Ipertrofia prosatica e biopsia

Gentilmente vorrei sapere se non reputate che sia più indicato eseguire una biopsia alla prostata affetta da tempo da ipertrofia fino a prova contraria benigna, dopo averla fatta diminuire di volume farmacologicamente, sia per evitare il più possibile falsi negativi, che complicanze (emorragie, ematomi, infiammazioni...) post-esame visto che, sebbene ormai non sia un same doloroso, rientra comunque tra quelli definiti invasivi.
Ringrazio e saluto cordialmente.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.6k 1.2k 653
Gentile lettore,

se ci si trova davanti ad una prostata che sicuramente è "affetta da tempo da iperplasia benigna" non vediamo alcuna necessità di praticare una biopsia prostatica proprio per evitare inutili, anche se non frequenti, complicanze che per altro lei ben ricorda e quindi...

Se comunque lei desidera avere altre notizie più dettagliate su tale problematica urologica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli pubblicati sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/383-quando-la-prostata-aumenta-di-volume-l-ipertrofia-prostatica-benigna.html,

https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Utente
Utente
Grazie per la risposta.
La questione è proprio questa, verificare se "sicuramente" è ancora benigna visto che è presente da tempo ed anche se lentamente è aumentata (forse anche per l'aumentare dell'età? Io vado per i 63 anni). L'ecografia prostatica e la visita con esporazione rettale non sono preoccupanti anche se rilevano un aumento di volume e consistenza, al momento il PSA che lo scorso mese era a 12 è sceso a 10 (di nuovo ultimamente ho solo assunto antibiotici per via di una brnchite, forse possono aver influito?), analisi cliniche di base sono buone, ma a quanto ho capito solo con la biopsia si può diagnosticare o escludere una neoplasia.
Mi chiedevo però se non fosse più indicato partire con una cura farmacologica, visto che io non ne ho mai fatta una allopatica, che riduca il volume della prostata prima di eseguire l'esame per avere un risultato il più possibile corretto e, come dicevamo, meno complicanze.
Grazie di nuovo, buona serata.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.6k 1.2k 653
Gentile lettore,

le sue riflessioni finali, vista la sua storia clinica nel particolare, possono anche essere prese in considerazioni ma qui solo il suo urologo deve dare poi l'indicazione finale se fare o no questa benedetta biopsia, indagine invasiva, da meditare ma poi non così drammatica.

Risenta ora il suo urologo e poi ci riaggiorni se lo desidera.

Ancora cordiali saluti.
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Utente
Utente
Gentile dottore, risulta anche a lei che i farmaci deputati allo scopo di cui sopra agiscano non prima dei 6 mesi e quindi non siano utili in questo caso, in cui cioè l'attesa per effettuare la biopsia è di 1 mese e 1/2 ?
La ringrazio, buon pomeriggio.

P.S: Ho letto i suoi link, grazie.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.6k 1.2k 653
Gentile lettore,

sì, generalmente, se viene indicata una terapia farmacologica, una biopsia prostatica viene programmata e posticipata a 3-6 mesi, alla fine della terapia data.

Risenta ora sempre il suo urologo per tutte le considerazioni precedentemente fatte.

Cordiali saluti.

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