Farina bianca e prostatite
buongiorno
Ho 36 anni sono astemio e non fumatore.
Da circa due anni e mezzo convivo con una prostovescicolite batterica da enterococco faecalis, a cui, si aggiunge anche un altro batterio ( una volta il proteus, un a'ltra lo staphyl aureo ecc..
da quando ho la prostatite ho cercato di curare l'alimentazione evitando piccante, caffè, cibi in salamoia, affumicati, carni rosse, cibi molto grassi, fritti ecc..
Approffondendo un po la questione alimentazione sul web, secondo alcune fonti, ho visto che anche pane e pasta sarebbero cibi nemici per la prostata.. o meglio la farina bianca raffinata sembrerebbe alimentare le infezioni e causare un alto livello di acidità intestinale, da cui deriverebbe, insieme ad altri fattori, quali stress e ansia, la proliferazione dei batteri.
(Io pur essendo quasi sempre in leggero sottopeso ho sempre mangiato una grande quantità di pane e pasta, direi fino a 5-6 anni fa ( quest'ultima per anni due volte al giorno).
C'è un fondo di verità in questa teoria?.
secondo il vostro parere se un paziente affetto da prostatite batterica cronica passa dalla farina bianca raffinata, per esempio, a mangiare pane con farina di kamut o altre farine nel lungo termine potrebbe avere dei giovamenti?
Grazie per i vostri puntuali consigli
cordialità
Ho 36 anni sono astemio e non fumatore.
Da circa due anni e mezzo convivo con una prostovescicolite batterica da enterococco faecalis, a cui, si aggiunge anche un altro batterio ( una volta il proteus, un a'ltra lo staphyl aureo ecc..
da quando ho la prostatite ho cercato di curare l'alimentazione evitando piccante, caffè, cibi in salamoia, affumicati, carni rosse, cibi molto grassi, fritti ecc..
Approffondendo un po la questione alimentazione sul web, secondo alcune fonti, ho visto che anche pane e pasta sarebbero cibi nemici per la prostata.. o meglio la farina bianca raffinata sembrerebbe alimentare le infezioni e causare un alto livello di acidità intestinale, da cui deriverebbe, insieme ad altri fattori, quali stress e ansia, la proliferazione dei batteri.
(Io pur essendo quasi sempre in leggero sottopeso ho sempre mangiato una grande quantità di pane e pasta, direi fino a 5-6 anni fa ( quest'ultima per anni due volte al giorno).
C'è un fondo di verità in questa teoria?.
secondo il vostro parere se un paziente affetto da prostatite batterica cronica passa dalla farina bianca raffinata, per esempio, a mangiare pane con farina di kamut o altre farine nel lungo termine potrebbe avere dei giovamenti?
Grazie per i vostri puntuali consigli
cordialità
[#1]
Gentile lettore,
le sue osservazioni, anche se un pò imprecise, sono comunque corrette e in generale il consiglio dietetico che gli urologi danno, in presenza di queste problematiche cliniche, è quello di ridurre il consumo di grassi animali, di carboidrati e zuccheri raffinati.
Si legga queste news ed articoli sempre sul nostro sito:
https://www.medicitalia.it/blog/urologia/3979-prostata-attenti-a-quello-che-si-mangia.html ,
https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html
ed ancora si legga questo facile ma complesso libro:
Paolo Giordo, Prostata: cure naturali e alimentazione. Terra Nuova Edizioni 2012
Un cordiale saluto.
le sue osservazioni, anche se un pò imprecise, sono comunque corrette e in generale il consiglio dietetico che gli urologi danno, in presenza di queste problematiche cliniche, è quello di ridurre il consumo di grassi animali, di carboidrati e zuccheri raffinati.
Si legga queste news ed articoli sempre sul nostro sito:
https://www.medicitalia.it/blog/urologia/3979-prostata-attenti-a-quello-che-si-mangia.html ,
https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html
ed ancora si legga questo facile ma complesso libro:
Paolo Giordo, Prostata: cure naturali e alimentazione. Terra Nuova Edizioni 2012
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#2]
Utente
Grazie dottor Beretta dei links e del consiglio bibliografico! stranamente i due urologi da cui mi sono recato in questi due anni e mezzo non mi avevono accennato al discorso sui carboidrati
quindi in pratica dovrei ridurre almeno la quantità di pasta, visto che purtroppo la mangio tutti i giorni a pranzo (del pane sinceramente non so se riuscirei a farne a meno)... ma quindi farine non raffinate (kamut, farro ecc) sono più adatte per un prostatico?
