Neoplasia vescicale

Salve, sono una moglie disperata!!!! Da 3 settimane circa è un'inferno nella ns. famiglia (soprattutto per i due gioiellini di figli che stanno subendo tutta sta vicissitudine)..., al mio SUPER marito, hanno diagnosticato, dall'esame istologico: "carcinoma uroteliale infiltrante di alto grado(g3) insorto in carcinoma uroteliale papillare, prevalentemente di basso grado ed associato ad aree multifocali di carcinoma in situ. La neoplasia infiltra il tessuto connettivo uorteliale (pT1) Sono presenti aree suggestive di invasione linfovascolare".
A tutto ciò, data l'età (tutto dicono giovanissima, quindi patalogia rarissima) per questo tipo di carcinoma, gli urologi che abbiamo sentito, sembrano un po' confusi sul da farsi, c'è chi dice di fare la chemio prima (per rimpicciolire, attualemnte è 6 cm., ed ammorbidire il tumore, in quanto lo aveva almeno da 4 anni, ma non se ne era mai accorto), c'è invece chi dice di intervenire subito... Tutta questa situazione (confusione) fa star male (ancor di più) mio marito.... che vi lascio immaginare come possa sentirsi a 44 anni, dove gli prospettano il peggio (togliere tutto) Cosa consigliate, cosa ne pensate??? RingraziandoVi anticipatamente, data la gravità, spero di leggervi quanto prima.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Gentile Signora,
pur comprendendo la vostra più che giustificabile apprensione, dobbiamo dire che gli elementi che ci fornisce sono molto scarni ed insufficienti per poter esprimere un giudizio. Questo è purtroppo il limite di un consulto a distanza riferito ad un caso specifico. Il volume della neoformazione contrasta un poco con il risultato istologico di infiltrazione superficiale pT1, la situazione dovrebbe essere valutata anche sugli esiti della TAC che immaginiamo sia stata eseguita. In queste situazioni complesse, ancor più delicate considerata la giovane età, il risultato migliore si ottiene dalla stretta collaborazione fra specialisti di un centro oncologico avanzato, laddove oncologo, urologo ed eventualmente radioterapista siano abituati a lavorare di comune accordo. In linea di massima, nel paziente giovane la chirurgia radicale è l'elemento essenziale di tutto il percorso terapeutico. Oggigiorno la vescica asportata può essere ricostruita internamente con ottimi risultati funzionali.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it