Prostatite e cistite ghiandolare cistica
Buongiorno, sono un ragazzo di 31 anni. Non fumo bevo molto poco e sono molto sportivo. Premetto infatti che ho praticato
dai 16 ai 24 anni ciclismo a livello agonistico.
Circa nel dicembre 2008 (quindi quando non praticavo più ciclismo) comincia la mia odissea: comincio ad avvertire fastidi
nella zona perineale tra ano e testicoli. Il mio fastidio è una sorta di appesentimento in quella zona, un gonfiore
spesso riconoscibile anche al tatto. Il maggior dolore lo avverto nel momento post-eiaculazione.
Decido di andare da un Urologo il 5 Marzo 2009 che mi diagnostica una prostatite.
Faccio la classica cura di antibiotico e antinfiammatorio (durante la quale i sintomi non compaiono) ma appena finisco
torna tutto come prima.
Il 4 Aprile 2009 mi rivolgo ad un altro urologo il quale oltre a una cura di antibiotico e antinfiammatorio mi ordina di
eseguire una serie di esami: ecografia renale vescicale e prostatica transrettale, uroflussometria (flusso normale),
PSA (nella norma), urinocultura (negativo) e spermocultura (negativo).
La prostat ami viene riscontrata aumentata di volume (31 cc) con ipertofia del lobo medio.
Segue solita terapia con antinfiammatori e regolarmente i sintomi tornano appena finisce.
Sento il parere di un altro urologo, solita terapia e nessun miglioramento.
Nel Luglio 2009 mi reco da un cosidetto guru dell'urologia e qui sento una nuova versione: non si tratta di prostatite, ma di dolori
e contrazioni dei muscoli anali e segue terapia con dilatan (molto fastidioso).
I sinotmi persistono: è un dolore non sempre presente ma ricorrente giorni si e giorni no. sento gonfiore tra ano e
testicoli, dolore dopo l'eiaculazione. Trovo un pò di sollievo con bidè di acqua calda e massaggio.
Il tempo passa e io comincio a convivere con questo dolore, convincendomi che è la parte del mio corpo sulla quale
somatizzo i miei stress quotidiani.
Nel 2010 però dopo un' ulteriore visita di un nuovo urologo mi viene ordinato di fare una cistoscopia ed ecco la novità:
mi trovano una cistite cistica ghiandolare. Nessuna cura solo da tenere sotto controllo.
Una nuova visita qualche mese fa (marzo 2013) mi da una nuova versione: potrebbe essere pubalgia il dolore che ho
(terapia= prendere un 'aspirina nel momento del dolore). ovviamente nessun miglioramento.
La terza cistoscopia mi trova una zona bollosa nella vescica della quale mi fanno la resezione ma l'esame istologico mi
conferma "solo" la presenza della cistita cistica ghiandolare da tenere sotto controllo.
Non so più cosa pensare, non so se la cistica mi causa il dolore perineale o sono 2 cose distinte. Non so se ho una
prostatite cronica o una pubalgia. Non so più niente, troppe versioni e il dolore che torna sempre, almeno un giorno si
e un giorno no.
Tra l'altro negli ultimi mesi ho cominciato anche ad avvertire un fastioso gocciolamento post-minzione. L'eiaculazione
diventa spesso il momento piu dolorose. Temo anche possa essere compromessa la mia fertilità. Grazie
dai 16 ai 24 anni ciclismo a livello agonistico.
Circa nel dicembre 2008 (quindi quando non praticavo più ciclismo) comincia la mia odissea: comincio ad avvertire fastidi
nella zona perineale tra ano e testicoli. Il mio fastidio è una sorta di appesentimento in quella zona, un gonfiore
spesso riconoscibile anche al tatto. Il maggior dolore lo avverto nel momento post-eiaculazione.
Decido di andare da un Urologo il 5 Marzo 2009 che mi diagnostica una prostatite.
Faccio la classica cura di antibiotico e antinfiammatorio (durante la quale i sintomi non compaiono) ma appena finisco
torna tutto come prima.
