PET/TC con colina - situazione dubbia
Salve,
mi ritrovo a scrivervi per mio padre in seguito alla diagnosi di un carcinoma prostatico e di una situazione non ancora definita. Ecco la sua storia clinica:
- 61 anni in perfetta salute, nessuna malattia oncologica in famiglia
- 3 anni di AVODART e XATRAL per l'IPB
- Biopsia a Mar 2013: Gleason 5+4=9, PSA 5,95 e libero/totale 16,6 (patologico inferiore a 15)
- Scintigrafia ossea a fine Aprile negativa
- Prostatectomia radicale e linfoadenectomia pelvica (7 + 2 sentinella) a inizio Maggio ed un decorso post-operatorio perfetto e nessuna incontinenza
- Biopsia post-operatoria:
Adenocarcinoma prostatico, 9 (5+4) con aree 10 (5+5) di Gleason. Il processo interessa tutti i prelievi relativi alle sez ant e post del lobo sx, alle sezioni post del lobo dx ed è esteso alla base del lobo dx e sx ed all’apice sx. Infiltrazione neoplastica nei prelievi relativi alle vescichette seminali di sx. La proliferazione neoplastica si estende alla capsula ed al tessuto adiposo periprostatico, interessa i margini di resezione chirurgica in tutti i prelievi del lobo sx (ant e post), in due prelievi del lobo post dx della base di sx e dell’apice di sx. Diffuse espressioni di infiltrazione neoplastica perineurale: liberi da proliferazione neoplastica i prelievi relativi alla sezione ant del lobo dx, all’apice dx, alla vescichetta seminale di dx.
Linfoadenite iperplastica nei 7 linfonodi inviati: di cui 4 linfonodi pelvici dx e 3 linfonodi pelvici sx. Immunoistochimica allestita: PSA, Pancitocheratine, P63 G 4; pT3b N0 Mx; STADIO** GRUPPO PROGNOSTICO III. (**se M0)
- PSA a 30gg di 2,44 e si è deciso per una PET/TC colina prima di qualsiasi decisione.
Ecco cosa emerge dal referto:
L’esame PET dimostra un piccolo focolaio di lieve ipercaptazione del radiofarmaco a livello scheletrico in corrispondenza dell’osso iliaco di sx, in regione sopra-acetabolare sospetto per localizzazione di malattia. Non si osservano ulteriori aree di significativa captazione del tracciante a livello linfonodale pelvico e lombo aortico e nei restanti distretti corporei e scheletrici in esame.
Ecco i miei dubbi aspettando una RMN al bacino:
- Perchè la scintigrafia è negativa e invece la PET/TC solleva un dubbio su una piccola, lieve, sospetta lesione all'osso?
- Potrebbe trattarsi di una variante endometrioide visto un N0?
- Perché i bordi + alla biopsia sono - alla PET/TC colina, così sensibile?
- Nel caso in cui questa area ipercaptante alla PET/TC colina risulti confermata dalla RMN e dal PSA 2,44 è una certa metastasi ossea?
In questo caso una radioterapia di consolidazione della zona interessata potrebbe essere utile anche se non è presente alcun danno da rimodellamento (scintigrafia negativa)?
Si dovrebbe comunque irraggiare la loggia prostatica?
- Nel caso in cui la RNM smentisca la presenza di metastasi come è possibile irradiare la loggia senza evidenza PET/TC?
- Si può sperare nell’Ipilimumab?
Lui è in salute e beve succo di melograno tutti i giorni.
Grazie di cuore.
mi ritrovo a scrivervi per mio padre in seguito alla diagnosi di un carcinoma prostatico e di una situazione non ancora definita. Ecco la sua storia clinica:
- 61 anni in perfetta salute, nessuna malattia oncologica in famiglia
- 3 anni di AVODART e XATRAL per l'IPB
- Biopsia a Mar 2013: Gleason 5+4=9, PSA 5,95 e libero/totale 16,6 (patologico inferiore a 15)
- Scintigrafia ossea a fine Aprile negativa
- Prostatectomia radicale e linfoadenectomia pelvica (7 + 2 sentinella) a inizio Maggio ed un decorso post-operatorio perfetto e nessuna incontinenza
- Biopsia post-operatoria:
Adenocarcinoma prostatico, 9 (5+4) con aree 10 (5+5) di Gleason. Il processo interessa tutti i prelievi relativi alle sez ant e post del lobo sx, alle sezioni post del lobo dx ed è esteso alla base del lobo dx e sx ed all’apice sx. Infiltrazione neoplastica nei prelievi relativi alle vescichette seminali di sx. La proliferazione neoplastica si estende alla capsula ed al tessuto adiposo periprostatico, interessa i margini di resezione chirurgica in tutti i prelievi del lobo sx (ant e post), in due prelievi del lobo post dx della base di sx e dell’apice di sx. Diffuse espressioni di infiltrazione neoplastica perineurale: liberi da proliferazione neoplastica i prelievi relativi alla sezione ant del lobo dx, all’apice dx, alla vescichetta seminale di dx.
