Lieve perdita urina dopo minzione
Buongiorno a tutti,
anche se vi seguo da molto tempo, per la prima volta mi trovo a scrivere qui per un consulto. Sono un ragazzo di 31 anni e ho notato, anche se è una cosa che sembra avermi accompagnato praticamente da "sempre" (per dire che non saprei neanche a quando associare questa sintomatologia), che in giro sul web la condizione di perdita di gocce di urina dopo la minzione, può esser riconducibile a una patologia. Parlando del più e del meno con amici coetanei, è risultato, invece, che questa condizione sia quasi "fisiologica", che accade praticamente normalmente; come diceva un comico: "Potete "strizzarvelo" quanto volete, ma l'ultima goccia sarà sempre dedicata agli slip!", sembra che la perdita di una o due gocce sia praticamente normale. Ho cominciato a far caso a questa cosa quando mi trovavo al lavoro e, per fretta, asciugavo il pene di corsa. Ho notato, invece, che se lo asciugo prendendolo dall'estremità inferiore e applicando una pressione fino alla punta (come si farebbe con un normale tubo da far sgocciolare), le perdite sono notevolmente diminuite, fino a tornare alle fatidiche "una o due" gocce, come è praticamente sempre avvenuto. Ora, invece, ho provato anche a porlo su un pezzo di carta e fare una sorta di "sgrullatina" (la carta per non rischiare di sporcare in giro!) che ha portato a un'ulteriore diminuzione di quantità di liquido. Di perdite, se non sono andato in bagno, praticamente non ne ho mai! La mia domanda è: è fisiologico che del liquido rimanga nel condotto? Possibile che così tanta gente viva questa situazione e che sia potenzialmente patologica? Qual'è, quindi, il limite empirico per poter dire che questo fenomeno sia naturale? Non saprei quando sia il caso di allarmarsi con le perdite. Se non avessi letto su internet, praticamente questo dubbio non me lo sarei neanche posto! Sono arrivato alla conoscenza di queste alternative solo cercando un semplice consiglio su come asciugare il pene meglio così per sfizio!
Grazie per la lettura e per le eventuali risposte.
anche se vi seguo da molto tempo, per la prima volta mi trovo a scrivere qui per un consulto. Sono un ragazzo di 31 anni e ho notato, anche se è una cosa che sembra avermi accompagnato praticamente da "sempre" (per dire che non saprei neanche a quando associare questa sintomatologia), che in giro sul web la condizione di perdita di gocce di urina dopo la minzione, può esser riconducibile a una patologia. Parlando del più e del meno con amici coetanei, è risultato, invece, che questa condizione sia quasi "fisiologica", che accade praticamente normalmente; come diceva un comico: "Potete "strizzarvelo" quanto volete, ma l'ultima goccia sarà sempre dedicata agli slip!", sembra che la perdita di una o due gocce sia praticamente normale. Ho cominciato a far caso a questa cosa quando mi trovavo al lavoro e, per fretta, asciugavo il pene di corsa. Ho notato, invece, che se lo asciugo prendendolo dall'estremità inferiore e applicando una pressione fino alla punta (come si farebbe con un normale tubo da far sgocciolare), le perdite sono notevolmente diminuite, fino a tornare alle fatidiche "una o due" gocce, come è praticamente sempre avvenuto. Ora, invece, ho provato anche a porlo su un pezzo di carta e fare una sorta di "sgrullatina" (la carta per non rischiare di sporcare in giro!) che ha portato a un'ulteriore diminuzione di quantità di liquido. Di perdite, se non sono andato in bagno, praticamente non ne ho mai! La mia domanda è: è fisiologico che del liquido rimanga nel condotto? Possibile che così tanta gente viva questa situazione e che sia potenzialmente patologica? Qual'è, quindi, il limite empirico per poter dire che questo fenomeno sia naturale? Non saprei quando sia il caso di allarmarsi con le perdite. Se non avessi letto su internet, praticamente questo dubbio non me lo sarei neanche posto! Sono arrivato alla conoscenza di queste alternative solo cercando un semplice consiglio su come asciugare il pene meglio così per sfizio!
Grazie per la lettura e per le eventuali risposte.
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Gentile Signore,
crediamo davvero che quanto ci riferisce rientri ampiamente in un ambito fisiologico, probabilmente dovuto ad una soggettiva tortuosità, compiacenza e, perché no, anche lunghezza dell'uretra, in grado di trattenere all'interno questa pur modestissima quantità di urina al termine del flusso. In assenza di altri sintomi specifici legati all'urinare non andremmo certamente più in là con le indagini. D'ogni modo, questa potrebbe essere l'occasione per effettuare comunque un controllo diretto da un nostro Collega specialsista in urologia, cosa che alla sua età ssarebbe comunque utile almeno ogni 10 anni.
Saluti
crediamo davvero che quanto ci riferisce rientri ampiamente in un ambito fisiologico, probabilmente dovuto ad una soggettiva tortuosità, compiacenza e, perché no, anche lunghezza dell'uretra, in grado di trattenere all'interno questa pur modestissima quantità di urina al termine del flusso. In assenza di altri sintomi specifici legati all'urinare non andremmo certamente più in là con le indagini. D'ogni modo, questa potrebbe essere l'occasione per effettuare comunque un controllo diretto da un nostro Collega specialsista in urologia, cosa che alla sua età ssarebbe comunque utile almeno ogni 10 anni.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 11.2k visite dal 25/08/2013.
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