Problemi post operazione prostata / TURP
Ma siamo sicuri che i problemi dopo TURP sono trascurabili e numericamente eccezioni ? Io :66 anni 1,82 x 79 kg sono stato operato di TURP piu di 3,5 mesi fa (prostata di 88 cc con adenoma 55 cc; problemi: disuria).
Operazione tecnicamente riuscita ma progressivamente i problemi di vita sono decisamente peggiorati rispetto a quelli pre-operatori.Praticamente sto abbastanza bene solo quando sono sdraiato o seduto ma per il resto sfioro ..l'invalidità. Così : 1) FORTE DISURIA (notturna 2/3 volte 100 cc cad; diurna quando cammino : ogni ca 0,5 h 20/40 cc cad) 2) SOPRATTUTTO FORTE URGENZA MINZIONALE (mai provata prima operazione ; a cominciare da quando mi alzo scatta ,chissà perchè, un forte quasi immediato urgente stimolo) 3) EMATURIA (ancora a distanza di tanti mesi; è soprattutto visivamente evidente quando ho ripreso,dopo ok dell'urologo, a fare con fatica e un po di dolore in zona pene, il mio jogging,comunque con cadenze lente: la minzione, faticosa, durante la corsa sembra quasi sangue puro di colore bruno) 4) A VOLTE INCONTINENZA 5) A VOLTE DOLORE IN MINZIONE (allora pochi cc fatti).
MEDICINALI assunti : praticamente..tutti da quelli specifici per i miei problemi come Cistalgan,Ditropan 5,Toviaz 4 a quelli antinfiammatori come Nimesulide,Ketoprofene,Topster 3.Oltre ad Antibiotici. Risultati nulli.
ESAMI (dopo 2 mesi operazione) : Eco Addome (RPM non fatto perchè stranamente vescica non piena; per il resto tutto ok con prostata di dimensioni piu che dimezzate vs pre op.) e Uroflussometria (anche in questo caso poco significativa perchè solo 65 cc fatti). Influenza insomma delle mie condizioni urinarie alterate.Esami sangue e urine (dopo 1 mese operazione) con queste ultime dimostranti ematuria,Leucociti e Globuli rossi ma esame colturale negativo.PSA 0,75.No neoplasie.
Visti i miei problemi persistenti l'urologo che mi ha operato mi ha praticato una CISTOGRAFIA . Quest'ultima è stata positiva x...l'urologo : tutto ok,lume ampio e transitabile dell'uretra,niente..."buchi". L'unica cosa negativa erano alcune zone della mucosa NON TOTALMENTE RIEPITALIZZATE. Il discorso della riepitalizzazione me lo ha anche esteso ai capillari per giustificare l'ematuria che ho ancora nel sangue
A questo punto COSA DEVO PENSARE ? I miei problemi sono pesanti (sempre x il mio urologo l'urgenza minzionale quando mi alzo nasce forse dal passaggio di alcune gocce di urina irritante nelle zone non riepitalizzate).Sempre lo specialista allude al tempo (ma quanto ? Anche 6 mesi sono..troppi) che guarirà (forse...).E poi di problemi analoghi ai miei che,dall'esperienza che lui ha, tendono a scomparire dall'oggi al domani senza sapere bene perchè.
VOI COSA MI SUGGERITE ? Possibile che non esista un approccio del follow-up meno "casuale". Non esistono ad esempio farmaci che favoriscano la riepitalizzazione (al posto dei pesanti generici antinfiammatori prescrittimi) ? Tecniche fisiche di riabilitazione urinaria ? Grazie cordiali saluti
Operazione tecnicamente riuscita ma progressivamente i problemi di vita sono decisamente peggiorati rispetto a quelli pre-operatori.Praticamente sto abbastanza bene solo quando sono sdraiato o seduto ma per il resto sfioro ..l'invalidità. Così : 1) FORTE DISURIA (notturna 2/3 volte 100 cc cad; diurna quando cammino : ogni ca 0,5 h 20/40 cc cad) 2) SOPRATTUTTO FORTE URGENZA MINZIONALE (mai provata prima operazione ; a cominciare da quando mi alzo scatta ,chissà perchè, un forte quasi immediato urgente stimolo) 3) EMATURIA (ancora a distanza di tanti mesi; è soprattutto visivamente evidente quando ho ripreso,dopo ok dell'urologo, a fare con fatica e un po di dolore in zona pene, il mio jogging,comunque con cadenze lente: la minzione, faticosa, durante la corsa sembra quasi sangue puro di colore bruno) 4) A VOLTE INCONTINENZA 5) A VOLTE DOLORE IN MINZIONE (allora pochi cc fatti).
