimane). Una volta spenta l'infezione a urinocultura sterile si può eventualmente pensare ad un trattamento della calcolosi che fortunatamente non è ostruente e quindi non richiede una urgenza particolare. La localizzazione da lei descritta per i calcoli può consentire la duplice scelta di trattamento che in prima battuta può essere di ESWL e in caso di insuccesso può essere di nefrolitotrissia percutanea (intracorporea).

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

[#3]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Ringrazio di tutto cuore per le risposte datemi e per la celeritá con cui le ho ricevute.

Purtroppo sono un pó confusa:
- qui all'estero mi consigliano litotrisia e altri 10 gg di un antibiotico (Denvar 400mg, principio attivo cefixina); aggiungo che dall'ultima urinocoltura il batterio risulta resistente alla ciprofloxacina (mentre prima no, infatti mi era stato prescritto per 10 gg il ciprofloxacino);
- ho telefonato all'urologo in italia che ha seguito il caso in aprile quando sono ritornata, e mi ha detto che dipende dal calcolo, di non prendere altri antibiotici, e di fare la litotrisia adesso in luglio appena ritorno in italia.

I miei dubbi: le cure che ho fatto finora non hanno fatto altro che generare ceppi resistenti di E. coli agli antibiotici?
Sono pienamente d'accordo nel fare una cura piú lunga con antibiotici (come mi avete consigliato) e poi la litotrisia. Ma entrambi i medici da me contattati non parlano di cure antibiotiche a lungo termine. Cosa posso fare?
Al momento sto bevendo molta acqua, e non avverto grandi dolori al fianco, solo fastidi.
Ringrazio ancora per l'ascolto e l'aiuto prestatomi.
Cordiali saluti.

[#4]
Dr. Giuseppe Dachille Urologo, Andrologo 421 10
Tra calcoli ed infezioni urinarie vi è una diretta correlazione
L'ideale sarebbe eliminare i primi in modo da cuarare poi l'infezione, molti antibiotici se assunti per lungo tempo possono insorgere resistenze.
Dr Dachille Giuseppe

[#5]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Grazie ancora per aver risposto ai miei dubbi.
Per il momento allora non prendo il quarto antibiotico per 10gg, ma aspetto di fare la litotrisia.
Devo aggiungere che non ho grandi fastidi, a parte bruciore all'urinare, e non sempre costante. Il problema é anche che non so distinguere se il bruciore é dovuto all'infezione o alla presenza di frammenti del calcolo.
Una infezione prolungata puó causare problemi, diventare cronica?

Grazie mille per il vostro aiuto.
[#6]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Salve,
a distanza di qualche mese, torno a scrivere con gli stessi problemi, in quanto dall'ultima urinocoltura fatta questa settimana risulta ancora l'infezione da Escherichia coli.
In realtà in tutto questo tempo, qualcosa è stato fatto:

- a luglio ho fatto una prima litotrissia, dopo la quale sono riuscita ad eliminare frammenti di calcolo, che ho fatto analizzare (ossalati di calcio, come già si sapeva); dopo l'intervento, e per tre giorni, mi è stato prescritto il "bramicil", intramuscolo 2 volte al giorno;

- agli inizi di settembre mi sono sottoposta ad una seconda litotrissia (più "leggera", 1000 colpi vs. i 2500 di luglio, perchè il calcolo risultava più piccolo, dai circa 8/9 mm iniziali, era di circa 5mm, e anche qui ho preso per 5 giorni 2 volte al giorno un altro antibiotico il cui principio attivo era la cefalotoxina (non ricordo bene, credo zarimox);

- in questi giorni ho rifatto l'urinocoltura e l'infezione c'è ancora.

Mi sta seguendo un urologo, sinceramente sono un pò demoralizzata perchè non vedo una via d'uscita e il tempo passa...

Che cosa posso fare?
ormai è quasi un anno, a gennaio, che porto avanti una infezione del genere e sono al sesto antibiotico...

Grazie per la risposta.
Mariapaola Piscitelli