43 anni affetto ormai da 2 anni di prostatite cronica batterica

Buongiorno, sono un paziente di 43 anni affetto ormai da 2 anni di prostatite cronica batterica. Ho fatto numerosi trattamenti antibiotici tra cui anche due per via parenterale, ma il risultato è sempre lo stesso: o la creazione di una resistenza all'antibiotico in corso oppure la nascita dopo 1 mese dalla fine del trattamento di nuovi ceppi sempre più aggressivi.
Da non sottovalutare le numerose complicanze che ho avuto: rottura del tendine d'achille ( dopo terapia con ciprofloxacina), alterazione dei valori ematici della funzionalità renale ed epatica gastrite, diarrea, candidosi ....ecc...
Se facessi un bilancio direi che sono più i danni causati dall'antibiotico che i benefici.
Il problema per cui ho iniziato il trattamento è che circa una volta l'anno lo sperma mi contamina le urine dandomi una cistite fastiosa.
I consigli degli specialisti ( urologo e infettivologo) con cui sono in cura mi dicono di continuare la terapia antibiotica, ma io onestamente non ne sono così convinto, anche leggendo i vostri consigli di post segnalati da altri utenti .
Evidentemente ci sono diverse scuole di pensiero nella medicina per cui io sarei nell'idea di trattare la mia infezione solo nel momento in cui si presenterà nelle vie urinarie ( trattandola solo come tale) convivendo con i miei ospiti indesiderati in prostata. Per cercare di limitare i danni bevo molto, assumo uva ursina, mirtillo rosso e fermenti lattici.
Mi piacerebbe avere un vostro parere alle mie conclusioni ed eventualmente dei consigli pratici da seguire.
Vi ringrazio anticipatamente.