Linfoadenite iperplastica nei 7 linfonodi inviati: di cui 4 linfonodi pelvici dx e 3 linfonodi pelvici sx. Immunoistochimica allestita: PSA, Pancitocheratine, P63 G 4; pT3b N0 Mx; STADIO** GRUPPO PROGNOSTICO III. (**se M0)
- PSA a 30gg di 2,44 e si è deciso per una PET/TC colina prima di qualsiasi decisione.
Ecco cosa emerge dal referto:
L’esame PET dimostra un piccolo focolaio di lieve ipercaptazione del radiofarmaco a livello scheletrico in corrispondenza dell’osso iliaco di sx, in regione sopra-acetabolare sospetto per localizzazione di malattia. Non si osservano ulteriori aree di significativa captazione del tracciante a livello linfonodale pelvico e lombo aortico e nei restanti distretti corporei e scheletrici in esame.
Ecco i miei dubbi aspettando una RMN al bacino:
- Perchè la scintigrafia è negativa e invece la PET/TC solleva un dubbio su una piccola, lieve, sospetta lesione all'osso?
- Potrebbe trattarsi di una variante endometrioide visto un N0?
- Perché i bordi + alla biopsia sono - alla PET/TC colina, così sensibile?
- Nel caso in cui questa area ipercaptante alla PET/TC colina risulti confermata dalla RMN e dal PSA 2,44 è una certa metastasi ossea?
In questo caso una radioterapia di consolidazione della zona interessata potrebbe essere utile anche se non è presente alcun danno da rimodellamento (scintigrafia negativa)?
Si dovrebbe comunque irraggiare la loggia prostatica?
- Nel caso in cui la RNM smentisca la presenza di metastasi come è possibile irradiare la loggia senza evidenza PET/TC?
- Si può sperare nell’Ipilimumab?
Lui è in salute e beve succo di melograno tutti i giorni.
Grazie di cuore.
[#1]
Gentile Signora/e,
essendoci molto cara la valenza simbolica della melagrana, vorremmo auspicare che il succo dei suoi chicchi potesse davvero avere proprietà taumaturgiche. Ci piace comunque pensare che queste esistano e non siano ancora state completamente dimostrate ... !
Per quanto inerente le sue precise domande, esse potrebbero essere materia di discussione per settimane in un consesso multidisciplinare che si occupi di tumore della prostata. Non potendo qui articolare il discorso nel più fine dettaglio, ci pare opportuno esprimere solo una serie di considerazioni di carattere generale, a fondamento di ulteriori ragionamenti.
- l'esito dell'esame istologico è evidente per un tumore ad elevata aggressività e già focalmente diffuso ai tessuti circostanti all'atto dell'intervento;
- il semplice dimezzamento del PSA a 30 giorni dall'intervento depone per la persistenza di una significativa quota di cellule producenti il marcatore;
- scintigrafia e PET-colina sono gli accertamenti di cui disponiamo, ma nè l'uno nè l'altro hanno sensibilità e specificità perfette;
- il tempo relativamente breve trascorso dall'intervento ci fa pensare che se vi sia (come probabile) del tessuto tumorale residuo in loggia, questo sia al momento in quantità troppo scarsa per positivizzare la PET-colina, ed ancor meno altri accertamenti;
- pertanto l'ipotesi della singola localizzazione ossea al bacino potrebbe essere la più suggestiva;
- al di là di queste considerazioni, le indicazioni terapeutiche indirizzate alla radioterapia pelvica associata alla terapia farmacologica ormonale di blocco androgenico ci paiono al momento l'unica via percorribile, o quantomeno quella su cui si ha maggiore esperienza;
- il farmaco cui lei fa cenno (ipilimumab - Yervoy) è ancora in fase sperimentale molto precoce e comunque indicato nei casi resistenti alla terapia di blocco androgenico, che in questo caso non è neanche ancora stata iniziata.
