Uro tc o angiofotoscintigrafia per fastidio emitorace posteriore sinistro
Buonasera gentili dottori, chiedo il vostro cortese parere riguardo il seguente problema che ormai persiste da circa un anno e mezzo: si tratta di un fastidio consistente in sensazione di dilatazione/puntura nella zona posteriore laterale sinistra del torace, circa a metà altezza della schiena. Come primo esame ho eseguito ecografia completa all'addome, da cui è emersa DISCRETA DILATAZIONE DELLA CAVITA' CALICO-PIELICA SINISTRA. L'ecografista mi ha quindi consigliato TC addome completo (diretto), che ho eseguito con esito "CONFERMATA DILATAZIONE CALICO-PIELICA, NON APPREZZABILI FORMAZIONI LITISIACHE IN SEDE RENALE E LUNGO IL DECORSO DEGLI URETERI. SI CONSIGLIA VALUTAZIONE UROLOGICA".
Dalla successiva visita urologica è emerso sospetto di MALATTIA DEL GIUNTO PIELO-URETERALE, per verificare la quale mi è stata prescritta ANGIOFOTOSCINTIGRAFIA RENALE. Prima di eseguire tale esame il medico di base mi consigliò di effettuare ecografia renale in altro studio, da cui è emerso secondo il diverso ecografista "QUELLO CHE A SN E' STATA RITENUTA DISCRETA IDRONEFROSI, RITENGO ESSERE DELLE CISTI PERIPIELICHE, LE MAGGIORI DI 20-30 MM. NON VEDO NEFRO-UROLITIASI BILATERALMENTE. ASSENZA DI CALCOLI, EFFETTUATA VISUALIZZAZIONE DI ENTRAMBI I JET URETERALI AL COLOR DOPPLER. UTILE EVENTUALE URO TC PER MIGLIOR DEFINIZIONE. LA PAZIENTE COMUNQUE RIFERISCE FASTIDIO/DOLENZIA ALL'EMITORACE POSTERIORE SN E PER QUESTO CONSIGLIO RX TORACE."
Ho quindi eseguito RX torace ed emitorace senza che fosse evidenziato alcunchè. Ho inoltre eseguito per conto mio esame urine/urinocultura/citologia urinaria con esito negativo.
Trovandimi ora quindi nel dubbio di quale possa essere il mio problema (MALATTIA DEL GIUNTO O CISTI PERIPIELICHE O ?) e quale sia l'esame più adeguato da eseguire (URO TC O SCINTIGRAFIA, sapendo che entrambi gli esami consigliatimi fra l'altro presentano elevata dose di radioazione), vi chiedo quindi gentilmente un parere su quello che a vostro avviso possa essere la ragione del mio fastidio e come sia corretto procedere per la giusta diagnosi.
Vi ringrazio molto per l'attenzione dedicatami,
un caro saluto.
Dalla successiva visita urologica è emerso sospetto di MALATTIA DEL GIUNTO PIELO-URETERALE, per verificare la quale mi è stata prescritta ANGIOFOTOSCINTIGRAFIA RENALE. Prima di eseguire tale esame il medico di base mi consigliò di effettuare ecografia renale in altro studio, da cui è emerso secondo il diverso ecografista "QUELLO CHE A SN E' STATA RITENUTA DISCRETA IDRONEFROSI, RITENGO ESSERE DELLE CISTI PERIPIELICHE, LE MAGGIORI DI 20-30 MM. NON VEDO NEFRO-UROLITIASI BILATERALMENTE. ASSENZA DI CALCOLI, EFFETTUATA VISUALIZZAZIONE DI ENTRAMBI I JET URETERALI AL COLOR DOPPLER. UTILE EVENTUALE URO TC PER MIGLIOR DEFINIZIONE. LA PAZIENTE COMUNQUE RIFERISCE FASTIDIO/DOLENZIA ALL'EMITORACE POSTERIORE SN E PER QUESTO CONSIGLIO RX TORACE."
Ho quindi eseguito RX torace ed emitorace senza che fosse evidenziato alcunchè. Ho inoltre eseguito per conto mio esame urine/urinocultura/citologia urinaria con esito negativo.
