Le ho provate tutte: la mia cistite non passa
Buongiorno, sono Alice e ho 18 anni. Sto soffrendo della mia prima cistite da quasi 2 mesi senza interruzione, duranti i quali la situazione non è migliorata minimamente. Il sintomo principale è l'urgenza persistente di andare in bagno, sento continuamente la vescica pienissima, anche quando mi sono appena alzata dal water, e questa cosa mi crea seri problemi a dormire, studiare ed uscire di casa. Non ho dolori particolari, se non un senso di fastidio/peso enorme alla vescica (specialmente dopo che ho urinato). Niente perdite bianche, prurito, dolore, ecc. Non so che cosa abbia causato questo problema, sentivo già un'infiammazione "nell'aria", che probabilmente il forte stress di questo periodo e un rapporto con il mio ragazzo ha peggiorato.
Che cosa ho fatto per cercare di curarmi? Dopo i primi tre giorni ho fatto visita al medico di famiglia, che mi ha prescritto degli antibiotici (ciprofloxacina) senza successo. Mentre ero sotto antibiotici ho fatto le analisi per le urine, che sono risultate negative. Dopodiché sono andata da un urologo, che mi ha prescritto altri antibiotici "per sicurezza" (chinoplus), che ovviamente non hanno fatto effetto. Smessa la cura antibiotica, mi sono indirizzata verso l'omeopatia, in particolare ho iniziato a bere tisane alla malva, succo di aloe (e in generale molta più acqua) e globuli di berberis/apis. Nessun miglioramento. Ho fatto un'ecografia, dalla quale è risultato che non ho problemi a reni e vescica. Sono andata dal ginecologo, che mi ha prescritto Monuril senza successo. Ho fatto il tampone vaginale, anche questo negativo. Passati 8 giorni dall'ultimo antibiotico ho fatto un'altra analisi alle urine, dato che mi era stato detto che forse gli antibiotici avevano alterato le analisi precedenti. isultato: 500 leucociti, ma urinocultura negativa: l'urologo mi ha detto che si tratta di un'infiammazione, che passerà col tempo, anche se è una cosa lunga e non si può prevedere quanto ci voglia... Ma che passerà sicuramente. Ha aggiunto inoltre che secondo lui presendere degli antinfiammatori non risulterebbe molto utile. Mi ha prescritto Ditropan, che però non sembra dare miglioramenti, e Cistimev. Intanto ho fatto un po' di sedute di agopuntura, anche queste senza risultato per ora.
In pratica sembra che io non abbia nulla, nulla mi fa effetto, ma intanto passo le mie giornate a disperarmi perché non ho miglioramenti, anzi, in quest'ultima settimana i sintomi sono ancora più intensi e insopportabili... Non vedo più una via di uscita, questo problema mi sta rovinando la vita e lo studio.
Ho il terrore che si tratti di cistite interstiziale, anche se l'urologo mi ha detto che non è quella: spero tanto che abbia ragione, ma questa paura diventa più grande ogni giorno che passa.
Ho bisogno di aiuto.
P.S. Non ho più avuto rapporti da quando ho questo problema. Ah, fino a 3 settimane fa assumevo anticoncezionali, che forse hanno inciso sulla situazione.