Ci scusiamo se queste nostre considerazioni rispondano solo in parte alle sue domande, confidando nel fatto che i nostri Colleghi urologi, oncologi e radioterapisti che hanno in carico il caso specifico saranno certamente in grado di definire al meglio la situazione ed offrire la soluzione terapeutica in grado di unire al meglio efficienza ed efficacia di trattamento.
Saluti
essendoci molto cara la valenza simbolica della melagrana, vorremmo auspicare che il succo dei suoi chicchi potesse davvero avere proprietà taumaturgiche. Ci piace comunque pensare che queste esistano e non siano ancora state completamente dimostrate ... !
Per quanto inerente le sue precise domande, esse potrebbero essere materia di discussione per settimane in un consesso multidisciplinare che si occupi di tumore della prostata. Non potendo qui articolare il discorso nel più fine dettaglio, ci pare opportuno esprimere solo una serie di considerazioni di carattere generale, a fondamento di ulteriori ragionamenti.
- l'esito dell'esame istologico è evidente per un tumore ad elevata aggressività e già focalmente diffuso ai tessuti circostanti all'atto dell'intervento;
- il semplice dimezzamento del PSA a 30 giorni dall'intervento depone per la persistenza di una significativa quota di cellule producenti il marcatore;
- scintigrafia e PET-colina sono gli accertamenti di cui disponiamo, ma nè l'uno nè l'altro hanno sensibilità e specificità perfette;
- il tempo relativamente breve trascorso dall'intervento ci fa pensare che se vi sia (come probabile) del tessuto tumorale residuo in loggia, questo sia al momento in quantità troppo scarsa per positivizzare la PET-colina, ed ancor meno altri accertamenti;
- pertanto l'ipotesi della singola localizzazione ossea al bacino potrebbe essere la più suggestiva;
- al di là di queste considerazioni, le indicazioni terapeutiche indirizzate alla radioterapia pelvica associata alla terapia farmacologica ormonale di blocco androgenico ci paiono al momento l'unica via percorribile, o quantomeno quella su cui si ha maggiore esperienza;
- il farmaco cui lei fa cenno (ipilimumab - Yervoy) è ancora in fase sperimentale molto precoce e comunque indicato nei casi resistenti alla terapia di blocco androgenico, che in questo caso non è neanche ancora stata iniziata.
Ci scusiamo se queste nostre considerazioni rispondano solo in parte alle sue domande, confidando nel fatto che i nostri Colleghi urologi, oncologi e radioterapisti che hanno in carico il caso specifico saranno certamente in grado di definire al meglio la situazione ed offrire la soluzione terapeutica in grado di unire al meglio efficienza ed efficacia di trattamento.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio per la sua articolata risposta. Le premetto che il succo di melagrana è giusto un tentativo "che male non fa".
Cosciente e fiducioso nei medici che lo seguono le chiedo:
quando parla di radioterapia al bacino si riferisce all'osso o alla loggia prostatica? Se c'è positività all'osso si dovrà comunque irradiare la loggia?
Crede che risolveremo il dubbio sul focolaio con una RNM?
E, come ultima domanda, cosa consiglia per una radioterapia allo stato dell'arte? Ho sentito parlare sia di nuove tecniche (cyberknife) e sia di tecniche specifiche per, eventualmente, la radioterapia ossea.
Molte grazie ancora.
la ringrazio per la sua articolata risposta. Le premetto che il succo di melagrana è giusto un tentativo "che male non fa".
Cosciente e fiducioso nei medici che lo seguono le chiedo:
quando parla di radioterapia al bacino si riferisce all'osso o alla loggia prostatica? Se c'è positività all'osso si dovrà comunque irradiare la loggia?
Crede che risolveremo il dubbio sul focolaio con una RNM?
E, come ultima domanda, cosa consiglia per una radioterapia allo stato dell'arte? Ho sentito parlare sia di nuove tecniche (cyberknife) e sia di tecniche specifiche per, eventualmente, la radioterapia ossea.
Molte grazie ancora.