Trovandimi ora quindi nel dubbio di quale possa essere il mio problema (MALATTIA DEL GIUNTO O CISTI PERIPIELICHE O ?) e quale sia l'esame più adeguato da eseguire (URO TC O SCINTIGRAFIA, sapendo che entrambi gli esami consigliatimi fra l'altro presentano elevata dose di radioazione), vi chiedo quindi gentilmente un parere su quello che a vostro avviso possa essere la ragione del mio fastidio e come sia corretto procedere per la giusta diagnosi.
Vi ringrazio molto per l'attenzione dedicatami,
un caro saluto.
[#1]
Gentile Signora,
la TAC con mezzo di contrasto è certamente l'indagine più accurata a nostra disposizione per lo studio dei reni e delle vie urinarie. Siamo molto stupiti che sia insorto questo dubbio, poiché da visualizzazione delle eventuali "cisti parapieliche" è assolutamente diversa da quella della dilatazione delle cavità del rene. Questo poiché il mezzo di contrasto che rende opaca l'urina evidenzia le cavità del rene, ma non le cisti che non contengono urina. Tutto questo dovrebbe essere inequivocabile, pertanto siamo perplessi che il dubbio sia nuovamente stato sollevato da una ecografia, che invece in linea di massima non può differenziare le due situazioni con altrettanta certezza. A questo punto, sia una ulteriore TAC (eseguita ovviamente altrove) od una scintigrafia dinamica del rene potrebbero fornire ulteriori informazioni e finalmente definire la diagnosi. Tutto sommato, anche per l'esagerato protrarsi di questa situazione di dubbio, riterremmo opportuno che le indagini vengano entrambe eseguite. La scintigrafia non comporta l'esposizion a radiazioni, che comunque alla sua età possono essere prese con molta più "filosofia" che in età più giovanile.
Saluti
la TAC con mezzo di contrasto è certamente l'indagine più accurata a nostra disposizione per lo studio dei reni e delle vie urinarie. Siamo molto stupiti che sia insorto questo dubbio, poiché da visualizzazione delle eventuali "cisti parapieliche" è assolutamente diversa da quella della dilatazione delle cavità del rene. Questo poiché il mezzo di contrasto che rende opaca l'urina evidenzia le cavità del rene, ma non le cisti che non contengono urina. Tutto questo dovrebbe essere inequivocabile, pertanto siamo perplessi che il dubbio sia nuovamente stato sollevato da una ecografia, che invece in linea di massima non può differenziare le due situazioni con altrettanta certezza. A questo punto, sia una ulteriore TAC (eseguita ovviamente altrove) od una scintigrafia dinamica del rene potrebbero fornire ulteriori informazioni e finalmente definire la diagnosi. Tutto sommato, anche per l'esagerato protrarsi di questa situazione di dubbio, riterremmo opportuno che le indagini vengano entrambe eseguite. La scintigrafia non comporta l'esposizion a radiazioni, che comunque alla sua età possono essere prese con molta più "filosofia" che in età più giovanile.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile Dott. Piana,
La ringrazio per la tempestiva risposta che mi chiarisce alcuni aspetti ma non tutti e perciò mi rivolgo di nuovo a Lei. Mi pare di aver capito che sia l'URO TC che la SCINTIGRAFIA potranno evidenziare chiaramente l'eventuale presenza della malattia del giunto o di altre anomalie nel funzionamento renale; ma per confermare le eventuali cisti parapieliche quale tipo di accertamento dovrei richiedere? Ma ancora prima: Lei ritiene che il mio disturbo a livello toracico possa essere addebitato a cause di tipo renale?
La ringrazio molto.
Cordiali saluti.
La ringrazio per la tempestiva risposta che mi chiarisce alcuni aspetti ma non tutti e perciò mi rivolgo di nuovo a Lei. Mi pare di aver capito che sia l'URO TC che la SCINTIGRAFIA potranno evidenziare chiaramente l'eventuale presenza della malattia del giunto o di altre anomalie nel funzionamento renale; ma per confermare le eventuali cisti parapieliche quale tipo di accertamento dovrei richiedere? Ma ancora prima: Lei ritiene che il mio disturbo a livello toracico possa essere addebitato a cause di tipo renale?