MEDICINALI assunti : praticamente..tutti da quelli specifici per i miei problemi come Cistalgan,Ditropan 5,Toviaz 4 a quelli antinfiammatori come Nimesulide,Ketoprofene,Topster 3.Oltre ad Antibiotici. Risultati nulli.
ESAMI (dopo 2 mesi operazione) : Eco Addome (RPM non fatto perchè stranamente vescica non piena; per il resto tutto ok con prostata di dimensioni piu che dimezzate vs pre op.) e Uroflussometria (anche in questo caso poco significativa perchè solo 65 cc fatti). Influenza insomma delle mie condizioni urinarie alterate.Esami sangue e urine (dopo 1 mese operazione) con queste ultime dimostranti ematuria,Leucociti e Globuli rossi ma esame colturale negativo.PSA 0,75.No neoplasie.
Visti i miei problemi persistenti l'urologo che mi ha operato mi ha praticato una CISTOGRAFIA . Quest'ultima è stata positiva x...l'urologo : tutto ok,lume ampio e transitabile dell'uretra,niente..."buchi". L'unica cosa negativa erano alcune zone della mucosa NON TOTALMENTE RIEPITALIZZATE. Il discorso della riepitalizzazione me lo ha anche esteso ai capillari per giustificare l'ematuria che ho ancora nel sangue
A questo punto COSA DEVO PENSARE ? I miei problemi sono pesanti (sempre x il mio urologo l'urgenza minzionale quando mi alzo nasce forse dal passaggio di alcune gocce di urina irritante nelle zone non riepitalizzate).Sempre lo specialista allude al tempo (ma quanto ? Anche 6 mesi sono..troppi) che guarirà (forse...).E poi di problemi analoghi ai miei che,dall'esperienza che lui ha, tendono a scomparire dall'oggi al domani senza sapere bene perchè.
VOI COSA MI SUGGERITE ? Possibile che non esista un approccio del follow-up meno "casuale". Non esistono ad esempio farmaci che favoriscano la riepitalizzazione (al posto dei pesanti generici antinfiammatori prescrittimi) ? Tecniche fisiche di riabilitazione urinaria ? Grazie cordiali saluti
[#1]
Gentile Signore,
non stentiamo certamente a comprendere il suo sconforto. Nell'esperienza di qualsiasi urologo non proprio di prima nomina vi sono senza dubbio alcuni casi come il suo, in cui si trascinano sintomi consistenti laddove la gran parte degli altri pazienti è già da tempo stabilizzata ed approfitta con soddisfazione dei vantaggi dell'interveno subito. Purtroppo non esiste un approccio "scientifico" a questa situazione, come lei ha già evidentemente percepito con assai giustificabile delusione. Il nostro Collega si è comportato nel modo più corretto e la diagnosi di "ritardo di cicatrizzazione" è senz'altro la più verosimile. Questa dipende fondamentalmente dai suoi tessuti e di fatto non si sa come modificarla in modo significativo. La lunga serie di farmaci che è stata utilizzata in modo empirico avrebbe teoricamente potuto alleviare i sintomi con meccanismo indiretto, ma non agire direttamente sula causa. L'unico spiraglio che possiamo vedere ancora aperto è l'utilizzo di farmaci antidolorifici "puri", che agiscono sulla percezione e l'elaborazione dello stimolo doloroso da parte del sistema nervoso centrale. D'altra parte l'esperienza ci dice anche che - prima o poi - anche queste spinose situazioni si risolvono ed in questo dobbiamo dare ragione al nostro Collega che certamente si sta prodigando per lei nel migliore dei modi
Saluti
non stentiamo certamente a comprendere il suo sconforto. Nell'esperienza di qualsiasi urologo non proprio di prima nomina vi sono senza dubbio alcuni casi come il suo, in cui si trascinano sintomi consistenti laddove la gran parte degli altri pazienti è già da tempo stabilizzata ed approfitta con soddisfazione dei vantaggi dell'interveno subito. Purtroppo non esiste un approccio "scientifico" a questa situazione, come lei ha già evidentemente percepito con assai giustificabile delusione. Il nostro Collega si è comportato nel modo più corretto e la diagnosi di "ritardo di cicatrizzazione" è senz'altro la più verosimile. Questa dipende fondamentalmente dai suoi tessuti e di fatto non si sa come modificarla in modo significativo. La lunga serie di farmaci che è stata utilizzata in modo empirico avrebbe teoricamente potuto alleviare i sintomi con meccanismo indiretto, ma non agire direttamente sula causa. L'unico spiraglio che possiamo vedere ancora aperto è l'utilizzo di farmaci antidolorifici "puri", che agiscono sulla percezione e l'elaborazione dello stimolo doloroso da parte del sistema nervoso centrale. D'altra parte l'esperienza ci dice anche che - prima o poi - anche queste spinose situazioni si risolvono ed in questo dobbiamo dare ragione al nostro Collega che certamente si sta prodigando per lei nel migliore dei modi
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
La ringrazio della Sua gentile e celere risposta che mi spinge, se ho ben capito, fondamentalmente alla...rassegnazione (spero non eterna).Premesso anche che...non intendo fare l'ipocondriaco di turno, Le chiedo gentilmente solo una cosa riguardo i farmaci ANTIDOLORIFICI "puri"di cui Lei mi accenna.
