Calcolosi renale calcoli di ossalato di calcio e derivati disturbi

Buongiorno a tutti, parlo per la prima volta del mio problema su internet trovandomi ormai a brancolare nel buio dato che soffro ormai da 9 anni di calcoli coliche renali e relative cistiti.
La prima colica si presentò a 16 anni quando nel cuore della notte mi sveglia con i classici sintomi.Corsi d'urgenza all'ospedale e dopo una notte di flebo ecc. mi fecero l'ecografia ai reni e alla vescica dove non si vide nessun calcolo, solo un po di renella. Dopo quel primo episodio ne susseguì un altro dopo circa 5/6 mesi, e entrai in cura dal primo urologo che questa volta mi segnalò la presenza di calcolosi in entrambi i reni ma tuttavia di diametro insufficiente per essere sottoposta a bombardamento. Passa qualche mese ed ecco un'altra fortissima colica renale durante la quale fui seguita in ospedale da un altro urologo, al quale poi passai in cura. In quel periodo feci sotto la sua guida tutti gli esami possibili ed immaginabili perchè continuavo ad avere analisi del sangue e delle urine in perfette condizioni. Così come risultavo negativa a qualsiasi batterio nelle varie urinoculture a cui mi sono sottoposta. A 18 anni, marzo 2006, dopo l'ennesima colica, lo stesso urologo mi sottopone al bombardamento, seguito da altre due coliche di probabile assestamento. Si ripete un'altra volta lo stesso processo: sto bene qualche mese e poi in ottobre si ripresenta una forte colica renale ed un'altra volta ho i reni pieni di piccoli calcoli. Ripeto nuovamente milioni di esami ma nulla, risulto sempre in ottimo stato di salute e ho i valori tutti nella norma. Passano 6/7 mesi ed ecco una nuova colica. L'ottobre successivo mi trasferisco a Firenze e dopo due mesi si ripresenta lo stesso problema. Con la stessa trama si susseguono i mesi successivi con coliche renali ogni 5/6 mesi. Dopo altri 2 anni così decido di cercare un urologo a Firenze ma anche quest'ultimo rimane allibito per la mancanza di valori sballati o esami non corretti. Mi suggerisce anche di controllare il paratormone, poichè lo stesso anno scopro di soffrire anche di ipotiroidite di hasmymoto. Anche quello risulta negativo. Ad aprile 2013 dopo l'ennesima colica renale riesco per la prima volta a trovare il calcolo nelle urine per poterlo fare analizzare. Il risultato è che è formato da ossalato di calcio ma nessuno sa dirmi che cosa posso fare per evitare che mi si formino ne cosa c'è in me che non vada! Martedì scorso mi sono svegliata con i soliti dolori che ormai sono come l'arrivo di un nemico che mi distrugge anima e corpo. Sono e lo sono sempre stati seguiti da cistiti fastidiosissime che a volte compromettono persino la mia vita privata e lavorativa. Seguo uno stile di vita abbastanza sano, in quanto mangio tutto nelle giuste quantità frutta, verdura, pasta, carne, pesce. Bevo 2 litri d'acqua al giorno tra quelle povere di sodio e calcio. evito gli alcolici, concedendomi solo raramente un bicchiere di vino o birra. Fumo qualche sigaretta ma meno di 10 al giorno. Vi prego aiutatemi!Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signora,
dalla sua articolata descrizione, ci pare che tutto quanto sia pensabile per studiare la sua situazione sia stato già fatto. Non ci parla specificatamente dei livelli di ossaluria, magnesiuria e citraturia, ma immaginiamo che anche questi siano risultati entro i limiti. Il suo pare dunque quello di una calcolosi ossalocalcica "idiopatica" (ovvero senza causa apparente) che la porta a formare ripetutamente piccolissimi calcoli, grandi abbastanza però per causare colica quando vengono espulsi. Quella che lei chiama "cistite" è verosimilmente causata dal passaggio del calcolino attraverso lo sbocco dell'uretere in vescica (meàto), situazione in grado di causare evidenti disturbi irritativi che facilmente vengono confusi con le infiammazioni su base infettiva. Dal punto di vista della prevenzione, ci pare che lei stia già adottando i provvedimenti più comuni. Unicamente dissentiamo sul consumo di acque povere di calcio, essendovi evidenze scientifiche che dimostrano il contrario. Immaginiamo inoltre che assai probabilmente le sia stato proposto a più riprese di assumere del citrato di potassio, in una delle sue numerose preparazioni commerciali. Questa è l'unica sostanza che si presume possa avere una funzione preventiva se assunta continuativamente, ma i risultati sono comunque variabili e soprattutto molto difficili da oggettivare. L'assenza di calcoli significativi da trattare o rimuovere (che deve essere definita con una TAC senza mezzo di contrasto) la porta ai margini dell'interesse dell'urologo (che è sostanzialmente un operatore). Per contro, forse un nefrologo con una accentuata sensibilità verso questi problemi potrebbe avere qualche buona idea in più.
Le consigliamo comunque la lettura di questi due nostri articoli, dove potrà eventualmente trovare qualche informazione utile.

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1212-la-calcolosi-renale-e-il-dilemma-dell-acqua-quanta-quando-e-quale-bisogna-bere.html

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1402-la-calcolosi-renale-ed-il-dilemma-della-dieta-falsi-miti-e-ragionevoli-certezze.html

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it