[#3]
Gentile Signora/e,
sulle proprietà terapeutiche del succo di melagrana non è solo pura celia! Sono note le sue proprietà anti-ossidanti, di attività sui radicali liberi e genericamente anti-infiammatorie. Ad esempio veda qui:
http://www.pomegranatejuicebenefits.org/
Per quanto riguarda le sue ulteriori domande:
- nella certezza che nello scavo pelvico vi sia comunque presenza microscopica di cellule tumorali (vedi margini chirurgici positivi), l'irradiazione deve obbligatoriamente comprendere la loggia prostatica, la parte ossea interessata è comunque assolutamente contigua;
- per i dettagli tecnici sulla radioterapia è più corretto che si esprima lo specialista specifico.
Saluti
sulle proprietà terapeutiche del succo di melagrana non è solo pura celia! Sono note le sue proprietà anti-ossidanti, di attività sui radicali liberi e genericamente anti-infiammatorie. Ad esempio veda qui:
http://www.pomegranatejuicebenefits.org/
Per quanto riguarda le sue ulteriori domande:
- nella certezza che nello scavo pelvico vi sia comunque presenza microscopica di cellule tumorali (vedi margini chirurgici positivi), l'irradiazione deve obbligatoriamente comprendere la loggia prostatica, la parte ossea interessata è comunque assolutamente contigua;
- per i dettagli tecnici sulla radioterapia è più corretto che si esprima lo specialista specifico.
Saluti
[#4]
Utente
Gentile dottore,
ringraziandola per la chiarezza e la professionalità delle risposte fornitemi, nonchè per la sua disponibilità, mi ripermetterò di aggiornarla una volta avuti i risultati della RNM pelvica alla quale si sottoporrà mio padre questo lunedì.
Pensando positivo,
un cordiale buon fine settimana.
ringraziandola per la chiarezza e la professionalità delle risposte fornitemi, nonchè per la sua disponibilità, mi ripermetterò di aggiornarla una volta avuti i risultati della RNM pelvica alla quale si sottoporrà mio padre questo lunedì.
Pensando positivo,
un cordiale buon fine settimana.
[#5]
Utente
Gentile dottore,
ieri mio padre si è sottoposto alla RMN al bacino e, pur non avendo ancora un referto medico definitivo che arriverà nel fine settimana, abbiamo avuto modo di parlare con il medico radiologo, molto disponibile, che ha effettuato l'esame.
Ebbene qualcosa alla RNM emerge ma lui non si trova in condizione di affermare con certezza che sia una metastasi. La macchia è leggera ed estremamente piccola, un puntino, con i bordi sfumati.
Lui sostiene che le metastasi ossee hanno i contorni comunque marcati e contrastano rispetto all'osso sano. Se vogliamo buttarla in percentuale afferma che potrebbe essere al 50% una metastasi.
A questo punto l'idea è di fare refertare ancora la PET/TC ad un secondo medico nucleare in modo di avere un contro-referto e di ripetere il PSA nel fine settimana, a 60gg, visto che il 2,44 citato nell'anamnesi si riferisce a 30gg.
Da profano mi chiedo: perché non bastano i dati in possesso per arrivare alla conclusione di una metastasi ossea sul nascere?
Sulla base di un semplice sillogismo (PSA + captazione colina (metabolismo alterato) + RNM (morfologia)) non si arriva alla conclusione?
Nel caso contrario non mi è chiaro cosa potrebbe legarsi alla colina oltre le specifiche cellule prostatiche maligne.
La ringrazio se vorrà chiarirmi.
ieri mio padre si è sottoposto alla RMN al bacino e, pur non avendo ancora un referto medico definitivo che arriverà nel fine settimana, abbiamo avuto modo di parlare con il medico radiologo, molto disponibile, che ha effettuato l'esame.
Ebbene qualcosa alla RNM emerge ma lui non si trova in condizione di affermare con certezza che sia una metastasi. La macchia è leggera ed estremamente piccola, un puntino, con i bordi sfumati.
Lui sostiene che le metastasi ossee hanno i contorni comunque marcati e contrastano rispetto all'osso sano. Se vogliamo buttarla in percentuale afferma che potrebbe essere al 50% una metastasi.
A questo punto l'idea è di fare refertare ancora la PET/TC ad un secondo medico nucleare in modo di avere un contro-referto e di ripetere il PSA nel fine settimana, a 60gg, visto che il 2,44 citato nell'anamnesi si riferisce a 30gg.
Da profano mi chiedo: perché non bastano i dati in possesso per arrivare alla conclusione di una metastasi ossea sul nascere?
