Terapia ipp
Salve e grazie in anticipo per l'attenzione che presterete:
mi trovo ad affrontare un problema, che mi vede sottoposto a terapia per induratio penis plastica. Difatti, da circa 7-8 mesi, iniziai ad avere fastidi al pene, e lì dopo una prima visita ambulatoriale mi fu prescritto il "Piascledine", dato che il primo medico appunto mi trovò questi tre nuduletti di calcio di distanza circa 7 mm. I fastidi si attenuarono; ma, dopo un mese, non risolto il problema, anzi cominciando ad avere una leggera curvatura all'organo in fase di erezione, lato sx, mi riportai presso quell'ospedale dove un medico, "diverso dal primo", mi ha iniziato una nuova terapia, senza piascledine, poiché a suo dire troppo leggero e cominciando con le punture (una a settimana) di "Isoptin" + compresse di Vitamina E di sera. Dato che mi diceva in ultimo, che dovrei fare 20/30 di queste punturine (atroci), per poi fare una spianatura della placca (una sorta d'intervento che non ricordo il nome: da non confondere con l'intervento proprio della rimozione della placca): la domanda è questa,....1) Giusto continuare con questa terapia o ricominciare con il piascledine anche aumentandone la dose? 2) Corretto seguire quella procedura, arrivando all'intervento in questione (spianatura della placca)?
Distinti saluti e buon lavoro.
mi trovo ad affrontare un problema, che mi vede sottoposto a terapia per induratio penis plastica. Difatti, da circa 7-8 mesi, iniziai ad avere fastidi al pene, e lì dopo una prima visita ambulatoriale mi fu prescritto il "Piascledine", dato che il primo medico appunto mi trovò questi tre nuduletti di calcio di distanza circa 7 mm. I fastidi si attenuarono; ma, dopo un mese, non risolto il problema, anzi cominciando ad avere una leggera curvatura all'organo in fase di erezione, lato sx, mi riportai presso quell'ospedale dove un medico, "diverso dal primo", mi ha iniziato una nuova terapia, senza piascledine, poiché a suo dire troppo leggero e cominciando con le punture (una a settimana) di "Isoptin" + compresse di Vitamina E di sera. Dato che mi diceva in ultimo, che dovrei fare 20/30 di queste punturine (atroci), per poi fare una spianatura della placca (una sorta d'intervento che non ricordo il nome: da non confondere con l'intervento proprio della rimozione della placca): la domanda è questa,....1) Giusto continuare con questa terapia o ricominciare con il piascledine anche aumentandone la dose? 2) Corretto seguire quella procedura, arrivando all'intervento in questione (spianatura della placca)?
Distinti saluti e buon lavoro.
[#1]
Gentile lettore,
la sua situazione pare configurarsi come un caso di malattia di La Peyronie (o "Induratio Penis Plastica" - IPP, o pene curvo acquisito), in fase ancora attiva.
Condivido che in questa fase sia indicat una terapia medica, allo scopo di far arrestare quanto prima la malattia, ma con poche possibilità realistiche di farla regredire. A malattia ferma si potrà considerare se sarà necessario o meno un intervento di correzione della curvatura, e che tipo di intervento, in base alla sua specifica situazione clinica.
In merito alla specifica terapia in atto: non esiste in questa malattia una unica possibilità terapeutica, e se va da 10 urologi/andrologi diversi rischia di avere indicazioni per 10 terapie diverse, o quasi.
Il mio suggerimento sarebbe, se possibile, di farsi seguire da uno specialista dedicato a questo settore, e di affidarsi alle sue indicazioni.
la sua situazione pare configurarsi come un caso di malattia di La Peyronie (o "Induratio Penis Plastica" - IPP, o pene curvo acquisito), in fase ancora attiva.
Condivido che in questa fase sia indicat una terapia medica, allo scopo di far arrestare quanto prima la malattia, ma con poche possibilità realistiche di farla regredire. A malattia ferma si potrà considerare se sarà necessario o meno un intervento di correzione della curvatura, e che tipo di intervento, in base alla sua specifica situazione clinica.
