Calcoli e ipertrofia prostatica
Dottori buonasera,
sono un ragazzo di 35 anni, 170x65kg.
Dopo alcune coliche leggere nel 2007 ho iniziato a fare un ecografia addome completo all’anno per monitorare la situazione.
Da allora sento solo dei leggeri fastidi lungo il canale urinario sx, probabilmente per il passaggio di “sabbietta”. Sono sempre stati evidenziati microcalcoli ma dal 2010 un calcolo di 4mm nel grupo caliceale medio del rene sx nel 2012 è diventato di 5mm e ora 6mm.
La prostata nelle ultime 4 ecografie 20ml, 13ml, 20ml e ora 22ml.
Prostata che in passato ha sofferto di qualche infezione batterica (presenza di grossolane calcificazioni).
Nei referti si legge prostata ingrandita per l’età del paziente (nel caso dei 20ml e 22ml).
In una ecografia transrettale fatta l’anno scorso il referto diceva, dimensione prostata non alterata (26ml).
PSA nella norma.
Le mie domande sono queste:
Perché nelle ecografie con prostata da 20 e 22ml dice prostata ingrandita e in quella transrettale da 26 ml normale?
Alla mia età la dimensione della prostata può variare da che misura a che misura?
Il calcolo da 6mm posso lasciarlo lì come deciso in una visita dall’urologo quando era di 4mm o con questo incremento di 2mm è meglio intervenire?
Nel 2007 si è ipotizzato che la natura dei calcoli sia urica.
Con che tipo di analisi posso determinare la natura dei calcoli, sempre che si possa?
Grazie,
saluti
Giulio
sono un ragazzo di 35 anni, 170x65kg.
Dopo alcune coliche leggere nel 2007 ho iniziato a fare un ecografia addome completo all’anno per monitorare la situazione.
Da allora sento solo dei leggeri fastidi lungo il canale urinario sx, probabilmente per il passaggio di “sabbietta”. Sono sempre stati evidenziati microcalcoli ma dal 2010 un calcolo di 4mm nel grupo caliceale medio del rene sx nel 2012 è diventato di 5mm e ora 6mm.
La prostata nelle ultime 4 ecografie 20ml, 13ml, 20ml e ora 22ml.
Prostata che in passato ha sofferto di qualche infezione batterica (presenza di grossolane calcificazioni).
Nei referti si legge prostata ingrandita per l’età del paziente (nel caso dei 20ml e 22ml).
In una ecografia transrettale fatta l’anno scorso il referto diceva, dimensione prostata non alterata (26ml).
PSA nella norma.
Le mie domande sono queste:
Perché nelle ecografie con prostata da 20 e 22ml dice prostata ingrandita e in quella transrettale da 26 ml normale?
Alla mia età la dimensione della prostata può variare da che misura a che misura?
Il calcolo da 6mm posso lasciarlo lì come deciso in una visita dall’urologo quando era di 4mm o con questo incremento di 2mm è meglio intervenire?
Nel 2007 si è ipotizzato che la natura dei calcoli sia urica.
Con che tipo di analisi posso determinare la natura dei calcoli, sempre che si possa?
Grazie,
saluti
Giulio
[#1]
Gentile Giovanotto,
poche cose sono così variabili come le misure ed i referti di ecografie eseguite da operatori diversi. Si tratta infatti di un'indagine "dinamica" che deve essere interpretata in tempo reale da chi la sta eseguendo, le immagini che vengono allegate hanno un mero scopo illustrativo. Questo a differenza ad esempio di una radiografia semplice od una TAC, che forniscono immagini statiche, interpretabili in qualsiasi momento successivo anche non solo dal radiologo. Inoltre, esiste una notevole variabilità nell'affidabilità e nella definizione degli apparecchi per ecografia. Purtroppo, dobbiamo dire che ultimamente le ecografie vengono spesso eseguite anche da medici non specialisti in radiologia, gli unici veramente competenti, pertanto è opportuno che i risultati vengano sempre presi con molto senso critico. Tutto questo per spiegarle che la variabilità delle misure della sua prostata non deve stupire più di tanto, si tratta comunque di misure entro una ambito accettabile per la sua età, le alterazioni più significative sono piuttosto le calcificazioni presenti.
Per quanto riguarda il calcolo, la sua natura uratica potrebbe essere presunta se, eseguendo una radiografia semplice dei reni, lo stesso non risultasse visibile. I calcoli di acido urico (non calcificati) sono infatti trasparenti ai raggi x. A questo punto, se i sospetto fosse confermato, si potrebbe tentare di dissolvere il piccolo calcolo rendendo le urine meno acide. Lei ci ha detto che è consueto assumere acqua e limone al mattino, questo è certamente un buon modo per rendere le urine alcaline, ma non pare essere stato così efficace, almeno per ora. Vi sono comunque a disposizione altre sostanze probabilmente ancora più efficaci. Se invece il calcolo fosse visibile chiaramente ai raggi, considerata la sua naturale tendenza ad aumentare gradualmente di volume nel tempo, probabilmente sarebbe indicato provare a trattarlo con le onde d'urto (litotrissia extracorporea - ESWL).
