Ipb e prostatite cronica

Gent.mo dottore,
seguo con interesse le vs. pagine che ritengo utilissime come ritengo altrettanto utile il vs. servizio.
Questa volta però ho bisogno di un consiglio/indicazione sul come limitare eventuali danni che potrei subire negli anni a venire oltre a quelli che attualmente ho.
Affinchè risulti chiara la situazione cercherò di darvi maggior dettagli possibili.
Ho quasi 60anni, sposato con due figlie ( 32 e 25 anni ) e sono in trattamento farmacologico per una forma lieve di ipertensione già da oltre 10 anni con Micardis plus 80/12,5 e dal 2005, per presenza di placca riscontrate nel tratto carotideo di sinistra con riduzione del 25% ( è rimasto tale da allora ), assumo Cardirene 160mg e Crestor 10mg.
Successivamente (1 anno circa ) dall'assunzione del cardirene e crestor ho iniziato ad avvertire una sensazione di tensione/fastidio al tratto tra perineo e ano e una leggera dolenzia al tatto del canale uretrale.
Mi sono recato dal medico curante che ha escluso che potesse trattarsi di problemi prostatici perchè secondo lui ero troppo giovane. Eseguiamo, comunque, alcune analisi senza ottenere risultato, PSA nella norma , nessuna infezione urinaria, tutto nei limiti e decide di riverifica più in là la situazione.
Passa un anno ed intanto le cose non migliorano, anzi peggiorano a livello sessuale, con momenti di defaiance e sensazione di fastidio/dolore nel momento della eiaculazione, desensibilizzazione del glande e pene con riduzione e velocità dell'eiaculato e riduzione del mitto.
Ritorno dal medico curante e spiego; questa volta mi consiglia di recarmi da un urologo dopo aver eseguito le analisi di rito ma senza ottenere risultati particolari ( anche l'emoglobina glicata non ha valori alterati ).
L'urologo dopo aver ascoltato la mia storia esegue l'ispezione digitorettale, ma non riscontra nulla di anomalo ne in dimensione ne in durezza, mi prescrive analisi aggiuntive quali la spermiocoltura, l'urino coltura con eventuale A.B.G. (non fu necessario ) senza risultato e/o infezioni in corso. Mi prescrive, per sicurezza, una terapia farmacologica di 7 giorni con BACTRIN Forte x15gg poi TAVANIC 500x15gg, LOVIS Bustine x 3volte al dì x30gg, successivamente eseguo l'ecoaddome pre e post minzione con uroflussometria, si evince una riduzione della minzione e non completo svuotamento della vescica. Mi prescrive Omnic 0,4 mg per un mese e successivo ecoaddome ed urometria con conseguente miglioramento nello svuotamento della vescica.
L'urologo conclude con diagnosi di IPB ostruttiva e prostatite cronica e prescive assunziome di Omnic 0,4mg vita natural durante, chiedo se è sufficiente questo per farmi stare meglio, poi mi prescrive Cialis ( non l'ho mai usato ), non era quello che intendevo.
Ora sono già nel secondo anno di terapia e la situazione è la seguente:
la desensibilizzazione dell'organo è peggiorata con dolenzia dell'uretra che permane
impossibilità di erezione volontaria o procurata, a volte erezione parziale ( basta nulla per perderla )
assenza di eiaculato nel raggiungimento dell'orgasmo ( questo già dopo pochi giorni dall'assunzione dell'Omnic )
a volte durante il rapporto, quando ciò è possibile, nel momento culmine, tutto si azzera improvvisamente è come se qualcuno staccasse la spina e fermasse i motori tutto, poi, si conclude con nulla di fatto
la continua contrazione dello sfintere anale, per naturalezza o per tentativo voluto di mantenere l'erezione il più a lungo possibile, produce nello stesso luogo un umore che gocciola pari al sudore generato dal corpo quando si esegue un lavoro fisico
la libido è conservata ma l'organo non risponde
nessuna urgenza nella minzione né di giorno né di notte

Dopo quanto raccontato, vorrei che mi consigliasse cosa poter o dover fare o dove poter andare per definire tale situazione.
Esiste un centro dove potersi presentare ed eseguire tutti gli accertamenti necessari ed ottenere un responso adeguato ?
Mi scuso se mi sono dilungato, ma ho ritenuto necessario dare la massima informazione.

Grazie e buon lavoro
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signore,
la sua situazione depone per una evidente sovrapposizione di manifestazioni urologiche (rallentamento del flusso nell'urinare) e manifestazioni andrologiche (riduzione della qualità dell'erezione. Per la prima componenente, non è necessario un ingrossamento conclamato della ghiandola prostatica per giustificare il disturbo, con l'età può anche trattarsi di una rigidità del collo vescicale, in grado di evocare lo stesso effetto. La terapia alfa-litica, ad esempio con tamsulosina (Omnic) è oggi l'approccio più comune e perlopiù efficace, certo è che si deve dimostrare un reale vantaggio soggettivo e per giudicare questo sono sufficienti anche solo poche settimane di terapia. Il fatto che queste terapie causino come effeto collaterale l'eiaculazione "secca" è un dato costante e del quale i pazienti debbono essere sempre avvertiti. Il probelma erettivo ci pare invece in sintonia con una sua evidente tendenza ad un restringimento delle arterie. Se questo si manifesta in un'arteria di grande diametro come la carotide, può ben immaginare come gli stessi effetti si possano dimostare nelle filiformi arterie che portano il sangue ai genitali. Senz'altro, meriterebbe accertare la situazione con l'esecuzione di un'indagine doppler dei vasi arteriosi del pene, basale e dopo stimolazione farmacologica con prostaglandina. Sono queste situazioni dove farmaci come il tadalafil (Cialis) potrebbero fare la differenza, ed anche fornire allo specialista delle utili indicazioni. La invitiamo pertanto ad insistere nel farsi seguire da un nostro Collega specialista in urologia od andrologia con il quale riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Grazie dottore per la risposta. Devo desumere che se il restringimento delle arterie filiformi genera ciò, devo preoccuparmi anche a livello cerebrale.
Centri specializzati in grado di eseguire i dovuti test per verifiche ?

Buona serata
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signore,
in effetti il processo di "indurimento" (sclèrosi) delle arterie è diffuso a tutto l'organismo, anche alle importantissime arterie del cuore (coronarie) ed a quelle cerebrali. Ma mentre queste arterie mantengono sempre un flusso perlopiù costante, alle sottili arterie genitali viene richiesto di portare un flusso massimale solo in corrispondenza dell'erezione, che ovviamente è solo episodica. Per questo motivo si può pensare che siano più soggette al processo di sclèrosi. Proprio a questo livello agiscono i farmaci che facilitano l'erezione (sildenafil, tadalafil ed altri). In particolare, il tadalafil quotidiano a basso dosaggio (Cialis 5 mg) viene oggi proposto anche per migliorare eventuali coesistenti problemi alle vie urinarie. Gli accertamenti di qui abbiamo parlato sono correntemente eseguiti presso i centri urologici che si occupano attivamente di andrologia, ma anche da taluni specialisti in urologia od andrologia particolarmente attrezzati. Non è nostra abitudine fornire indicazioni precise, ma certamente non le sarà difficile trovare la soluzione più comoda per lei. Ne parli eventualmente con il suo medico curante.

Saluti
[#4]
Utente
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Grazie.
Saluti
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