Prima di tutto qualche nome di farmaco (ok il generico) pf. Poi perché me li suggerisce : io in realtà non ho forti stimoli dolorifici e questi sono comunque sopportabili. E' molto più pesante invece ad esempio l'URGENZA minzionale che scatta come una lama e mi da pochissimo tempo (con quindi quasi sensazione di angoscia: provate voi a non vedere...alberi vicini !). Oppure l'EMATURIA ancora presente ( perché poi soprattutto evidente, quasi sangue puro, mentre faccio un jogging sportivo molto dolce ?).
Dopo la Cistoscopia sinceramente non intenderei fare altri esami strumentali. Il mio urologo a un certo punto aveva accennato (per poi virare sulla appunto Cistoscopia) al ESAME URODINAMICO.
Ma comunque sulle mie desiderata di prima mi sa che ritorna la...rassegnazione più o meno buddista.
Cordiali saluti dr Piana
Prima di tutto qualche nome di farmaco (ok il generico) pf. Poi perché me li suggerisce : io in realtà non ho forti stimoli dolorifici e questi sono comunque sopportabili. E' molto più pesante invece ad esempio l'URGENZA minzionale che scatta come una lama e mi da pochissimo tempo (con quindi quasi sensazione di angoscia: provate voi a non vedere...alberi vicini !). Oppure l'EMATURIA ancora presente ( perché poi soprattutto evidente, quasi sangue puro, mentre faccio un jogging sportivo molto dolce ?).
Dopo la Cistoscopia sinceramente non intenderei fare altri esami strumentali. Il mio urologo a un certo punto aveva accennato (per poi virare sulla appunto Cistoscopia) al ESAME URODINAMICO.
Ma comunque sulle mie desiderata di prima mi sa che ritorna la...rassegnazione più o meno buddista.
Cordiali saluti dr Piana
[#3]
Gentile Signore,
dal punto di vista diagnostico, fatta la cistoscopia, diremmo non vi sia altro all'orizzonte. Per l'indagine urodinamica non ci pare sussistano le indicazioni in questo momento, poiché la sua sintomatologia è perlopiù inequivocabile. Per quanto riguarda il tentativo terapeutico con l'amitriptilina o simili (Laroxyl) ne deve parlare con il suo medico, poiché non è certo questo il luogo per effettuare delle prescrizioni precise.
Vi è poi nel cassetto il rimedio "della nonna", ovvero un mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio dopo i pasti per rendere le urine un po' meno acide. Talora, almeno un poco, aiuta. Altrimenti non vale la pena di insistere.
Saluti
dal punto di vista diagnostico, fatta la cistoscopia, diremmo non vi sia altro all'orizzonte. Per l'indagine urodinamica non ci pare sussistano le indicazioni in questo momento, poiché la sua sintomatologia è perlopiù inequivocabile. Per quanto riguarda il tentativo terapeutico con l'amitriptilina o simili (Laroxyl) ne deve parlare con il suo medico, poiché non è certo questo il luogo per effettuare delle prescrizioni precise.
Vi è poi nel cassetto il rimedio "della nonna", ovvero un mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio dopo i pasti per rendere le urine un po' meno acide. Talora, almeno un poco, aiuta. Altrimenti non vale la pena di insistere.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 31.4k visite dal 22/07/2013.
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