Colica renale persistente
Buongiorno,
dicei giorni fà mia madre ha avuto un forte episodio di colica renale (dolore al fianco sinistro, al basso ventre, all'inguine, e dietro fino all'ano) che la guardia medica ha trattato con un'iniezione di Spasmex e una di Voltaren.
I dolori sono migliorati di poco, così mia madre, per altri tre giorni e sempre su consiglio del Dottore, ha fatto altre iniezioni di Voltaren, fino a quando, tre giorni dopo appunto, ha avuto un altro episodio ancora più doloroso del primo, tanto da dover correre al pronto soccorso.
L'ecografia che le hanno fatto non ha mostrato niente di anomalo, neanche la presenza di calcoli. Le analisi del sangue erano nella norma.
La visita urologica ha confermato la diagnosi di colica renale e lo specialista ha prescritto iniezioni di Toradol (da fare solo in casi "estremi", ma in una settimana mia madre ha dovute farne tre), Oki in bustine due volte al giorno, Spasmex compresse tre volte al giorno, e Levoxacin una al giorno per dieci giorni.
Sono passati altri sei giorni da quando ha iniziato la cura, e tranne un giorno di sollievo, il dolore ancora permane, seppur non acuto come la sera del pronto soccorso.
Mia madre aveva avuto una colica renale (sempre rene sinistro) circa dieci anni fà, e all'epoca l'ecografia aveva evidenziato la presenza di un calcolo. Oggi però questo calcolo non si vede più.
Da cosa può dipendere tutto questo? Possibile che una colica renale vada avanti per più di una settimana in questo modo? E' normale? Potete darmi una risposta?
So che un consulto online non può essere esaustivo, nè tantomeno sostitutivo di una visita specialistica, ma vi chiedo cortesemente di darvi un vostro parere!
Grazie!
dicei giorni fà mia madre ha avuto un forte episodio di colica renale (dolore al fianco sinistro, al basso ventre, all'inguine, e dietro fino all'ano) che la guardia medica ha trattato con un'iniezione di Spasmex e una di Voltaren.
I dolori sono migliorati di poco, così mia madre, per altri tre giorni e sempre su consiglio del Dottore, ha fatto altre iniezioni di Voltaren, fino a quando, tre giorni dopo appunto, ha avuto un altro episodio ancora più doloroso del primo, tanto da dover correre al pronto soccorso.
L'ecografia che le hanno fatto non ha mostrato niente di anomalo, neanche la presenza di calcoli. Le analisi del sangue erano nella norma.
La visita urologica ha confermato la diagnosi di colica renale e lo specialista ha prescritto iniezioni di Toradol (da fare solo in casi "estremi", ma in una settimana mia madre ha dovute farne tre), Oki in bustine due volte al giorno, Spasmex compresse tre volte al giorno, e Levoxacin una al giorno per dieci giorni.
Sono passati altri sei giorni da quando ha iniziato la cura, e tranne un giorno di sollievo, il dolore ancora permane, seppur non acuto come la sera del pronto soccorso.
Mia madre aveva avuto una colica renale (sempre rene sinistro) circa dieci anni fà, e all'epoca l'ecografia aveva evidenziato la presenza di un calcolo. Oggi però questo calcolo non si vede più.
Da cosa può dipendere tutto questo? Possibile che una colica renale vada avanti per più di una settimana in questo modo? E' normale? Potete darmi una risposta?
So che un consulto online non può essere esaustivo, nè tantomeno sostitutivo di una visita specialistica, ma vi chiedo cortesemente di darvi un vostro parere!
Grazie!
[#1]
Gentile Signora,
in caso di persistenza di disturbi intensi tpici per localizzazione e presentazione, con noti precedenti di calcolosi, non è certo sufficiente l'esecuzione di una ecografia per definire la situazione. L'ecografia vede molto bene i calcoli all'interno del rene, non così lungo l'uretere, che è appunto dove questi sgraditi ospiti purtroppo tendono a fermarsi causando ostruzione e relativo dolore. Pertanto a nostro giudizio deve essere eseguita una TAC dell'addome, anche senza mezzo di contrasto. La situazione dovrà comunque essere seguita direttamente da un nostro Collega specialsita in urologia, poiché le indicazioni sul da farsi sono varie a seconda della posizione e delle dimensioni di questo ipotetico calcolo.
Le consigliamo la lettura di questo nostro articolo in cui queste situazioni sono trattate con particolare dettaglio.
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html
Saluti
in caso di persistenza di disturbi intensi tpici per localizzazione e presentazione, con noti precedenti di calcolosi, non è certo sufficiente l'esecuzione di una ecografia per definire la situazione. L'ecografia vede molto bene i calcoli all'interno del rene, non così lungo l'uretere, che è appunto dove questi sgraditi ospiti purtroppo tendono a fermarsi causando ostruzione e relativo dolore. Pertanto a nostro giudizio deve essere eseguita una TAC dell'addome, anche senza mezzo di contrasto. La situazione dovrà comunque essere seguita direttamente da un nostro Collega specialsita in urologia, poiché le indicazioni sul da farsi sono varie a seconda della posizione e delle dimensioni di questo ipotetico calcolo.
