Una prostatite circa un anno fa,che curò inizialmente

Salve,ho bisogno del vostro aiuto..Al mio fidanzato fu diagnosticata una prostatite circa un anno fa,che curò inizialmente con bactrim e temex, poi con dicloreum e proxalan e dicoflor.Con alti e bassi non ha mai superato completamente il problema e che poi ha tralasciato e non ha effettuato più controlli per l'improvvisa perdita del padre a causa di un cancro alla vescica. Ora ha deciso di riprendere i controlli..I sintomi sono:difficoltà ad urinare,sensazione di non svuotamento della vescica e icontinenza, ultimamente anche gocciolamento dopo aver urinato,dolori al basso ventre e bassa schiena soprattutto in posizione seduto e in macchina, e talvolta perdita di sperma, ad es quando defeca. Il nuovo urologo ha controllato la prostata ed ha scritto che è leggermente ingrossata, pastosa e dolorante al tatto; in più gli ha eseguito l' uroflussimetria. E sono proprio questi risultati a preoccuparmi, cioè: Tempo di svuota 21s, Tempo di flusso 20s, Tempo al flusso max 8s, Flusso max 10,2 ml/s, Flusso medio 6,4 ml/s, Volume 135 ml. Ah, dimenticavo..il paziente in questione ha 31 anni. Cosa indicano questi risultati? Vuol dire che c'è un ostruzione? Che tipo di ostruzione potrebbe essere? Cosa consigliate?
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51
Quante domande per un consulto on line! Il flusso urinario del Suo fidanzato è certamente patologico, ma dubito che l'ingrossamento prostatico benigno abbia un ruolo a questa età. Bisogna escludere un restringimento anomalo del collo vescicale (che potrebbe determinare le alterazioni del flusso e naturalmente una prostatite batterica cronica con opportune indagini. Le due condizioni possono coesistere. Ci vuole un bravo urologo a cui affidarsi e tanta pazienza. Cordiali saluti

Dr. Enrico Conti
Specialista in Urologia e Andrologia
Primario Urologo ASL 5 Spezzino

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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Innanzitutto grazie per la risposta tempestiva! Ci speravo ma purtroppo avevo intuito anch'io che difficilmente possa essere l'ingrossamento (definito anche lieve dall'urologo)ad ostruire ed alterare il flusso urinario. L'urologo ha consigliato una cura di 10 giorni, di fare alcune analisi(ora non ho con me la ricetta per specificare), alcune ecografie, e l'uretrocistografia retrograda e minzionale. Poi ritornare tra 2-3 mesi per controllare gli esiti e rifare l'uroflussimetria. Lei a che tipo di ostruzione pensa, così di primo acchitto...so che non è così che si esegue una diagnosi...ma prenderò la sua impressione come tale.. E poi secondo lei è il caso di aspettare 2-3 mesi? Gli esami prescritti sono validi?
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51
Se ci sarà una risposta valida ad un trattamento medico, viene più da pensare ad una prostatite, se invece non vi sarà risposta è possibile si tratti di una stenosi del collo vescicale. A giudicare dagli accertamenti richiesti è una ipotesi che il Vostro urologo ha già preso in considerazione, quindi ora non resta che attendere i risultati del trattamento e degli esami in corso. Cordialità
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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Grazie ancora per la disponibilità!!! Avrei bisogno ancora di capire, nel caso della stenosi del collo vescicale, come bisogna procedere... Se esistono terapie da eseguire o se si necessita di un intervento chirurgico. Buona giornata!
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51
Se la stenosi del collo vescicale è vera (malattia di Marion), la terapia è poco efficace pertanto è d'uopo effettuare endoscopicamente una sezione del collo vescicale. Cordiali saluti
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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Salve,ci sono delle novità e avrei bisogno di alcune risposte.. Per altri problemi sono state sospese le visite e gli esami. Intanto i sintomi sono diminuiti ma è sorto un nuovo dolore nella zona peno-scotale in fase di erezione che limita la capacità di avere rapporti. Un nuovo controllo urologico ha evidenziato: scroto regolare, didimo sinistro regolare, mentre didimo destro regolare per dimensioni, morfologia, margini e consistenza, ma in regione craniale e posteriore si apprezza piccola e millimetrica nodularità dolente, di consistenza dura. Al controllo ecografico si riscontra che tale nodularità ha caratteristiche calcifiche. Inoltre la prostata è sempre di dimensioni lievemente aumentate. L'urologo ha consigliato varie ecografie. Cos'è in realtà questo nodulo calcificato? Può essere un tumore o anche altro? Ho letto che i tumori ai testicoli sono quasi sempre maligni, è vero? Il fatto che siano calcifiche è un ulteriore aggravante? A presto, spero. Grazie per l'attenzione
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
cara lettrice,

una lesione nodulare testicolare va sempre valutata con estrema prudenza.
L'aspetto calcificato non è tipico della neoplasie ma vale la pena che il suo ragazzo faccia tutti i test del caso al fine da definire meglio la natura della lesione escludendo fatti neoplastici
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Grazie per la risposta! Secondo voi sono utili gli esami l'urologo ha prescritto, cioè: ecografia scrotale + doppler vasi spermatici + elastosonografia testicolare, ecografia peniena con doppler dei corpi cavernosi + ecografia inguinale bilaterale, esame chimico-fisico dello sperma + spermicoltura? E siete d'accordo con la terapia prescritta, cioè: celebrex, permixon, silodyx e proxelan supposte? Il silodyx ho letto che causa la eiaculazione retrograda, ma è un sintomo che poi scompare smettendo con la somministrazione del farmaco o può avere delle conseguenze "permanenti"? Grazie, è veramente di grande aiuto il vostro sostegno!
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