Che cosa ho fatto per cercare di curarmi? Dopo i primi tre giorni ho fatto visita al medico di famiglia, che mi ha prescritto degli antibiotici (ciprofloxacina) senza successo. Mentre ero sotto antibiotici ho fatto le analisi per le urine, che sono risultate negative. Dopodiché sono andata da un urologo, che mi ha prescritto altri antibiotici "per sicurezza" (chinoplus), che ovviamente non hanno fatto effetto. Smessa la cura antibiotica, mi sono indirizzata verso l'omeopatia, in particolare ho iniziato a bere tisane alla malva, succo di aloe (e in generale molta più acqua) e globuli di berberis/apis. Nessun miglioramento. Ho fatto un'ecografia, dalla quale è risultato che non ho problemi a reni e vescica. Sono andata dal ginecologo, che mi ha prescritto Monuril senza successo. Ho fatto il tampone vaginale, anche questo negativo. Passati 8 giorni dall'ultimo antibiotico ho fatto un'altra analisi alle urine, dato che mi era stato detto che forse gli antibiotici avevano alterato le analisi precedenti. isultato: 500 leucociti, ma urinocultura negativa: l'urologo mi ha detto che si tratta di un'infiammazione, che passerà col tempo, anche se è una cosa lunga e non si può prevedere quanto ci voglia... Ma che passerà sicuramente. Ha aggiunto inoltre che secondo lui presendere degli antinfiammatori non risulterebbe molto utile. Mi ha prescritto Ditropan, che però non sembra dare miglioramenti, e Cistimev. Intanto ho fatto un po' di sedute di agopuntura, anche queste senza risultato per ora.
In pratica sembra che io non abbia nulla, nulla mi fa effetto, ma intanto passo le mie giornate a disperarmi perché non ho miglioramenti, anzi, in quest'ultima settimana i sintomi sono ancora più intensi e insopportabili... Non vedo più una via di uscita, questo problema mi sta rovinando la vita e lo studio.
Ho il terrore che si tratti di cistite interstiziale, anche se l'urologo mi ha detto che non è quella: spero tanto che abbia ragione, ma questa paura diventa più grande ogni giorno che passa.
Ho bisogno di aiuto.
P.S. Non ho più avuto rapporti da quando ho questo problema. Ah, fino a 3 settimane fa assumevo anticoncezionali, che forse hanno inciso sulla situazione.
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Gentile Signorina,
senz'altro la tensione emotiva che le sta causando questa situazione non fa che amplificare - e di parecchio - la percezione del disturbo. Ma su questo il medico non ha purtroppo alcuna influenza. Vediamo che in questo periodo sono stati già pressi tutti i provvedimenti più ragionevoli, ma al di là di questi ci permettiamo di osservare che:
- l'utilizzo di un energico antidolorifico "puro", alemno per qualche tempo, potrebbe certamente attenuare il disturbo e soprattutto disinnescare il circolo vizioso che coinvolge pesantemente la sfera emotiva;
- anche se l'ecografia è negativa, la persistenza eccessiva e non abituale del disturbo potrebbe far porre indicazioni all'esecuzione di una endoscopia delle basse vie urinarie (cistoscopia). Questa indagine potrebbe far ulteriore chiarezza e in una donna può essere eseguita anche senza anestesia con una invasività davvero minima.
Saluti
senz'altro la tensione emotiva che le sta causando questa situazione non fa che amplificare - e di parecchio - la percezione del disturbo. Ma su questo il medico non ha purtroppo alcuna influenza. Vediamo che in questo periodo sono stati già pressi tutti i provvedimenti più ragionevoli, ma al di là di questi ci permettiamo di osservare che:
- l'utilizzo di un energico antidolorifico "puro", alemno per qualche tempo, potrebbe certamente attenuare il disturbo e soprattutto disinnescare il circolo vizioso che coinvolge pesantemente la sfera emotiva;
- anche se l'ecografia è negativa, la persistenza eccessiva e non abituale del disturbo potrebbe far porre indicazioni all'esecuzione di una endoscopia delle basse vie urinarie (cistoscopia). Questa indagine potrebbe far ulteriore chiarezza e in una donna può essere eseguita anche senza anestesia con una invasività davvero minima.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Gentile Signorina,
la diagnosi di cistite interstiziale è piuttosto complessa e si basa su alcuni fattori, primo fra tutti l'esame istologico su biopsie eseguite in corso di cistoscopia. Per il momento, non ci pare che la sua situazione possa far pensare a qualcosa del genere.
Saluti
la diagnosi di cistite interstiziale è piuttosto complessa e si basa su alcuni fattori, primo fra tutti l'esame istologico su biopsie eseguite in corso di cistoscopia. Per il momento, non ci pare che la sua situazione possa far pensare a qualcosa del genere.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 13.3k visite dal 28/12/2013.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.