Stenosi a diaframma dell'uretra bulbare
Dottori, vorrei raccontarvi la mia storia e ringraziarvi in anticipo per l’attenzione che dedicherete ad essa.
Anni 35 ormai, negli ultimi 5 anni circa ho sofferto di lievi disturbi: episodi del tutto saltuari di enuresi apparentemente risoltisi, frequente risveglio al mattino presto con stimolo urinario, sensazione di tensione e "congestione" in zona perineale, sensazione di incompleto svuotamento vescicale con minzione in due tempi. Mi era parso che tali disturbi si fossero aggravati negli ultimi tempi e a Ottobre visitai un Urologo, il quale mi consigliò subito per cominciare una terapia antibiotica di 30gg e decongestionante di altri 30gg.
Forse casualmente poco dopo il termine della terapia intervenne la mia prima infezione “manifesta” del tratto urinario, precisamente quella che venne definita come uretro-prostatite da Eschirichia Coli, trattata con antibiotici vari per altri 30gg.
Al termine, essendo ormai negativi i test colturali di urine e sperma, un Uroflussimetria mostrava minzione "pessima", con QMAX 9,4ml/sec e RVPM 20-50ml. A questo punto l'urologo consigliò circa 30gg di Xatral 10mp r.p. Al termine una nuova uroflussimetria mostrava un quadro sostanzialmente immutato con QMAX 7.7ml/s, V 300ml, RVPM 7ml. L’urologo consigliava ed eseguiva quindi Uretrocistoscopia.
Il referto dell’endoscopia è stato: Strumento Wolf 16 Ch, Ottica 30°; Introduzione agevole; MEATO regolare, URETRA regolare fino al tratto bulbare dove si evidenzia stenosi a diaframma che non consente di proseguire oltre; Diagnosi Stenosi dell’uretra bulbare. Consigliava, a parte una copertura antibiotica per 8gg, un intervento di uretrotomia endoscopica che è fissato tra 15gg.
L’urologo, mi è parso: propendere per un’origine infiammatoria della stenosi, a causa del colore della stessa; la stenosi possa essere arrivata allo stato attuale peggiorando lentamente ed impercettibilmente; abbastanza “sicuro” che tale stenosi possa da sola giustificare i miei disturbi, manifesti e magari no; ottimista circa il fatto che l’intervento, che ha definito semplice, possa risolvere la situazione; ottimista che la dopo l’intervento non si registrino recidive o complicazioni.
Vorrei un parere sulla linea di azione propostami e sull’attendibilità di queste mie ultime “impressioni”.
Grazie a tutti.
Anni 35 ormai, negli ultimi 5 anni circa ho sofferto di lievi disturbi: episodi del tutto saltuari di enuresi apparentemente risoltisi, frequente risveglio al mattino presto con stimolo urinario, sensazione di tensione e "congestione" in zona perineale, sensazione di incompleto svuotamento vescicale con minzione in due tempi. Mi era parso che tali disturbi si fossero aggravati negli ultimi tempi e a Ottobre visitai un Urologo, il quale mi consigliò subito per cominciare una terapia antibiotica di 30gg e decongestionante di altri 30gg.
Forse casualmente poco dopo il termine della terapia intervenne la mia prima infezione “manifesta” del tratto urinario, precisamente quella che venne definita come uretro-prostatite da Eschirichia Coli, trattata con antibiotici vari per altri 30gg.
Al termine, essendo ormai negativi i test colturali di urine e sperma, un Uroflussimetria mostrava minzione "pessima", con QMAX 9,4ml/sec e RVPM 20-50ml. A questo punto l'urologo consigliò circa 30gg di Xatral 10mp r.p. Al termine una nuova uroflussimetria mostrava un quadro sostanzialmente immutato con QMAX 7.7ml/s, V 300ml, RVPM 7ml. L’urologo consigliava ed eseguiva quindi Uretrocistoscopia.
Il referto dell’endoscopia è stato: Strumento Wolf 16 Ch, Ottica 30°; Introduzione agevole; MEATO regolare, URETRA regolare fino al tratto bulbare dove si evidenzia stenosi a diaframma che non consente di proseguire oltre; Diagnosi Stenosi dell’uretra bulbare. Consigliava, a parte una copertura antibiotica per 8gg, un intervento di uretrotomia endoscopica che è fissato tra 15gg.
L’urologo, mi è parso: propendere per un’origine infiammatoria della stenosi, a causa del colore della stessa; la stenosi possa essere arrivata allo stato attuale peggiorando lentamente ed impercettibilmente; abbastanza “sicuro” che tale stenosi possa da sola giustificare i miei disturbi, manifesti e magari no; ottimista circa il fatto che l’intervento, che ha definito semplice, possa risolvere la situazione; ottimista che la dopo l’intervento non si registrino recidive o complicazioni.
Vorrei un parere sulla linea di azione propostami e sull’attendibilità di queste mie ultime “impressioni”.
Grazie a tutti.
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caro utente avendo visto il collega tale stenosi, che le procura anche un problema sintomatologico e visto la banalità dell'intervento stesso concordo anche io con tale opzione terapeutica
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.3k visite dal 26/05/2008.
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