Radioterapia o prostatectomia
A mio padre, età 67 anni, è stato diagnosticato un tumore alla prostata.
Esami effettuati:
- valore del PSA che si attesta intorno ad 8
- Biopsia: focolai di adenocarcinoma acinare della prostata score 7 (4+3) di Gleason
-Da TAC e Scintigrafia ossea Total Body risulta essere un tumore localizzato
Il medico ha proposto un intervento di prostatectomia o un ciclo di 35 sedute di radioterapia. Ha spiegato perfettamente i pro ed i contro di entrambe le terapie ed ha lasciato mio padre libero di decidere.
Ovviamente si è nella più totale indecisione. Che fare?
Io mi sono documentato on line e, da quello che ho capito, l'intervento chirurgico è proposto a persone con un'aspettativa di vita abbastanza lunga ma che presenta forti controindicazioni (incontinenza, problemi legati all'attività sessuale); mentre la radioterapia esterna, meno invasiva, ma forse meno efficace sul lungo termine.
Che fare?
Esami effettuati:
- valore del PSA che si attesta intorno ad 8
- Biopsia: focolai di adenocarcinoma acinare della prostata score 7 (4+3) di Gleason
-Da TAC e Scintigrafia ossea Total Body risulta essere un tumore localizzato
Il medico ha proposto un intervento di prostatectomia o un ciclo di 35 sedute di radioterapia. Ha spiegato perfettamente i pro ed i contro di entrambe le terapie ed ha lasciato mio padre libero di decidere.
Ovviamente si è nella più totale indecisione. Che fare?
Io mi sono documentato on line e, da quello che ho capito, l'intervento chirurgico è proposto a persone con un'aspettativa di vita abbastanza lunga ma che presenta forti controindicazioni (incontinenza, problemi legati all'attività sessuale); mentre la radioterapia esterna, meno invasiva, ma forse meno efficace sul lungo termine.
Che fare?
[#1]
Gentile lettore,
vista la "giovane" età di suo padre, anche se purtroppo non conosco nei dettagli la sua storia clinica, se tumore localizzato, generalmente ci si orienta per una soluzione chirurgica.
Comunque ora bisogna risentire sempre in diretta il vostro urologo e con lui e, naturalmente con il consenso informato di suo padre, bisogna prendere la decisione finale.
Un cordiale saluto.
vista la "giovane" età di suo padre, anche se purtroppo non conosco nei dettagli la sua storia clinica, se tumore localizzato, generalmente ci si orienta per una soluzione chirurgica.
Comunque ora bisogna risentire sempre in diretta il vostro urologo e con lui e, naturalmente con il consenso informato di suo padre, bisogna prendere la decisione finale.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Utente
La ringrazio per la celere risposta.
Per quanto riguarda le controindicazioni legate all'intervento chirurgico, il fattore che preoccupa di più mio padre è l'incontinenza. Quanto incide nel decorso post-operatorio? A medio e lungo termine esistono possibilità che l'attività urinaria possa tornare alla normalità o dovrà convivere per sempre con questo problema?
La ringrazio.
Per quanto riguarda le controindicazioni legate all'intervento chirurgico, il fattore che preoccupa di più mio padre è l'incontinenza. Quanto incide nel decorso post-operatorio? A medio e lungo termine esistono possibilità che l'attività urinaria possa tornare alla normalità o dovrà convivere per sempre con questo problema?
La ringrazio.
[#3]
Gentile lettore,
l'incontinenza può essere una complicanza della prostatectomia radicale che interessa fra il 5 e il 30 per cento degli uomini operati ma, soprattutto se il tumore è localizzato e circoscritto alla prostata, è un'evenienza meno frequente e, se presente, che può essere trattata con farmaci oppure con una riabilitazione e una ginnastica del pavimento pelvico o ancora, se il problema è fastidioso ed più "importante", si possono indicare altri rimedi più "complessi", ad esempio la chirurgia mininvasiva e/o le infiltrazioni locali di sostanze, come il collagene ed il silicone, che, iniettate intorno all’uretra, cioè la struttura anatomica che porta l’urina dalla vescica all’esterno, risolvono il problema.
Ma si ricordi comunque che l'incontinenza non è una complicanza che si presenta sempre in tutti gli operati di prostatectomia radicale.
Ancora un cordiale saluto.
l'incontinenza può essere una complicanza della prostatectomia radicale che interessa fra il 5 e il 30 per cento degli uomini operati ma, soprattutto se il tumore è localizzato e circoscritto alla prostata, è un'evenienza meno frequente e, se presente, che può essere trattata con farmaci oppure con una riabilitazione e una ginnastica del pavimento pelvico o ancora, se il problema è fastidioso ed più "importante", si possono indicare altri rimedi più "complessi", ad esempio la chirurgia mininvasiva e/o le infiltrazioni locali di sostanze, come il collagene ed il silicone, che, iniettate intorno all’uretra, cioè la struttura anatomica che porta l’urina dalla vescica all’esterno, risolvono il problema.
Ma si ricordi comunque che l'incontinenza non è una complicanza che si presenta sempre in tutti gli operati di prostatectomia radicale.
Ancora un cordiale saluto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.7k visite dal 18/05/2013.
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