Sulla base di un semplice sillogismo (PSA + captazione colina (metabolismo alterato) + RNM (morfologia)) non si arriva alla conclusione?
Nel caso contrario non mi è chiaro cosa potrebbe legarsi alla colina oltre le specifiche cellule prostatiche maligne.
La ringrazio se vorrà chiarirmi.
[#6]
Gentile Signora/e,
come già detto, la specificità (più che la sensibilità) degli accertamenti attuamente a nostra disposizione è tutt'altro che perfetta, è quindi normale che alla diagnosi si debba arrivare mediando con il "senso clinico" ed accettando un certo margine di incertezza. Diciamo che nella nostra esperienza la RMN non è certo l'indagine più comune per valutare le sospette localizzazioni secondarie ossee, d'altronde in questo caso tutto il resto è già stato fatto. Peraltro, dal punto di vista oncologico non ci pare che il dirimere questo eventuale dubbio potrebbe cambiare di molto le indicazioni, poiché ci pare in ogni caso evidente la necessità di associare la radioterapia pelvica con una terapia ormonale di blocco androgenico.
Saluti
come già detto, la specificità (più che la sensibilità) degli accertamenti attuamente a nostra disposizione è tutt'altro che perfetta, è quindi normale che alla diagnosi si debba arrivare mediando con il "senso clinico" ed accettando un certo margine di incertezza. Diciamo che nella nostra esperienza la RMN non è certo l'indagine più comune per valutare le sospette localizzazioni secondarie ossee, d'altronde in questo caso tutto il resto è già stato fatto. Peraltro, dal punto di vista oncologico non ci pare che il dirimere questo eventuale dubbio potrebbe cambiare di molto le indicazioni, poiché ci pare in ogni caso evidente la necessità di associare la radioterapia pelvica con una terapia ormonale di blocco androgenico.
Saluti
[#7]
Utente
Gentile dottore,
premetto che è tutto chiaro e condiviso dai suoi colleghi oncologo/urologo.
La radioterapia sulla loggia nonché l'ormonoterapia la inizieremo al piu' presto sperando di chiarire il quadro.
Il problema residuo è piuttosto decisionale per l'oncologo in quanto la evidenza/non evidenza della metastasi potrebbe ripercuotersi nell'eventuale scelta radioterapica localizzata anche sull'osso e/o su altri accorgimenti specifici alla metastasi che altrimenti non possono essere decisi.
Questo rimane il mio cruccio.
Cordialmente.
premetto che è tutto chiaro e condiviso dai suoi colleghi oncologo/urologo.
La radioterapia sulla loggia nonché l'ormonoterapia la inizieremo al piu' presto sperando di chiarire il quadro.
Il problema residuo è piuttosto decisionale per l'oncologo in quanto la evidenza/non evidenza della metastasi potrebbe ripercuotersi nell'eventuale scelta radioterapica localizzata anche sull'osso e/o su altri accorgimenti specifici alla metastasi che altrimenti non possono essere decisi.
Questo rimane il mio cruccio.
Cordialmente.
[#10]
Utente
Gentile dottor Piana,
l'aggiorno in merito alla situazione di mio padre ed alle scelte fatte in seguito agli ultimi avvenimenti.
La risonanza mostra un quadro compatibile con una metastasi asintomatica in fase iniziale di 8 mm sul lato sx e di una, dello stesso tipo, di 4 mm sul lato dx non captante alla colina.
Tuttavia, pour non illudendoci, nessuna "certezza" viene professata in questa fase da radiologo/medico nucleare.
Oggi ha iniziato il BAT tramite l'utilizzo di firmagon come antagonista. Ha reagito, al momento, fisicamente bene e speriamo che così sarà nei prossimi mesi nelle valutazioni del PSA.
Per quanto riguarda la scelta radioterapica la situazione iniziale di possibile diffusione nonché la sua certezza o meno non pare che abbia un influenza attualmente in quanto:
- il radioterapista non vuole iniziare nessun trattamento sull'osso in questa fase
- la possibile radioterapia pelvica potrebbe cominciare in Settembre, la prima quindicina, trovandoci (è stato operato l'8 Maggio) a quattro mesi e mezzo dall'operazione.
Le chiedo se queste scelte fatte dai sui colleghi la trovano daccordo o meno e rimango a disposizione qualora volesse integrare il quadro con consigli, come può bene immaginare, utilissimi.