Un altra cosa Dotttore visto che siamo in tema,
un alimento-integratore come il cloruro di magnesio, che a quanto ho letto, oltre ad essere antiossidante e antinfiammatorio dovrebbe stimolare le difese immunitarie contro le infezioni e alcalinizzare i tessuti, potrebbe essere unn buon integratore da associare ad una corretta alimentazione ( naturalmente se una persona non altri problemi come insufficienza renale )
cordiali saluti e buona serata
quindi in pratica dovrei ridurre almeno la quantità di pasta, visto che purtroppo la mangio tutti i giorni a pranzo (del pane sinceramente non so se riuscirei a farne a meno)... ma quindi farine non raffinate (kamut, farro ecc) sono più adatte per un prostatico?
Un altra cosa Dotttore visto che siamo in tema,
un alimento-integratore come il cloruro di magnesio, che a quanto ho letto, oltre ad essere antiossidante e antinfiammatorio dovrebbe stimolare le difese immunitarie contro le infezioni e alcalinizzare i tessuti, potrebbe essere unn buon integratore da associare ad una corretta alimentazione ( naturalmente se una persona non altri problemi come insufficienza renale )
cordiali saluti e buona serata
[#4]
Utente
Dottore non è il fatto di pasticciarsi è che se uno vede che i diversi cicli di antibiotici sono stati inutili e che topster e serenoa sono solo paliativi è normale che inizi a dare uno sguardo a terapie mediche non convenzionali...
Infatti ho apprezzato il suo consiglio relativo al libro del dottor Giordo
Sarò stato sfortunato ma tutti i medici che mi hanno seguito in questa prostatite hanno commesso degli errori più o meno gravi...
Il mio medico di famiglia quando ho iniziato di punto in bianco ad avere minzione molto frequente anche di notte mi ha diagnostico una cistite ( per altro molto rara negli uomini a quanto mi risulta) dandomi antibiotici a caso ( l'urinocoltura era negativa) fosfomicina ( 1 giorno) levoxacina (5 giorni), ciproxin ( 5 giorni) creando solo resistenze e perdendo del gran tempo...
dopo due, tre mesi vado dal primo urologo (direttore di urologia di un importante ospedale), sapendo che la prostatite è un disturbo noiso e di difficile risoluzione resisto alla tentazione di cambiare urologo e lo seguo per un anno con fiducia e indovini un pò? Lui dalla semplice visita rettale diceva che sicuramente non c'era infezione ma per scrupolo mi fece rifare l'urinocoltura piu volte ( sempre negativa).
Dopo più di un anno di prostatite subacuta, leggendo su internet, mi sono autoprescritto una semplice spermicoltura ed è comparsa l'infezione già bella cronicizzata...
Ho cambiato urologo e dopo due cicli di moxifloxacina e levofloxacina non andati a buon fine, mi prescrisse 5 mesi di rifaximina ( cicli di 10 giorni) alla fine
rifaccio la spermiocoltura e si sono aggiunti altri batteri.. mi informo da un infettivologo specializzato in terapie antibiotiche, che del tutto sorpreso, mi dice che la rifaximina non è assolutamente indicata per debellare un areofago facoltativo come l'enteroccocus faecalis...
Io capisco benissimo che la prostatite sia una patologia molto difficile da risolvere però questi che gli ho elencato sono tutti errori dovuti a superficialità.....
come è possibile che un urologo che ti segue da una anno per una prostatite non ti prescrive mai una spermiocoltura, ipotizzando una forma abatterica?
Oltre a questo conti che cercato di risolvere il problema emorroidi perchè costituiscono, come minimo, un'aggravante della patologia prostatica, e ad oggi dopo ben 4 interventi e una marea di cure inutili non ho risolto nemmeno questo problema....
Scusi lo sfogo Dottore non voglio generalizzare ma come vede i pasticci li han fatti fior di professionisti
cordialità
Infatti ho apprezzato il suo consiglio relativo al libro del dottor Giordo
Sarò stato sfortunato ma tutti i medici che mi hanno seguito in questa prostatite hanno commesso degli errori più o meno gravi...
Il mio medico di famiglia quando ho iniziato di punto in bianco ad avere minzione molto frequente anche di notte mi ha diagnostico una cistite ( per altro molto rara negli uomini a quanto mi risulta) dandomi antibiotici a caso ( l'urinocoltura era negativa) fosfomicina ( 1 giorno) levoxacina (5 giorni), ciproxin ( 5 giorni) creando solo resistenze e perdendo del gran tempo...
dopo due, tre mesi vado dal primo urologo (direttore di urologia di un importante ospedale), sapendo che la prostatite è un disturbo noiso e di difficile risoluzione resisto alla tentazione di cambiare urologo e lo seguo per un anno con fiducia e indovini un pò? Lui dalla semplice visita rettale diceva che sicuramente non c'era infezione ma per scrupolo mi fece rifare l'urinocoltura piu volte ( sempre negativa).