Le consigliamo la lettura di questo nostro articolo in cui queste situazioni sono trattate con particolare dettaglio.
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
intanto la ringrazio per la sua risposta e per l'articolo che mi ha indicato.
Seguirò certamente il suo consiglio, quello di far fare a mia madre una TAC dell'addome.
Non mi spiego come mai il medico di base (presso il quale mia madre si è recata stamattina) non abbia ritenuto necessario fare ulteriori esami come, appunto, la TAC, anzi, ha detto proprio che non c'erano altri esami da fare!
Comunque, premesso che ovviamente consulteremo un suo collega, volevo chiederle cosa pensa della terapia che sta facendo mia madre, e soprattutto: si sente di escludere qualcosa di più grave di un calcolo?
E nel caso in cui questo ipotetico calcolo fosse presente, l'unica soluzione immagino sia quella chirurgica, vero?
Grazie ancora!
intanto la ringrazio per la sua risposta e per l'articolo che mi ha indicato.
Seguirò certamente il suo consiglio, quello di far fare a mia madre una TAC dell'addome.
Non mi spiego come mai il medico di base (presso il quale mia madre si è recata stamattina) non abbia ritenuto necessario fare ulteriori esami come, appunto, la TAC, anzi, ha detto proprio che non c'erano altri esami da fare!
Comunque, premesso che ovviamente consulteremo un suo collega, volevo chiederle cosa pensa della terapia che sta facendo mia madre, e soprattutto: si sente di escludere qualcosa di più grave di un calcolo?
E nel caso in cui questo ipotetico calcolo fosse presente, l'unica soluzione immagino sia quella chirurgica, vero?
Grazie ancora!
[#3]
Gentile Signora,
esistono ovviamente altre possibilità assai meno frequenti di ostruzione degli ureteri in grado di causare dolori tipo colica renale, ma se vi sono dei precedenti di calcolosi, questa resta di gran lunga l'ipotesi più verosimile. La persistenza del disturbo impone di qrrivare ad una diagnosi precisa, per poter poi consigliare una terapia idonea. Se vi fossero indicazioni alla rimozione del calcolo, oggigiorno questa è fattibile praticamente in ogni caso per via endoscopica (ureteroscopia operativa), un intervento di minima invasività, eseguito in anestesia periferica e perlopiù in regime di ricovero diurno.
Saluti
esistono ovviamente altre possibilità assai meno frequenti di ostruzione degli ureteri in grado di causare dolori tipo colica renale, ma se vi sono dei precedenti di calcolosi, questa resta di gran lunga l'ipotesi più verosimile. La persistenza del disturbo impone di qrrivare ad una diagnosi precisa, per poter poi consigliare una terapia idonea. Se vi fossero indicazioni alla rimozione del calcolo, oggigiorno questa è fattibile praticamente in ogni caso per via endoscopica (ureteroscopia operativa), un intervento di minima invasività, eseguito in anestesia periferica e perlopiù in regime di ricovero diurno.
Saluti
[#5]
Utente
Gentile Dottore,
nell'attesa della visita urologica, volevo riportarle quanto dicono i referti rispettivamente dell'ecografia e della radiografia addominale:
"Reni normali con cisti corticale sin. di 2,3 cm. Non immagini litiasiche documentabili. Canalizzazione urinaria ottimale. Vescica normale."
"Coprostasi in assenza di immagini calcifiche di possibile riferimento litiasico delle vie escretrici renali."
Cosa ne pensa?
Grazie.
nell'attesa della visita urologica, volevo riportarle quanto dicono i referti rispettivamente dell'ecografia e della radiografia addominale:
"Reni normali con cisti corticale sin. di 2,3 cm. Non immagini litiasiche documentabili. Canalizzazione urinaria ottimale. Vescica normale."
"Coprostasi in assenza di immagini calcifiche di possibile riferimento litiasico delle vie escretrici renali."
Cosa ne pensa?
Grazie.
[#6]
Gentile Signora,
se a questi accertamenti corrispondesse una completa remissione dei sintomi allora si potrebbe essere ottimisti, catalogando l'accaduto come "colica renale" da causa ignota (più verosimile una scarica di "renella" od il passaggio di un piccolissimo calcolo) e nessuno penserebbe di andare otre con gli esami. Ma se le coliche ed i dolori si ripetono con pari intensità e frequenza è più che opportuno approfondire gli accertamenti con l'esecuzione di una TAC.
Saluti
se a questi accertamenti corrispondesse una completa remissione dei sintomi allora si potrebbe essere ottimisti, catalogando l'accaduto come "colica renale" da causa ignota (più verosimile una scarica di "renella" od il passaggio di un piccolissimo calcolo) e nessuno penserebbe di andare otre con gli esami. Ma se le coliche ed i dolori si ripetono con pari intensità e frequenza è più che opportuno approfondire gli accertamenti con l'esecuzione di una TAC.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 22.4k visite dal 18/11/2013.
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