Problemi prostata

Gentilissimi,
Innanzitutto complimenti per il vostro servizio. Susate la lungaggine ma questa é la mia situazione da circa 2 mesi che mi causa grandi fastidi e stress:
ho 52 anni e premetto che già in passato ho sofferto di qualche episodio di infiammazione alla prostata. Da inizio maggio mi si sono presentati sintomi come aumentata frequenza urinaria, dolori pelvici ed anali, fastidio nello stare seduto. Sono andato dal mio urologo che ha effettuato esame fisico rettale dal quale ha diagnosticato una prostatite, prescrivendomi CIPROXIN 500 2 compresse al giorno per 10 giorni, e TOPSTER supposte 1 a sere alterne per 20 giorni.

Dopo 15 giorni di cura non ho notato miglioramenti dei sintomi e sono tornato dall'urologo che mi ha rivisitato notando un miglioramento della prostata e cambiandomi la cura in : OKI 1 bustina per 10 giorni e TOPSTER 1 ogni 3 sere. In più mi ha prescritto SPERIMIOCULTURA e Tampone URETRALE risultati poi negativi ed ECO TRANSRETTTALE con il seguente referto:
- prostata leggermente aumentata di dimensioni (33x26 mm.). Numerose calcificazioni puriuretrali. Adenoma centrale di 23x12mm. Regolari le vescichette seminali.

La sintomatologia é migliorata per circa 10 gg ed io, forse sbagliando, ho interrotto ogni cura.
Purtroppo poi i sintomi si sono ripresentati come all'inizio.
Sono quindi ritornato dall'urologo che mi di nuovo visitato dicendo che non si tratta di prostatite ma di PROSTATOSI prescrivendomi questa nuova cura che sto facendo da 5 gg. senza per ora risultati apprezzabili:
- topster 1 supposta a giorni alterni per 20 sere
- brufen 1 per 10 giorni
- lansox 1 per 20 giorni.
Dato che sono un tipo molto ansioso vorrei porvi queste domande, pur conoscendo chiaramente i limiti deiconsulti telematici:
1) ritenete l'approccio terapeutico e diagnostico corretto?
2) dopo 2 mesi é mai possibile che questi sintomi non regrediscano? Non ci sarà per caso qalcosa di più grave? (tipo tumore alla prostata, alla vescica od altro).
Aggiungo che per controlli di routine ho effettuato l'esame del PSA a febbraio 2013 con risultato 0,56 che il medico non mi ha fatto rifare.
Vi ringraziando tantissimo scusandomi ancora per la lunghezza.
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

molto sinteticamente e con tutti i limiti di una consulenza telematica, alla prima domanda le rispondo con un sì e alla seconda le dico che, in queste situazioni infiammatorie che interessano la prostata, i sintomi possono avere un tempo di risoluzione molto lungo; infine sulle altre patologie lamentate, gli esami indicati e soprattutto il fatto che il suo urologo non ha ritenuto neppure il caso di considerarle, le direi di stare tranquillo.

Se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli pubblicati sempre sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html,

https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/

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Utente
Utente
Grazie infinite per la celere risposta.
Un ultimo consiglio: se alla fine dell'ultimi ciclo di cure i sintomi persistono?
[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Allora sarà utile risentire in diretta sempre il suo urologo di riferimento e poi ci riaggiorni, se lo desidera.

Ancora cordiali saluti.
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