EVOLUZIONE PROSTATITE
Buona sera, pongo una serie di quesiti ben consapevole che qualsiasi risposta può essere solo indicativa vista la parziale conoscenza delle mie problematiche. Ho 51 anni e da circa 9 tengo sotto controllo (psa ogni 6 mesi ed ecografia ogni 18 mesi) la prostata in quanto un ecografia aveva all'epoca evidenziato dimensioni al limite. Non ho mai presentato problemi specifici e mai avuto episodi particolari; psa sempre tra 1,8 e 2,3, minzione regolare come anche l'eiaculazione. Nel febbraio di questo anno improvvisamente, dopo un calo del flusso urinario, una prostatite batterica mi ha colpito. Purtroppo è stata curata inadeguatamente e,dopo 15 gg una recidiva mi ha fulminato causando un blocco vescicale con catetere a fine marzo. Ho preso cyproxim 1000 per 20 gg, finastride e 8 mg urorec; ora continuo con solo finastride e urorec, la minzione è tornata accettabile, ma non come prima dell'episodio. La palpazione ha evidenziato un ingrossamento, soprattutto del lobo dx. L'ecografia ha evidenziato prostata ingrandita (41x44x52 pari a 50 cc - residuo vescicale urina 50 cc), mentre, ovviamente, il psa è alle stelle (8,2 e rapporto libero/totale 3,5). Il prossimo controllo è programmato per fine giugno, ma mi si prospetta che il destino probabilmente passare attraverso un intervento endoscopico. Sto continuando con finastride e urorec, ma mi chiedo :
- se a fine giugno la situazione non fosse ritornata alla normalità è possibile prevedere un'ulteriore finestra di attesa e per quanto tempo ha senso attendere? O è meglio intervenire quanto prima?
- se invece il psa dovesse rientrare come anche lo stato infiammatorio, dovrò comunque rimanere ancorato ai farmaci?
- dovessi interrompere l'uso dei farmaci a fine giugno il problema tornerebbe ad accuirsi rapidamente?
- lo stile di vita (alimentazione, abitudini comportamentali, sport..) può avere influenza relativa o sostanziale?
Ringrazio sin d'ora
D
Ps : evoluzione dimensioni prostata.
2002 : 43x27x31 mm
2004: diametro trasversale 43 mm
2007 : 49x30x32 mm. 25 cc
2009 : 40x40x34 mm
2011 : solo descritta nei limiti della norma
2013 : 41x44x52 mm. 50 cc
- se a fine giugno la situazione non fosse ritornata alla normalità è possibile prevedere un'ulteriore finestra di attesa e per quanto tempo ha senso attendere? O è meglio intervenire quanto prima?
- se invece il psa dovesse rientrare come anche lo stato infiammatorio, dovrò comunque rimanere ancorato ai farmaci?
- dovessi interrompere l'uso dei farmaci a fine giugno il problema tornerebbe ad accuirsi rapidamente?
- lo stile di vita (alimentazione, abitudini comportamentali, sport..) può avere influenza relativa o sostanziale?
Ringrazio sin d'ora
D
Ps : evoluzione dimensioni prostata.
2002 : 43x27x31 mm
2004: diametro trasversale 43 mm
2007 : 49x30x32 mm. 25 cc
2009 : 40x40x34 mm
2011 : solo descritta nei limiti della norma
2013 : 41x44x52 mm. 50 cc
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Gentile Signore,
a prescindere dal transitorio fatto acuto, le indicazioni terapeutiche nel suo caso sono esclusivamente legate alla presenza ed all'entità dei suoi disturbi ad urinare. Il volume della prostata ha di epr sè un interesse secondario. Alla sua età, raramente vi sono indicazioni ad eseguire un intervento disostruttivo, ovviamente endoscopico, e comunque le stesse devono essere confermate dagli esiti di uno studio completo della funzione vescicale, ovvero uno studio pressione/flusso (indagine urodinamica). Le diremmo certamente di seguire le indicazioni del suo specialsita di riferimento, eventualmente sospendendo la terapia per valutare entro qualche settimana l'evoluzione dei sintomi. Come già detto, questa guiderà il successivo percorso diagnostico ed eventualmente operativo.
Saluti
a prescindere dal transitorio fatto acuto, le indicazioni terapeutiche nel suo caso sono esclusivamente legate alla presenza ed all'entità dei suoi disturbi ad urinare. Il volume della prostata ha di epr sè un interesse secondario. Alla sua età, raramente vi sono indicazioni ad eseguire un intervento disostruttivo, ovviamente endoscopico, e comunque le stesse devono essere confermate dagli esiti di uno studio completo della funzione vescicale, ovvero uno studio pressione/flusso (indagine urodinamica). Le diremmo certamente di seguire le indicazioni del suo specialsita di riferimento, eventualmente sospendendo la terapia per valutare entro qualche settimana l'evoluzione dei sintomi. Come già detto, questa guiderà il successivo percorso diagnostico ed eventualmente operativo.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 22/04/2013.
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