Tumore prostata ,perplessità
Gentile Dottore,nutro alcune perplessità in merito ad una diagnosi che è stata posta a mio nonno,un uomo di circa 90 anni
Un anno fa è stato operato successivamente al riscontro di un PSA alterato ed in seguito, di 2 frustoli positivi
L'operazione è stata effettuata valutando anche il fatto che mio nonno non dimostra fisicamente e mentalmente la sua età,ma è molto giovanile.
Successivamente all'operazione ,gli è stata prescritta terapia antiandrogena,col manifestarsi di tutti gli effetti collaterali del caso:mastite,forte iperidrosi,aumento ponderale,depressione.
Successivamente all'interruzione del farmaco (non avvenuta in modo graduale) è stato rivalutato il PSA,che risulta nella norma.
Le analisi di routine sono perfette,e lui ,come d'altro canto anche prima dell'operazione ,sta bene.
La mia perplessità,è su un esame strumentale,in effetti da un'ecografia è risultata la prostata un pò ingrossata,ed il suo urologo,senza neanche averlo visitato,gli ha suggerito di riprendere la cura ormonale,con tutte le conseguenze spiacevoli che mio nonno in tutta sincerità non tollera più.
Secondo il suo parere una prostata ingrossata, in assenza di sintomi, e soprattutto con nessun'alterazione del PSA ed altri esami analitici giustifica una ripresa della precedente terapia?
Inoltre ho letto che secondo molti urologi nell'uomo anche un aumento di estrogeni potrebbe predisporre alla comparsa di prostatite,Lei cosa ne pensa?
Sono molto preoccupato,e confido in una sua cortese risposta
Cordialmente
Un anno fa è stato operato successivamente al riscontro di un PSA alterato ed in seguito, di 2 frustoli positivi
L'operazione è stata effettuata valutando anche il fatto che mio nonno non dimostra fisicamente e mentalmente la sua età,ma è molto giovanile.
Successivamente all'operazione ,gli è stata prescritta terapia antiandrogena,col manifestarsi di tutti gli effetti collaterali del caso:mastite,forte iperidrosi,aumento ponderale,depressione.
Successivamente all'interruzione del farmaco (non avvenuta in modo graduale) è stato rivalutato il PSA,che risulta nella norma.
Le analisi di routine sono perfette,e lui ,come d'altro canto anche prima dell'operazione ,sta bene.
La mia perplessità,è su un esame strumentale,in effetti da un'ecografia è risultata la prostata un pò ingrossata,ed il suo urologo,senza neanche averlo visitato,gli ha suggerito di riprendere la cura ormonale,con tutte le conseguenze spiacevoli che mio nonno in tutta sincerità non tollera più.
Secondo il suo parere una prostata ingrossata, in assenza di sintomi, e soprattutto con nessun'alterazione del PSA ed altri esami analitici giustifica una ripresa della precedente terapia?
Inoltre ho letto che secondo molti urologi nell'uomo anche un aumento di estrogeni potrebbe predisporre alla comparsa di prostatite,Lei cosa ne pensa?
Sono molto preoccupato,e confido in una sua cortese risposta
Cordialmente
[#1]
Gentile Signore,
lei non ci riferisce a quale intervento sia stato sottoposto suo nonno, sinceramente ci pare già strano che sia stato sottoposto alla biopsia. Se potrà essere più preciso nella descrizione, anche il nostro giudizio non potrà che guadagnarne in appropriatezza. D'ogni modo, le linee di tendenza più diffuse tra noi specialisti in urologia sono quelle di evitare terapie ed ancor di più interventi per tumori della prostata occasionalmente rilevati in età avanzatissima. In queste situazioni il tumore non sarà mai fatale ed invece tutte le cure non faranno che influire negativamente sulla qualità di vita a causa dei loro effetti collaterali. Ci pare che questo sia puntualmente accaduto nel caso del suo congiunto.
Saluti
lei non ci riferisce a quale intervento sia stato sottoposto suo nonno, sinceramente ci pare già strano che sia stato sottoposto alla biopsia. Se potrà essere più preciso nella descrizione, anche il nostro giudizio non potrà che guadagnarne in appropriatezza. D'ogni modo, le linee di tendenza più diffuse tra noi specialisti in urologia sono quelle di evitare terapie ed ancor di più interventi per tumori della prostata occasionalmente rilevati in età avanzatissima. In queste situazioni il tumore non sarà mai fatale ed invece tutte le cure non faranno che influire negativamente sulla qualità di vita a causa dei loro effetti collaterali. Ci pare che questo sia puntualmente accaduto nel caso del suo congiunto.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Dottore,grazie per l'esaustiva risposta,in effetti c'è un'inesattezza,per operazione intendevo appunto la biopsia
So bene che a quell'età è preferibile non sottoporre il paziente a questo tipo di pratica,ma in realtà mio nonno realmente dimostra molti anni in meno ,come noi tutti della famiglia.
In effetti lui non accusava sintomi prima della terapia,come non li accusa ora,a parte gli effetti collaterali degli antiandrogeni,che ancora si trascina dietro a 3 mesi dall'interruzione.
Sono convinto di quello che lei scrive,perchè penso che una cura abbia come ultimo scopo quello di ottenere miglioraramenti in un paziente,mentre mio nonno a causa di questa terapia e come se avesse perso vitalità.
Grazie ancora per la gentile risposta
Cordialità
So bene che a quell'età è preferibile non sottoporre il paziente a questo tipo di pratica,ma in realtà mio nonno realmente dimostra molti anni in meno ,come noi tutti della famiglia.
In effetti lui non accusava sintomi prima della terapia,come non li accusa ora,a parte gli effetti collaterali degli antiandrogeni,che ancora si trascina dietro a 3 mesi dall'interruzione.
Sono convinto di quello che lei scrive,perchè penso che una cura abbia come ultimo scopo quello di ottenere miglioraramenti in un paziente,mentre mio nonno a causa di questa terapia e come se avesse perso vitalità.
Grazie ancora per la gentile risposta
Cordialità
[#3]
Gentile Signore,
proprio perché il nonno ha la fortuna a 90 anni di godere di ottima salute, non è assolutamente indicato sottoporlo a cure, tranne ovviamente che per problemi acuti. È noto che la gran parte degli uomini di 90 anni è portatore di un tumore della prostata a vari stadi di evoluzione che è però talmente lenta da non mettere sicuramente a repentaglio la vita. Le più recenti linee guida consigliano, tranne che in casi particolari, di NON eseguire più il PSA dopo i 75 anni se i precedenti sono sempre stati normali e NON eseguire comunque l'esame a qualsiasi titolo dopo gli 80 anni, indipendentemente dal fatto di averlo o meno eseguito in precedenza.
Saluti
proprio perché il nonno ha la fortuna a 90 anni di godere di ottima salute, non è assolutamente indicato sottoporlo a cure, tranne ovviamente che per problemi acuti. È noto che la gran parte degli uomini di 90 anni è portatore di un tumore della prostata a vari stadi di evoluzione che è però talmente lenta da non mettere sicuramente a repentaglio la vita. Le più recenti linee guida consigliano, tranne che in casi particolari, di NON eseguire più il PSA dopo i 75 anni se i precedenti sono sempre stati normali e NON eseguire comunque l'esame a qualsiasi titolo dopo gli 80 anni, indipendentemente dal fatto di averlo o meno eseguito in precedenza.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.8k visite dal 07/12/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore alla prostata
Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.