Neoformazione testicolare

Gentili dottori Sono un ragazzo di 31 anni, già da più di un mese palpando il testicolo destro ho notato una sorta di piccolissima protuberanza puntiforme sulla sua superficie, inizialmente non ci ho fatto molto caso ma poi il 16 agosto ho realizzato che quella cosa lì non doveva esserci.
Allarmato, già il giorno dopo ho effettuato ecografia ed ecocolordoppler dalle quali non si evince nulla di particolare se non un varicocele senza reflusso di II grado(mi sono operato nel 2003 in radiologia interventistica). Il tecnico dell'ecodoppler mi ha detto che anche un occhio inesperto avrebbe notato un'eventuale nodulo e mi ha consigliato di consultare l'urologo per una terapia antinfiammatoria. Nell'attesa del suo ritorno dalle ferie ho consumato una intera scatola di Fortilase e nel frattempo ho cominciato ad accusare come una infiammazione (solo in alcuni momenti della giornata) localizzata a livello di quel "puntino" e a tratti delle leggere fitte all'inguine. Alla visita l'urologo (una persona competente e di ottima formazione) mi rifà l'ecografia e mi spiega che secondo lui si tratta di una calcificazione, per via della sua posizione (tra l'albugina e la superficie del testicolo) e per la forma "a punta di spillo", anche se dice di non riuscire a vederla nell'ecografia perché microscopica, al tatto però questa si avverte distintamente per quanto piccola. Mi prescrive comunque analisi del sangue per il dosaggio dei markers tumorali che si rivelano anche essi negativi (ho effettuato anche emocromo, ves, ldh: tutto perfettamente nei parametri). Facendo presente all'urologo che, da come ho letto, il dosaggio dei markers non è sempre probante perché anche in casi di malattia conclamata a volte questi possono risultare negativi, l'urologo mi ha risposto che non è propenso a sottopormi a RM per motivi di fertilità e che l'unica via per essere certi di cosa sia questa neoformazione sarebbe un intervento esplorativo. Lui però non se la sente di propormi questa soluzione perché potrebbe essere una cosa eccessiva a fronte del problema. Mi ha proposto di sottopormi ad eco e visita mensilmente, rassicurandomi sul fatto che anche se fosse una cosa maligna sarebbe così piccola da essere perfettamente curabile perché a gli stadi iniziali. Lui però si professa tranquillo dicendomi che quello paventato è proprio il più terribile dei casi. Io però ho preso molto male la cosa fin dall'inizio, sono ipocondriaco e non conduco una vita tranquilla, non so come comportarmi, temo che si stia perdendo tempo prezioso. D'altro canto non me la sento di imporre un intervento che non so se veramente necessario perché so di non avere le competenze mediche per valutarlo. Aggiungo che l'urologo ritiene un buon segno prognostico il fatto che io senta la protuberanza di dimensioni praticamente invariate rispetto all'inizio (più di un mese fa, forse anche due) e mi ha invitato a palparmi per constatarlo io stesso regolarmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Gentile Signore,
non possiamo che associarci al nostro Colleghi nell'arduo tentativo di tranquillizzarla. Immaginiamo che nelle sue notti insonni passate su intenet lei abbia appreso che sulla superficie del testicolo vi pososno essere normalmente delle appendici più o meno pronunciate, tra le quali la più comune è definita "idatìde del Morgagni" che talora per motivi imperscrutabili (es. microtraumi) può infiammarsi e diventare più facilmente percepibile. Certo che palpazione forsennata non può che accentuare questa percezione e magari anche svegliare qualche dolorino che l'ansia può poi amplificare a dismisura. Certezze non possiamo averne, però crediamo che tutti gli urologi non propriamente di prima nomina abbiano visto casi del genere nel corso della loro carriera. La persistente negatività dell'ecografia (ed a maggior ragione dei marcatori) non può essere che confortante e l'intervento esplorativo ci pare assolutamente fuori luogo, nonostante tutta la prudenza con cui è giusto muoversi in queste situazioni. Nel suo caso, concordiamo che per soddisfare questa prudenza sia più che sufficiente ripetere l'ecografia ancora un paio di volte.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
quindi lei concorda che anche far passare un mese nel mio caso non possa essere troppo dannoso? Il fatto che sia di grandezza irrisoria può farmi stare tranquillo sul fatto che se fosse qualcosa di maligno non abbia già dato metastasi? La "punta di spillo" si trova pressappoco al centro della superficie, diversamente dall'idate. Ogni quanto tempo dovrei effettuare controllo eco senza perdere troppo tempo?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Gentile Signore,
riteniamo che il calendario di controlli proposto dal nostro Collega sia ampiamente condivisibile.

Saluti