Aumento temperatura in prostatite cronica

Gentili Dottori, ringraziandovi in anticipo per la Vostra gentile risposta, Vi sottopongo il mio quesito. Risparmiandovi tutta la descrizione della "via crucis"chè ho dovuto affrontare, è un po' di tempo che sono affetto da prostatite cronica, dignosticata in ritardo soltanto dopo numerose, veloci e visite, e in seguito alla mia insistenza verso i medici a farmi controllare la prostata. Dal primo esame del liquido seminale fatto un paio di mesi fa, risultavano rare colonie di enterococco. Ne sono seguiti altri due, entrambi negativi (dopo ampia sospensione di terapia antibiotica). La cosa che volevo chiedervi è la seguente. Poichè è un po' di tempo che nonostante le cure antibiotiche prescrittemi dai medici (per loro scelta non mirate in base alla prima spermiocoltura positiva, dove l'enterococco non risultava sensibile e non e a largo spettro, anche in virtù degli ultimi esami negativi) mi sento spesso accaldato durante la giornata con sintomi simil-influenzali (nel frattempo perdurano anche i sintomi infiammatori legati alla prostata), è possibile un aumento della temperatura corporea in virtù soltanto dell'infiammazione (e non dell'infezione) o al contrario, vi deve essere ancora infezione che non riesce a comparire negli esami di laboratorio? Vi ringrazio ancora e spero in una Vostra risposta.
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173
caro utente la prostatite può cmq dare stati di astinenza, putroppo però per quanto riguarda l'evntuale infezione c'è da dire che a volte anche se presente nella ghiandola può anche non apparire negli esami di laboratorio. molto importante fare una buona anamnesi per vedere di individurare le cause di tale problema ed agire su di essa

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Grazie moltissime per la risposta dottore. In effetti, non ho potuto mai assumere i soli antibiotici che risultavano battericidi verso l'enterococco (ovvero la famiglia delle penicilline) a causa di una mia allergia alle cefalosporine. Per cui sono stato bombardato di chinolonici che anche dall'ultimo antibiogramma positivo, risultavano assolutamente inefficaci (enterococco resistente a tutta la famiglia). Attualmente nonostante sia in cura da 7 gg. sempre con Prulixoflacina e Antinfiammatori, i sintomi continuano ad evolvere in senso negativo (tutti i sintomi associabili alla prostatite compresi minzione frequentissima, dolore allo scroto, prostatorrea e sensazione di corpo estraneo nell'ano) e ho sempre temperatura più alta del normale e sensazione influenzale fin dal mattino. Deduco che nonostante gli esami dicano il contrario, vi sia ancora un accesa infezione. Spero qualcuno di Voi illustri dottori sarà ancora così gentile da consigliarmi se sia il caso di continuare ad assumere gli antibiotici che sto prendendo ora (quindi se in ogni caso possono fare qualcosa) o se sia il caso interromperli? Grazie ancora.
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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
In attesa di risposta, sto continuando ad assumerne, ma prego Voi gentili dottori di darmi questo ulteriore consiglio in merito al mio ultimo precedente quesito, e cioè se può essere utile in ogni caso assumere prulifloxacina in caso di prostatite, anche se non battericida secondo l'antibiogramma? Grazie in anticipo. Cordialità.
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173
Caro utente purtroppo da questa sede non ci è possibile ne sarebbe corretto dare delle terapie sicuramete l antibiotico va dato sulla base della sua efficacia se cè resistenza non. Sono efficacia
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Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Grazie Dott. Quarto, Gentilissimo.
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