In merito alla specifica terapia in atto: non esiste in questa malattia una unica possibilità terapeutica, e se va da 10 urologi/andrologi diversi rischia di avere indicazioni per 10 terapie diverse, o quasi.
Il mio suggerimento sarebbe, se possibile, di farsi seguire da uno specialista dedicato a questo settore, e di affidarsi alle sue indicazioni.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#2]
Caro lettore,
le confermo in parte quanto le ha già risposto il dottor Pescatori.
Malattia non ancora ben definita nelle sue cause e terapie varie e variabili nessuna delle quali è stata mai convalidata dalla Scienza Ufficiale.
Io personalmente ritengo inutili e magari dannose le iniezioni intraplacca che altri, anche assai più qualificati, hanno presentato come risolutive ma dei quali risultati io non ho mai visto casi concreti ( e visito circa 200 pazienti con IPP l'anno da decenni !)
Mi son dovuto ricredere anche nei confronti di altre modalità terapeutiche ed oggi ritengo che debbano essere trattati solo i casi con conseguenze tali da creare rilevanti problemi personali o impedimenti alla attività sessuale.
Segua comunque i consigli di chi la sta curando
se vuole qualche informazione in più vada su www.erezione.org
cari saluti
le confermo in parte quanto le ha già risposto il dottor Pescatori.
Malattia non ancora ben definita nelle sue cause e terapie varie e variabili nessuna delle quali è stata mai convalidata dalla Scienza Ufficiale.
Io personalmente ritengo inutili e magari dannose le iniezioni intraplacca che altri, anche assai più qualificati, hanno presentato come risolutive ma dei quali risultati io non ho mai visto casi concreti ( e visito circa 200 pazienti con IPP l'anno da decenni !)
Mi son dovuto ricredere anche nei confronti di altre modalità terapeutiche ed oggi ritengo che debbano essere trattati solo i casi con conseguenze tali da creare rilevanti problemi personali o impedimenti alla attività sessuale.
Segua comunque i consigli di chi la sta curando
se vuole qualche informazione in più vada su www.erezione.org
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#3]
Ex utente
Egregi dott. specialisti,
in riferimento alla prima risposta (dr.Pescatori), ho capito che mi trovo ad affrontare un problema che pensavo fosse solo il mio o di qualcun'altro, che invece così non è!
Il mio era un tentativo di avere una risposta alquanto univoca o che comunque mi incoraggiasse per la terapia che ho intrapreso,....sperando che sia quella buona.-
In merito alla seconda invece (dr. Pozza), mi sono venuti dei dubbi sulla dannosità di queste benedette punturine (ISOPTIN): difatti, sia in fase di prescrizione (medico curante) che di acquisto (farmacista), ho notato una certa titubanza e perplessità da parte di questi ultimi, facendomi capire che trattavasi di un farmaco particolare quasi nocivo per il cuore (forse una mia percezione errata!).
Infine, professionalmente Vi porgo un quesito:
Riuscirà l'organo in questione a tornare come prima?
Fiducioso di una Vs risposta, anticipatamente ringrazio;
CORDIALI E DISTINTI SALUTI
Il paziente utente
in riferimento alla prima risposta (dr.Pescatori), ho capito che mi trovo ad affrontare un problema che pensavo fosse solo il mio o di qualcun'altro, che invece così non è!
Il mio era un tentativo di avere una risposta alquanto univoca o che comunque mi incoraggiasse per la terapia che ho intrapreso,....sperando che sia quella buona.-
In merito alla seconda invece (dr. Pozza), mi sono venuti dei dubbi sulla dannosità di queste benedette punturine (ISOPTIN): difatti, sia in fase di prescrizione (medico curante) che di acquisto (farmacista), ho notato una certa titubanza e perplessità da parte di questi ultimi, facendomi capire che trattavasi di un farmaco particolare quasi nocivo per il cuore (forse una mia percezione errata!).