Cordialmente.
l'aggiorno in merito alla situazione di mio padre ed alle scelte fatte in seguito agli ultimi avvenimenti.
La risonanza mostra un quadro compatibile con una metastasi asintomatica in fase iniziale di 8 mm sul lato sx e di una, dello stesso tipo, di 4 mm sul lato dx non captante alla colina.
Tuttavia, pour non illudendoci, nessuna "certezza" viene professata in questa fase da radiologo/medico nucleare.
Oggi ha iniziato il BAT tramite l'utilizzo di firmagon come antagonista. Ha reagito, al momento, fisicamente bene e speriamo che così sarà nei prossimi mesi nelle valutazioni del PSA.
Per quanto riguarda la scelta radioterapica la situazione iniziale di possibile diffusione nonché la sua certezza o meno non pare che abbia un influenza attualmente in quanto:
- il radioterapista non vuole iniziare nessun trattamento sull'osso in questa fase
- la possibile radioterapia pelvica potrebbe cominciare in Settembre, la prima quindicina, trovandoci (è stato operato l'8 Maggio) a quattro mesi e mezzo dall'operazione.
Le chiedo se queste scelte fatte dai sui colleghi la trovano daccordo o meno e rimango a disposizione qualora volesse integrare il quadro con consigli, come può bene immaginare, utilissimi.
Cordialmente.
[#11]
Gentile Signora,
immaginiamo che le lesioni di cui ci riferisce siano a livello osseo. Si tratta di manifestazioni molto piccole, ovviamente non colte dalla PET e dalla scintigrafia. D'altronde la loro tipizzazione, come già abbiamo detto, ha un valore del tutto accademico, non modificando sostanzialmente la strategia terapeutica. Certamente concordiamo con le indicazioni poste dai nostri Colleghi. Il blocco androgenico è generalmente molto ben sopportato ed altrettanto efficace.
Saluti
immaginiamo che le lesioni di cui ci riferisce siano a livello osseo. Si tratta di manifestazioni molto piccole, ovviamente non colte dalla PET e dalla scintigrafia. D'altronde la loro tipizzazione, come già abbiamo detto, ha un valore del tutto accademico, non modificando sostanzialmente la strategia terapeutica. Certamente concordiamo con le indicazioni poste dai nostri Colleghi. Il blocco androgenico è generalmente molto ben sopportato ed altrettanto efficace.
Saluti
[#13]
Utente
Gentile dottore,
a distanza di una settimana dalla prima dose di Firmagon da 240 mg mio padre sembra reagire bene senza nessun effetto indesiderato a parte un rossore nella zona dell'iniezione che sta alleviandosi.
Documentandomi e cercando di comprendere meglio la terapia che sta seguendo mi pare che il solo Firmagon non rappresenti un BAT. Anche se il farmaco è l'unico antagonista attualmente in commercio e non crea flare-up non andrebbe associato ad un anti-androgeno per il blocco totale che lei consigliava ad inizio post?
Inoltre leggendo in diversi forum (per lo più anglofoni) molti medici consigliano il "Triple androgen blockade" che potremmo tradurlo con un Agonista/antagonista LHRH + antiandrogeno + un inibitore della 5-alfa reductasi come Proscar o Avodart.
Tengo comunque a rassicurarla che il mio obiettivo rimane raccogliere informazioni nella speranza di essere utile al nostro caso ed a i lettori del forum e che la scelta terapeutica rimane baluardo dei medici che lo seguono.
Per la stessa ragione completo il post sottoponendole un quesito già posto altrove:
Vista la situazione seria ci siamo chiesti se, fermo restando di voler seguire la medicina ufficiale (in famiglia tutti abbiamo una formazione scientifica), si potesse conciliare il metodo Di Bella alla terapia ormonale.
Consultato un medico che segue tale metodo, abbiamo parlato più che altro di un'integrazione di antiossidanti e vitamine adiuvante per gli eventuali effetti collaterali dell'ormonoterapia e la possibile radioterapia in Settembre, una sorta di semi-terapia light da associare, privilegiando ovviamente la terapia ormonale. Ecco cosa lui consiglia:
Acido retinoico g 0.125
Axeroftolo palmitato g 0.125
Beta carotene g 0.5
Alfa tocoferolo acetato g 250
Il tutto in sciroppo, 3 cucchiai al giorno
Inoltre:
Melatonina coniugata con adenosina in compresse da mg 20, 3 al giorno per 2 mesi
Premetto che non voglio entrare nel merito così discusso sull'efficacia o meno del metodo ne su come si tenga uno studio clinico degno di tale nome e convalidato dall'attuale medicina.
