Difficoltà minzione e psa abnorme

Gentilissimi dottori,
vorrei esporvi il caso di mio zio, sperando in un vostro aiuto.
Età 58 anni, sovrappeso, sposato senza figli. Verso febbraio 2013 ha iniziato ad avvertire problemi nella minzione, urinava spesso e poco, con getto molto debole. Da consulto urologico ha fatto analisi ematochimiche ed ecografia addominale. Dall'ecografia: "Reni in sede, dimensioni nella norma, etc. Microlitiasi bilaterale. Multiple formazioni cistiche bilateralm., la maggiore al terzo medio-superiore a dx (4,5 cm). Vie escr. non dilatate. Vescica distesa, a pareti diffusamente ispessite (per ipertrofia colonnare) e lume transonico. Prostata, esplorata per via sovra-pubica, ingrandita (dtxdlxdap 68x56x52 mm pari a 104 ml) ad eco-struttura ipoecogena. Etc. Dalle analisi: PSA totale= 11,82, negative tutte le altre, tranne che per una lieve ipercolesterolemia. All'ispezione rettale e alla luce delle varie analisi, l'urologo non ha fatto una diagnosi definita, ma ha precisato più volte che non è il caso di allarmarsi, perchè a questa età è quasi fisiologico avere una prostata così grande e, comunque, lui pensa ad una ipertrofia di natura benigna. Ci ha detto di aspettare altri 3 mesi per ripetere le analisi. Se il PSA dovesse peggiorare ancora, procederemo ad una biopsia. Ripeto, però, che lui è assolutamente ottimista. Devo dire che io, pur non essendo un urologo, lo sono un pò meno, in questo supportato anche dal medico di base che appena visti i valori ha sollecitato la biopsia. Anche perchè, ripetendo gli esami ad aprile, il PSA totale = 13,98; libero= 3,85; Rapporto libero/totale=0,28. Anche alla luce di questi risultati, l'urologo di mio zio rimane tranquillo. Purtroppo non abbiamo fatto il PSA libero anche nelle precedenti analisi. I farmaci prescritti sono stati: ORUDIS, TOPSTER, TAVANIC 500 in febbraio; UROREC 8 mg, LACTOREPENS in aprile. Voi che ne pensate? E' davvero il caso di star tranquilli o sarebbe meglio farla subito la biopsia?
Grazie mille anticipatamente
Buona giornata.
[#1]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109
Gent.le utente,
intanto è stata dimostrata una vescica da sforzo per ip.prostatica, quindi a mio avviso senza aspettare di avere diverticoli bisogna essere certi che non vi sia un adenocarcinoma e poi procedere ad una disostruzione.
Se l'urologo che lo ha in cura è certo che non vi sia adenocarcinoma ( è lui che lo ha visitato) va rimossa cmq l'ipertrofia prostatica.
Cordialmente

Dott.Roberto Mallus

[#2]
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Mallus,
prima di tutto la ringrazio per la celere risposta.
Volevo chiederle: 1) con i farmaci che le ho indicato, mio zio sta curando o no l'ipertrofia prostatica su cui lei giustamente sollecita di intervenire? 2) alla luce dei segni/sintomi/esiti ematochimici di mio zio, lei condivide la tranquillità del mio urologo o sarebbe meglio procedere subito alla biopsia?
Grazie ancora infinitamente.
Buon week end.
[#3]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109
Il farmaco Urorec è un alfalitico che può aiutare all'imbutizzazione del collo vescicale ( da cui inizia l'uretra) e può favorire la minzione ( con aumento quindi della pressione urinaria) proprio in quei casi in cui vi è una ostruzione prostatica.Purtroppo però la sua azione non ha alcun effetto sull'ulteriore crescita prostatica,e il farmaco ha il limite di procrastinare appunto l'intervento chirurgico tenendo conto che un intervento magari endoscopico ( Resezione endoscopica della prostata) oggi , può esserlo "a cielo aperto"( adenomiectomia prostatica transvescicale) un domani a causa dell'eccessivo ingrandimento dell'adenoma prostatico.
Non esistono farmaci in grado di interrompere l'accrescimento di una ipertrofia prostatica o meglio vi sono ma i risultati sono perlopiù nulli.
L'età di 58 aa è relativamente giovane e quindi presume una lunga aspettativa di vita .
La qualità di vita di una persona affetta ipertrofia prostatica si riduce a causa della frequente impellenza urinaria.
Ora considerata l'età appunto,, l'ispessimento delle pareti vescicali che dimostra una iniziale sofferenza da parte della vescica , premettendo che suo zio sia in buone condizioni di salute non vedo ostacoli alla decisione di intervenire se non quello di essere certi che non via sia un adenocarcinoma la cui rimozione prevede un intervento ben più radicale (prostatectomia radicale)
Sulla sua seconda domanda non Le posso proprio rispondere perchè non ho gli stessi parametri che ha l'urologo che lo ha in cura e che meglio di me conosce la storia e l'obiettività locale.
Cordialmente
Tumore alla prostata

Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.

Leggi tutto