Il 4 Aprile 2009 mi rivolgo ad un altro urologo il quale oltre a una cura di antibiotico e antinfiammatorio mi ordina di
eseguire una serie di esami: ecografia renale vescicale e prostatica transrettale, uroflussometria (flusso normale),
PSA (nella norma), urinocultura (negativo) e spermocultura (negativo).
La prostat ami viene riscontrata aumentata di volume (31 cc) con ipertofia del lobo medio.
Segue solita terapia con antinfiammatori e regolarmente i sintomi tornano appena finisce.
Sento il parere di un altro urologo, solita terapia e nessun miglioramento.
Nel Luglio 2009 mi reco da un cosidetto guru dell'urologia e qui sento una nuova versione: non si tratta di prostatite, ma di dolori
e contrazioni dei muscoli anali e segue terapia con dilatan (molto fastidioso).
I sinotmi persistono: è un dolore non sempre presente ma ricorrente giorni si e giorni no. sento gonfiore tra ano e
testicoli, dolore dopo l'eiaculazione. Trovo un pò di sollievo con bidè di acqua calda e massaggio.
Il tempo passa e io comincio a convivere con questo dolore, convincendomi che è la parte del mio corpo sulla quale
somatizzo i miei stress quotidiani.
Nel 2010 però dopo un' ulteriore visita di un nuovo urologo mi viene ordinato di fare una cistoscopia ed ecco la novità:
mi trovano una cistite cistica ghiandolare. Nessuna cura solo da tenere sotto controllo.
Una nuova visita qualche mese fa (marzo 2013) mi da una nuova versione: potrebbe essere pubalgia il dolore che ho
(terapia= prendere un 'aspirina nel momento del dolore). ovviamente nessun miglioramento.
La terza cistoscopia mi trova una zona bollosa nella vescica della quale mi fanno la resezione ma l'esame istologico mi
conferma "solo" la presenza della cistita cistica ghiandolare da tenere sotto controllo.
Non so più cosa pensare, non so se la cistica mi causa il dolore perineale o sono 2 cose distinte. Non so se ho una
prostatite cronica o una pubalgia. Non so più niente, troppe versioni e il dolore che torna sempre, almeno un giorno si
e un giorno no.
Tra l'altro negli ultimi mesi ho cominciato anche ad avvertire un fastioso gocciolamento post-minzione. L'eiaculazione
diventa spesso il momento piu dolorose. Temo anche possa essere compromessa la mia fertilità. Grazie
[#1]
Gentile Signore,
in primo luogo ci sentiremmo di affermare che il rilievo di "cistite ghiandolare" sia del tutto occasionale e non connesso con i sintomi perineali. Questi ultimi, più che della prostatite, hanno molto l'aspetto di un una sindrome dolorosa cronica del pavimento pelvico, o nevralgia del pudendo. Notiamo che tempo addietro un nostro Collega aveva già portato il suo interesse in questo campo, probabilmente non approfondendo molto il concetto. Di fatto si tratta di una condizione patologica molto "nuova", la cui conoscenza non è ancora diffusa in ambito specialistico, in particolare tra i Colleghi di una ceta età. Merita certamente di approfondire la valutazione sotto questo di vista, specialmente considertando l'intensità ed il perdurare dei suoi disturbi. L'approccio è multispecialistico, coinvolgendo l'urologo (anche se in minima parte), il neurologo ma soprattutto il fisiatra ed il fisioterapista. Non le sarà difficile reperire in rete molte ulteriori informazioni riguardo a questa fastidiosa patologia.