Dopo più di un anno di prostatite subacuta, leggendo su internet, mi sono autoprescritto una semplice spermicoltura ed è comparsa l'infezione già bella cronicizzata...
Ho cambiato urologo e dopo due cicli di moxifloxacina e levofloxacina non andati a buon fine, mi prescrisse 5 mesi di rifaximina ( cicli di 10 giorni) alla fine
rifaccio la spermiocoltura e si sono aggiunti altri batteri.. mi informo da un infettivologo specializzato in terapie antibiotiche, che del tutto sorpreso, mi dice che la rifaximina non è assolutamente indicata per debellare un areofago facoltativo come l'enteroccocus faecalis...
Io capisco benissimo che la prostatite sia una patologia molto difficile da risolvere però questi che gli ho elencato sono tutti errori dovuti a superficialità.....
come è possibile che un urologo che ti segue da una anno per una prostatite non ti prescrive mai una spermiocoltura, ipotizzando una forma abatterica?
Oltre a questo conti che cercato di risolvere il problema emorroidi perchè costituiscono, come minimo, un'aggravante della patologia prostatica, e ad oggi dopo ben 4 interventi e una marea di cure inutili non ho risolto nemmeno questo problema....
Scusi lo sfogo Dottore non voglio generalizzare ma come vede i pasticci li han fatti fior di professionisti
cordialità
[#7]
Utente
Salve dottor Beretta ho letto con molto interesse il libro che mi ha consigliato di P. Giordo "Prostata cure naturali e alimentazione".
Purtroppo provando però a seguire i dettami alimentari indicati ho constatato che per il mio intestino, aumentare il consumo di cereali in chicco, di cavoli, aglio, cipolle e soia non va per niente bene..... in quanto ho una forte fermentazione, meteorismo e dispepsia....e ora il problema persiste nonostante sia tornato alla mia dieta abituale.
parlandone col colonproctologo che mi segue per il problema emorroidario ( che ad oggi non si è riuscito a risolvere nonostante ben 5 interventi...) mi ha detto che sono i classici sintomi da colon irritabile e mi ha consigliato di provare in un centro di medicina alternativa l'idrocolonterapia, a suo avviso, terapia efficace per "resettare" la flora batterica putreffattiva.
Mi sono recato in questo centro e mi hanno detto che ho un forte infiammazione al colon causata da candidosi intestinale, (per questo sono in attesa di esito coprocoltura per ricerca di miceti), e che solo in un secondo tempo potrei provare con agopuntura e idrocolonterapia.
Nel frattempo per migliorare la digestione sto utilizzando lo zenzero, visto che anche nel libro di Giordo, viene denominata come spezia salvaprostata,( insieme all'origano e alla curcuma che utilizzo già da due anni.)
Però ho visto che lo zenzero è piuttosto piccante ( ma nel contempo noto per le sue proprietà antinfiammatorie...) a suo avviso va bene per un paziente prostatico?
Grazie delle sue considerazioni
cordiali saluti
Purtroppo provando però a seguire i dettami alimentari indicati ho constatato che per il mio intestino, aumentare il consumo di cereali in chicco, di cavoli, aglio, cipolle e soia non va per niente bene..... in quanto ho una forte fermentazione, meteorismo e dispepsia....e ora il problema persiste nonostante sia tornato alla mia dieta abituale.
parlandone col colonproctologo che mi segue per il problema emorroidario ( che ad oggi non si è riuscito a risolvere nonostante ben 5 interventi...) mi ha detto che sono i classici sintomi da colon irritabile e mi ha consigliato di provare in un centro di medicina alternativa l'idrocolonterapia, a suo avviso, terapia efficace per "resettare" la flora batterica putreffattiva.
Mi sono recato in questo centro e mi hanno detto che ho un forte infiammazione al colon causata da candidosi intestinale, (per questo sono in attesa di esito coprocoltura per ricerca di miceti), e che solo in un secondo tempo potrei provare con agopuntura e idrocolonterapia.
Nel frattempo per migliorare la digestione sto utilizzando lo zenzero, visto che anche nel libro di Giordo, viene denominata come spezia salvaprostata,( insieme all'origano e alla curcuma che utilizzo già da due anni.)
Però ho visto che lo zenzero è piuttosto piccante ( ma nel contempo noto per le sue proprietà antinfiammatorie...) a suo avviso va bene per un paziente prostatico?
Grazie delle sue considerazioni
cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 9.6k visite dal 27/10/2013.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.