La mia domanda è più semplice e si può schematizzare in due punti.
1. Esiste una possibile nocività o, peggio, induzione alla proliferazione neoplastica data dal cocktail citato e così dosato? In pratica qualcuno può dire: attenzione! Tutto ciò provoca o peggiora il cancro!
2. Puntando ovviamente, come già detto, sul Firmagon si può temere una qualche interazione negativa tra la terapia ormonale ed il cocktail citato con peggioramento dell'efficacia del primo?
La ringrazio.
a distanza di una settimana dalla prima dose di Firmagon da 240 mg mio padre sembra reagire bene senza nessun effetto indesiderato a parte un rossore nella zona dell'iniezione che sta alleviandosi.
Documentandomi e cercando di comprendere meglio la terapia che sta seguendo mi pare che il solo Firmagon non rappresenti un BAT. Anche se il farmaco è l'unico antagonista attualmente in commercio e non crea flare-up non andrebbe associato ad un anti-androgeno per il blocco totale che lei consigliava ad inizio post?
Inoltre leggendo in diversi forum (per lo più anglofoni) molti medici consigliano il "Triple androgen blockade" che potremmo tradurlo con un Agonista/antagonista LHRH + antiandrogeno + un inibitore della 5-alfa reductasi come Proscar o Avodart.
Tengo comunque a rassicurarla che il mio obiettivo rimane raccogliere informazioni nella speranza di essere utile al nostro caso ed a i lettori del forum e che la scelta terapeutica rimane baluardo dei medici che lo seguono.
Per la stessa ragione completo il post sottoponendole un quesito già posto altrove:
Vista la situazione seria ci siamo chiesti se, fermo restando di voler seguire la medicina ufficiale (in famiglia tutti abbiamo una formazione scientifica), si potesse conciliare il metodo Di Bella alla terapia ormonale.
Consultato un medico che segue tale metodo, abbiamo parlato più che altro di un'integrazione di antiossidanti e vitamine adiuvante per gli eventuali effetti collaterali dell'ormonoterapia e la possibile radioterapia in Settembre, una sorta di semi-terapia light da associare, privilegiando ovviamente la terapia ormonale. Ecco cosa lui consiglia:
Acido retinoico g 0.125
Axeroftolo palmitato g 0.125
Beta carotene g 0.5
Alfa tocoferolo acetato g 250
Il tutto in sciroppo, 3 cucchiai al giorno
Inoltre:
Melatonina coniugata con adenosina in compresse da mg 20, 3 al giorno per 2 mesi
Premetto che non voglio entrare nel merito così discusso sull'efficacia o meno del metodo ne su come si tenga uno studio clinico degno di tale nome e convalidato dall'attuale medicina.
La mia domanda è più semplice e si può schematizzare in due punti.
1. Esiste una possibile nocività o, peggio, induzione alla proliferazione neoplastica data dal cocktail citato e così dosato? In pratica qualcuno può dire: attenzione! Tutto ciò provoca o peggiora il cancro!
2. Puntando ovviamente, come già detto, sul Firmagon si può temere una qualche interazione negativa tra la terapia ormonale ed il cocktail citato con peggioramento dell'efficacia del primo?
La ringrazio.
[#14]
Gentile Signora,
i quesiti precisi che ci pone trascendono certamente le competenze dell'urologo, che fondamentalmente è un chirurgo. Un oncologo avrebbe certamente miglior titolo per formulare delle risposte.
Nella nostra esperienza le associazioni nel blocco androgenico (perlopiù lhrh analogo e bicalutamide) vengono effettuate nei casi non operabili e molto più raramente quando si tratta di terapia adiuvante.
Saluti
i quesiti precisi che ci pone trascendono certamente le competenze dell'urologo, che fondamentalmente è un chirurgo. Un oncologo avrebbe certamente miglior titolo per formulare delle risposte.
Nella nostra esperienza le associazioni nel blocco androgenico (perlopiù lhrh analogo e bicalutamide) vengono effettuate nei casi non operabili e molto più raramente quando si tratta di terapia adiuvante.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 19.7k visite dal 27/06/2013.
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