Saluti
in primo luogo ci sentiremmo di affermare che il rilievo di "cistite ghiandolare" sia del tutto occasionale e non connesso con i sintomi perineali. Questi ultimi, più che della prostatite, hanno molto l'aspetto di un una sindrome dolorosa cronica del pavimento pelvico, o nevralgia del pudendo. Notiamo che tempo addietro un nostro Collega aveva già portato il suo interesse in questo campo, probabilmente non approfondendo molto il concetto. Di fatto si tratta di una condizione patologica molto "nuova", la cui conoscenza non è ancora diffusa in ambito specialistico, in particolare tra i Colleghi di una ceta età. Merita certamente di approfondire la valutazione sotto questo di vista, specialmente considertando l'intensità ed il perdurare dei suoi disturbi. L'approccio è multispecialistico, coinvolgendo l'urologo (anche se in minima parte), il neurologo ma soprattutto il fisiatra ed il fisioterapista. Non le sarà difficile reperire in rete molte ulteriori informazioni riguardo a questa fastidiosa patologia.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Buongiorno dottore, prima di tutto la ringrazio per la cortese e veloce risposta. Le chiedo qualche ulteriore chiarimento. Lei ha scritto che la cistite ghiandolare sia occasionale, in che senso? io negli ultimi 3 anni e nelle ultime 3 cistoscopie effettuate mi è sempre stata rilevata. E' una forma benigna con la quale devo convivere e tenere solamente sotto controllo come mi hanno riferito?
riguardo ai dolori nella zona pelvica mi ha dato una nuova diagnosi (nevralgia del pudendo) e la ringrazio; proverò a seguire questa strada interessando magari un fisioterapista. Nel frattempo in casi di dolori acuti secondo lei faccio bene ad assumere anti dolorici o anti spasmici come faccio attualmente (anche se mi danno scarsi risultati)?
grazi ancora
Cordiali Saluti
riguardo ai dolori nella zona pelvica mi ha dato una nuova diagnosi (nevralgia del pudendo) e la ringrazio; proverò a seguire questa strada interessando magari un fisioterapista. Nel frattempo in casi di dolori acuti secondo lei faccio bene ad assumere anti dolorici o anti spasmici come faccio attualmente (anche se mi danno scarsi risultati)?
grazi ancora
Cordiali Saluti
[#3]
Gentile Signore,
per "occasionale" intendiamo il fatto che il riscontro endoscopico (ancorché ripetuto) sia slegato dai sospetti indotti dal tipo di disturbo. Come detto, ci pare molto difficile correlare una sintomatolologia pelvica così spiccata con una forma infiammatoria vescicale, che potrebbe evocare perlopiù solo disturbi irritattivi legati all'urinare. L'efficacia degli antidolorifici è molto variabile, nelle vere nevralgie del pudendo può anche essere molto scarsa (e questo è piuttosto indicativo a livello diagnostico). Gli antispastici hanno potenzialemnet un'effiacia ancora minore.
per "occasionale" intendiamo il fatto che il riscontro endoscopico (ancorché ripetuto) sia slegato dai sospetti indotti dal tipo di disturbo. Come detto, ci pare molto difficile correlare una sintomatolologia pelvica così spiccata con una forma infiammatoria vescicale, che potrebbe evocare perlopiù solo disturbi irritattivi legati all'urinare. L'efficacia degli antidolorifici è molto variabile, nelle vere nevralgie del pudendo può anche essere molto scarsa (e questo è piuttosto indicativo a livello diagnostico). Gli antispastici hanno potenzialemnet un'effiacia ancora minore.
[#4]
Utente
La ringrazio nuovamente per l'ulteriore risposta. Ho travato qualcosa sulla rete riguardo la "nevralgia del pudendo" e devo dire che mi ritrovo molto in questa diagnosi. Spero riuscirò a risolvere un giorno visto che ultimamente faccio fatica anche a dormire visto che la sera i dolori aumentano sempre molto. l'unica cosa che mi da sollievo e schiacciarmi manualmente quella parte e massaggiarmela o sotto acqua calda.
Riguardo alla cistoscopia e allar esezione dell'area bollosa vescicale che mi hanno effettuato devo dire che dopo più di 20 giorni continuo a urinare sangue e talvolta anche coaguli unitamente a un senso di dover minzionare continuamente. lei crede siano sintomi normali per il post operazione?
grazie
Riguardo alla cistoscopia e allar esezione dell'area bollosa vescicale che mi hanno effettuato devo dire che dopo più di 20 giorni continuo a urinare sangue e talvolta anche coaguli unitamente a un senso di dover minzionare continuamente. lei crede siano sintomi normali per il post operazione?
grazie
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.6k visite dal 23/04/2013.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.