Infine, professionalmente Vi porgo un quesito:
Riuscirà l'organo in questione a tornare come prima?
Fiducioso di una Vs risposta, anticipatamente ringrazio;
CORDIALI E DISTINTI SALUTI
Il paziente utente
[#4]
caro lettore,
le perplessità non riguardano il farmaco che, di per sè, è un ottimo farmaco utilizzato da anni in cardiologia ma sulla modalità di somministrazione. Il meccanismo di iniettare all'interno della placca tale sostanza pretendendo che essa possa diffondere a tutto il tessuto fibroso è abbastanza incerto. Le ripetute infissioni dell'ago all'interno della placca e, necessariamente coinvolgendo i tessuti sani circostanti, la introduzione con forza della sostanza medicamentosa, questo si che mi sembra un traumatismo locale che potrebbe indurre ulteriore attivazione della patologia.
Come le ho già detto molti autori più qualificati del sottoscritto hanno in passato sostenuto il contrario ma mi sembra che ASSOLUTAMENTE tale forma di terapia non abbia risolto il problema. Anche negli States si continua a cercare un terapia, dimostrata dall'evidenza, della IPP, allora come la mettiamo ???
Le ribadisco il mio parere iniziale
cari saluti
le perplessità non riguardano il farmaco che, di per sè, è un ottimo farmaco utilizzato da anni in cardiologia ma sulla modalità di somministrazione. Il meccanismo di iniettare all'interno della placca tale sostanza pretendendo che essa possa diffondere a tutto il tessuto fibroso è abbastanza incerto. Le ripetute infissioni dell'ago all'interno della placca e, necessariamente coinvolgendo i tessuti sani circostanti, la introduzione con forza della sostanza medicamentosa, questo si che mi sembra un traumatismo locale che potrebbe indurre ulteriore attivazione della patologia.
Come le ho già detto molti autori più qualificati del sottoscritto hanno in passato sostenuto il contrario ma mi sembra che ASSOLUTAMENTE tale forma di terapia non abbia risolto il problema. Anche negli States si continua a cercare un terapia, dimostrata dall'evidenza, della IPP, allora come la mettiamo ???
Le ribadisco il mio parere iniziale
cari saluti
[#5]
Sono perfettamente in linea col dottore Pozza che le ha congruamente spiegato tutto e aggiugo dicendo che le terapia che lei attualmente fa per iniezione locale abbinate ad assunzione orale di vitamina sono quelle standard da protocollo che sono mirate più che alla cura del problema all'ammorbidimento delle placche al fine di alleviare il fastidio in corso di erezione e consentire dunque una serena attività sessuale. Tutte le altre forme di terapia sono tentate e ritentate ma i risultati nons ono brillanti- Il ricorso alla chirurgia è l'estrema ratio ed è in genere risolutiva anche se con problematiche accessorie specie di natura psicologica.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
[#6]
Ex utente
Nel ringraziarVi del prezioso contributo tecnico-informativo, con cui mi delucidate, a questo punto ...,mi si configura una situazione tale che mi fa riconoscere in quello che il Dott.POZZA (peraltro ne ho anche visitato il sito "www.erezione.org") mi descrive (ossia mi sembra di attraversare una fase riacutizzatrice della patologia), pertanto chiedo (in seguito a questa terapia di punture), cosa sia giusto fare:
1°) smettere con queste siringhe? (Al dott. MASALA)
2°) riprendere col "Piascledine" (che avevo interrotto, al momento in cui non aveva ancora iniziata la curvatura o magari è stato solo un caso poiché comunque sarebbe iniziata )....,anche in considerazione del fatto che adesso avverto una certa "sensibilità da fastidio" in una parte dell'asta che prima non sentivo o notavo: è normale? (Forse analizzando bene il contenuto della precedente risposta del dott. Pozza in cui asseriva che l'introduzione di aghi, anche se trattasi di una puntura a settimana, comunque non potrebbe giovare ai corpi cavernosi per altre situazioni);
3°) Di recente il partner mi fa notare che il glande, a differenza del passato, in fase di erezione non è ben "duro", al punto tale da rendere difficoltosa la penetrazione: mi devo seriamente preoccupare?