In questo percorso di diagnosi e di eventuale terapia, ovviamente lei dovrebbe essere guidato da un nostro Collega specialista in urologia.
Saluti
poche cose sono così variabili come le misure ed i referti di ecografie eseguite da operatori diversi. Si tratta infatti di un'indagine "dinamica" che deve essere interpretata in tempo reale da chi la sta eseguendo, le immagini che vengono allegate hanno un mero scopo illustrativo. Questo a differenza ad esempio di una radiografia semplice od una TAC, che forniscono immagini statiche, interpretabili in qualsiasi momento successivo anche non solo dal radiologo. Inoltre, esiste una notevole variabilità nell'affidabilità e nella definizione degli apparecchi per ecografia. Purtroppo, dobbiamo dire che ultimamente le ecografie vengono spesso eseguite anche da medici non specialisti in radiologia, gli unici veramente competenti, pertanto è opportuno che i risultati vengano sempre presi con molto senso critico. Tutto questo per spiegarle che la variabilità delle misure della sua prostata non deve stupire più di tanto, si tratta comunque di misure entro una ambito accettabile per la sua età, le alterazioni più significative sono piuttosto le calcificazioni presenti.
Per quanto riguarda il calcolo, la sua natura uratica potrebbe essere presunta se, eseguendo una radiografia semplice dei reni, lo stesso non risultasse visibile. I calcoli di acido urico (non calcificati) sono infatti trasparenti ai raggi x. A questo punto, se i sospetto fosse confermato, si potrebbe tentare di dissolvere il piccolo calcolo rendendo le urine meno acide. Lei ci ha detto che è consueto assumere acqua e limone al mattino, questo è certamente un buon modo per rendere le urine alcaline, ma non pare essere stato così efficace, almeno per ora. Vi sono comunque a disposizione altre sostanze probabilmente ancora più efficaci. Se invece il calcolo fosse visibile chiaramente ai raggi, considerata la sua naturale tendenza ad aumentare gradualmente di volume nel tempo, probabilmente sarebbe indicato provare a trattarlo con le onde d'urto (litotrissia extracorporea - ESWL).
In questo percorso di diagnosi e di eventuale terapia, ovviamente lei dovrebbe essere guidato da un nostro Collega specialista in urologia.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Buongiorno Dr. Piana,
la ringrazio della risposta tempestiva e molto chiara.
Per quanto riguarda l'acqua e limone al mattino, diciamo che è un integrazione in più ma di base come alcalinizzante utilizzo il regobasic.
Se le radiografia confermerà la natura uratica del calcolo, alcalinizzare le urine è corretto ma dovrò stare più attento alla dieta che anche se di base cerco di rispettare i consigli di una buona alimentazione, tra un aperitivo, una cena fuori, una grigliata e serate in discoteca spesso esagero con alimenti che non fanno al caso mio, carni, sale, alcool e quantità.
Un'altra domanda riguardo il calcolo, forse sono troppo preoccupato ma un eventuale blocco delle urine che potrebbe causare il calcolo dopo essersi spostato, può essere asintomatico e danneggiare il rene senza che me ne accorga?
Per le calcificazioni della prostata non devo intervenire giusto?
Grazie ancora,
saluti
la ringrazio della risposta tempestiva e molto chiara.
Per quanto riguarda l'acqua e limone al mattino, diciamo che è un integrazione in più ma di base come alcalinizzante utilizzo il regobasic.
Se le radiografia confermerà la natura uratica del calcolo, alcalinizzare le urine è corretto ma dovrò stare più attento alla dieta che anche se di base cerco di rispettare i consigli di una buona alimentazione, tra un aperitivo, una cena fuori, una grigliata e serate in discoteca spesso esagero con alimenti che non fanno al caso mio, carni, sale, alcool e quantità.
Un'altra domanda riguardo il calcolo, forse sono troppo preoccupato ma un eventuale blocco delle urine che potrebbe causare il calcolo dopo essersi spostato, può essere asintomatico e danneggiare il rene senza che me ne accorga?
Per le calcificazioni della prostata non devo intervenire giusto?
Grazie ancora,
saluti
[#3]
Gentile Giovanotto,
purtroppo il calcolo non ci comunicherà mai per tempo le proprie intenzioni, per questo motivo oltre una certa misura ed in soggetti giovani, con una vita attiva, eccetera ... è opportuno considerare un atteggiamento attivo. Non è certo per timore di problemi funzionali, che sono un'ipotesi remotissima, ma è proprio il ben più realistico richio di una colica che spinge a far qualcosa.
Saluti
purtroppo il calcolo non ci comunicherà mai per tempo le proprie intenzioni, per questo motivo oltre una certa misura ed in soggetti giovani, con una vita attiva, eccetera ... è opportuno considerare un atteggiamento attivo. Non è certo per timore di problemi funzionali, che sono un'ipotesi remotissima, ma è proprio il ben più realistico richio di una colica che spinge a far qualcosa.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 05/11/2013.
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