La ringrazio molto.
Cordiali saluti.
[#3]
Gentile Signora,
chiaramente un dolore propriamente toracico è difficile da mettere in relazione con un problema renale, ma in medicina "due più due raramente fa quattro ..." pertanto nell'impossibilità di poterla visitare direttamente non possiamo esprimere alcun giudizio in modo appropriato. Senz'altro una buona TAC con mezzo di contrasto è in grado di differenziare oltre ogni possibile dubbio eventuali cisti parapieliche da una dilatazione delle cavità renali. La scintigrafia può oggettivare il grado di ostacolo al deflusso alla base della dilatazione. Inoltre potrebbe evidenziare "in negativo" le sospette cisti, posto che fosse questa la diagnosi corretta.
Saluti
chiaramente un dolore propriamente toracico è difficile da mettere in relazione con un problema renale, ma in medicina "due più due raramente fa quattro ..." pertanto nell'impossibilità di poterla visitare direttamente non possiamo esprimere alcun giudizio in modo appropriato. Senz'altro una buona TAC con mezzo di contrasto è in grado di differenziare oltre ogni possibile dubbio eventuali cisti parapieliche da una dilatazione delle cavità renali. La scintigrafia può oggettivare il grado di ostacolo al deflusso alla base della dilatazione. Inoltre potrebbe evidenziare "in negativo" le sospette cisti, posto che fosse questa la diagnosi corretta.
Saluti
[#4]
Utente
Buonasera Egr. Dott.,
avrei cortesemente bisogno di un altro Suo parere:
sono stata dall'urologo per la prescrizione dell'URO TAC CON MDC: lo stesso mi avrebbe consigliato, onde evitare l'esposizione all'alta quantità di radiazioni che comporterebbe l'URO TAC, di eseguire in alternativa una PIELO-RM. Secondo Lei potrebbe essere un'alternativa valida per capire qual'è il mio problema?
Grazie per l'attenzione.
Cordiali saluti.
avrei cortesemente bisogno di un altro Suo parere:
sono stata dall'urologo per la prescrizione dell'URO TAC CON MDC: lo stesso mi avrebbe consigliato, onde evitare l'esposizione all'alta quantità di radiazioni che comporterebbe l'URO TAC, di eseguire in alternativa una PIELO-RM. Secondo Lei potrebbe essere un'alternativa valida per capire qual'è il mio problema?
Grazie per l'attenzione.
Cordiali saluti.
[#5]
Gentile Signora,
non ce ne voglia, ma parlare di contenimento dell'esposizione ai raggi alla sua età, alle verosimili soglie della menopausa, ci pare un poco fuori luogo. La risonanza magnetica, a nostro parere, ha oggi delle evidenti indicazioni solo in alcuni casi molto specifici e nelle comprovate allergie al mezzo di contrasto. Non è il suo caso specifico, però ad esempio alla pielo RMN non si vedono affatto bene i calcoli delle vie urinarie e questo è un grosso limite nella nostra specialità.
Ciò premesso, è molto probabile che nel suo caso le indagini possano portare ad un risultato perlopiù sovrapponibile, l'importante è che lei esegua comunque l'accertamento per il quale ci pare abbia tardato ormai almeno un paio di mesi.
Saluti
non ce ne voglia, ma parlare di contenimento dell'esposizione ai raggi alla sua età, alle verosimili soglie della menopausa, ci pare un poco fuori luogo. La risonanza magnetica, a nostro parere, ha oggi delle evidenti indicazioni solo in alcuni casi molto specifici e nelle comprovate allergie al mezzo di contrasto. Non è il suo caso specifico, però ad esempio alla pielo RMN non si vedono affatto bene i calcoli delle vie urinarie e questo è un grosso limite nella nostra specialità.
Ciò premesso, è molto probabile che nel suo caso le indagini possano portare ad un risultato perlopiù sovrapponibile, l'importante è che lei esegua comunque l'accertamento per il quale ci pare abbia tardato ormai almeno un paio di mesi.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.7k visite dal 21/09/2013.
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