Rischio impotenza? Oppure al momento solo fattore psicologico?
Confido nella professionalità della Vs collaborazione on-line e attendo risposta.
A presto.-
CON OSSERVANZA Distinti saluti
1°) smettere con queste siringhe? (Al dott. MASALA)
2°) riprendere col "Piascledine" (che avevo interrotto, al momento in cui non aveva ancora iniziata la curvatura o magari è stato solo un caso poiché comunque sarebbe iniziata )....,anche in considerazione del fatto che adesso avverto una certa "sensibilità da fastidio" in una parte dell'asta che prima non sentivo o notavo: è normale? (Forse analizzando bene il contenuto della precedente risposta del dott. Pozza in cui asseriva che l'introduzione di aghi, anche se trattasi di una puntura a settimana, comunque non potrebbe giovare ai corpi cavernosi per altre situazioni);
3°) Di recente il partner mi fa notare che il glande, a differenza del passato, in fase di erezione non è ben "duro", al punto tale da rendere difficoltosa la penetrazione: mi devo seriamente preoccupare?
Rischio impotenza? Oppure al momento solo fattore psicologico?
Confido nella professionalità della Vs collaborazione on-line e attendo risposta.
A presto.-
CON OSSERVANZA Distinti saluti
[#7]
Caro lettore,
ai primi due quesiti che pone credo che solo una valutazione clinica diretta possa permetterci di darle un consiglio preciso e definitivo. Al terzo quesito invece mi sembra di capire che ci sia, almeno per il momento, più un problema psicologico-relazionale che organico. Tenga sempre prsente che il glande non va mai in erezione ma aumenta solo il suo volume e questo perchè è come un "cuscino" che permette di avere una penetrazione senza provocare dolore alla partner.
Auguri ed ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
ai primi due quesiti che pone credo che solo una valutazione clinica diretta possa permetterci di darle un consiglio preciso e definitivo. Al terzo quesito invece mi sembra di capire che ci sia, almeno per il momento, più un problema psicologico-relazionale che organico. Tenga sempre prsente che il glande non va mai in erezione ma aumenta solo il suo volume e questo perchè è come un "cuscino" che permette di avere una penetrazione senza provocare dolore alla partner.
Auguri ed ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#10]
Caro lettore ,
anche il nostro sito le offre una gamma non secondaria di specialisti che può consultare nelle città da lei citate.
Ancora un cordiale saluto
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
anche il nostro sito le offre una gamma non secondaria di specialisti che può consultare nelle città da lei citate.
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[#12]
Ex utente
Cari dott., fra un po di titubanza, continuo la terapia a punturine per l'Induratio p.p.; frattanto, dopo la sesta siringa,il medico mi ha proposto la litotrissia: ho una curva, AL MOMENTO NON eccessiva, lato sx,....mi conviene praticarla? Nociva? E' la stessa cosa dell'elettroforesi? Ancora grazie.
IL PAZIENTE
IL PAZIENTE
[#13]
Caro lettore,
purtroppo con questo tipo di patologia le devo ripetere ancora che, senza una valutazione clinica diretta, non possiamo permetterci di darle un consiglio preciso , definitivo e soprattutto contrastante o diverso da quello che le hanno dato i colleghi che la stanno curando e seguendo in diretta.
Auguri ed ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
purtroppo con questo tipo di patologia le devo ripetere ancora che, senza una valutazione clinica diretta, non possiamo permetterci di darle un consiglio preciso , definitivo e soprattutto contrastante o diverso da quello che le hanno dato i colleghi che la stanno curando e seguendo in diretta.
Auguri ed ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 12.7k visite dal 16/05/2008.
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