Infiammazione e stenosi uretrale
Salve, dal 2009 soffro di stenosi uretrale dovuta ai postumi di un intervento di resezione della prostata. Al termine del 2009 mi è stata una fatta una uretrotomia endoscopica per effettuare un campionamento sulla prostata dovuto ad una esame FISH positivo.
L’uretrotomia non ha però dato buoni esiti perché due mesi dopo l’uroflussometria indicava 5,8 ml/s di flusso medio e 7 m/s di massimo.
Ho effettuato anche due dilatazioni dell’uretra e iniziato a fare misurazioni artigianali casalinghe del flusso che mi hanno dato una crescita del flusso medio da 7 a circa 10 ml/s.
Nel settembre 2010 ho dovuto fare anche una PCNL per rimuovere un calcolo renle piuttosto grosso; non so cosa mi abbiano fatto con la PCNL, ma una uroflussometria dell’ottobre 2011 indicava flusso medio 10 ml/s e massimo 19 Ml/s, quindi un netto miglioramento. Purtroppo l’esame ripetuto il 20/12/2012 ha di nuovo fatto emergere una situazione critica con flusso medio 7 ml/s e massimo 10 ml/s.
Nel frattempo da novembre 2012 ho cominciato ad accusare bruciori nel tratto penico dell’uretra solo durante e dopo la minzione, prevalentemente nella zona terminale del glande, ma non solo.
A questi bruciori si accompagna spesso un senso di irritazione nella zona anale. In passato ho già sofferto di prostatiti, ma adesso sono alcuni anni che non soffrivo più di questi fenomeni.
Bevo circa due litri di acqua e tengo una dieta stretta, priva di sostanza irritanti, eccetto un caffè al giorno.
Il fenomeno è ciclico nel senso che presenta periodi di remissione con alcuni giorni di bruciore quasi del tutto scomparso.
Il mio urologo all’inizio di Marzo mi ha proposto la seguente prassi:
60 giorni di Prostagan, una al giorno, uniti a due cicli da 10 compresse da 400mg di Uropimid , intervallati da 20 giorni. Se dopo i due mesi l’infiammazione permane, Uretrocistoscopia ed eventuale intervento sulla stenosi con tecnologia laser (penso sia un’altra uretrotomia).
Ho effettuato novembre e fine febbraio analisi urine e urino coltura con esiti negativi, nessuna anomalia nè presenza di batteri.
Il PSA misurato a maggio 2012 ha dato valore 0.69.
La mie domande sono:
poiché la stenosi uretrale riscontata e curata in passato era nella zona prostatica, può essere causa di questa infezione che permane da circa 6 mesi oramai?
l’infezione non dovrebbe essere aggredita con farmaci più potenti?
la tecnologia laser dà buoni risultati in questi casi come mi assicura il mio urologo?
Ringrazio anticipatamente,
Carlo.
L’uretrotomia non ha però dato buoni esiti perché due mesi dopo l’uroflussometria indicava 5,8 ml/s di flusso medio e 7 m/s di massimo.
Ho effettuato anche due dilatazioni dell’uretra e iniziato a fare misurazioni artigianali casalinghe del flusso che mi hanno dato una crescita del flusso medio da 7 a circa 10 ml/s.
Nel settembre 2010 ho dovuto fare anche una PCNL per rimuovere un calcolo renle piuttosto grosso; non so cosa mi abbiano fatto con la PCNL, ma una uroflussometria dell’ottobre 2011 indicava flusso medio 10 ml/s e massimo 19 Ml/s, quindi un netto miglioramento. Purtroppo l’esame ripetuto il 20/12/2012 ha di nuovo fatto emergere una situazione critica con flusso medio 7 ml/s e massimo 10 ml/s.
Nel frattempo da novembre 2012 ho cominciato ad accusare bruciori nel tratto penico dell’uretra solo durante e dopo la minzione, prevalentemente nella zona terminale del glande, ma non solo.
A questi bruciori si accompagna spesso un senso di irritazione nella zona anale. In passato ho già sofferto di prostatiti, ma adesso sono alcuni anni che non soffrivo più di questi fenomeni.
Bevo circa due litri di acqua e tengo una dieta stretta, priva di sostanza irritanti, eccetto un caffè al giorno.
Il fenomeno è ciclico nel senso che presenta periodi di remissione con alcuni giorni di bruciore quasi del tutto scomparso.
Il mio urologo all’inizio di Marzo mi ha proposto la seguente prassi:
60 giorni di Prostagan, una al giorno, uniti a due cicli da 10 compresse da 400mg di Uropimid , intervallati da 20 giorni. Se dopo i due mesi l’infiammazione permane, Uretrocistoscopia ed eventuale intervento sulla stenosi con tecnologia laser (penso sia un’altra uretrotomia).
Ho effettuato novembre e fine febbraio analisi urine e urino coltura con esiti negativi, nessuna anomalia nè presenza di batteri.
Il PSA misurato a maggio 2012 ha dato valore 0.69.
La mie domande sono:
poiché la stenosi uretrale riscontata e curata in passato era nella zona prostatica, può essere causa di questa infezione che permane da circa 6 mesi oramai?
l’infezione non dovrebbe essere aggredita con farmaci più potenti?
la tecnologia laser dà buoni risultati in questi casi come mi assicura il mio urologo?
Ringrazio anticipatamente,
Carlo.
[#1]
Gentile Signore,
considerato il tempo che è già trascorso, tra manifestazione, trattamenti e recidive della stenosi, riteniamo che - in presenza di disturbi - non sia opportuno tergiversare ulteriormente e che quindi la situazione debba essere al più presto oggettivata nei modi più opportuni. Diremmo che si dovrebbe eseguire uno studio radiologico (uretrocistografia retrograda e minzionale) per valutare l'esatta posizione del restringimento, quindi una valutazione endoscopica nel corso della quale, se disponibile il laser (Olmio o Tullio), si potrà certamente eseguire contestualmente l'uretrotomia. E' noto che con questa tecnica si ottengano dei risultati sesibilmente migliori rispetto alla classica uretrotomia freddo, cui lei è già stato sottoposto. E' però opportuno informarla che si tratta solo di un ulteriore tentativo e che la soluzione definitiva di queste situzioni è costitutita dall'uretro-plastica chirurgica. D'ogni modo questo intervento si potrà sempre eseguire in futuro in caso di ulteriore recidiva.
Saluti
considerato il tempo che è già trascorso, tra manifestazione, trattamenti e recidive della stenosi, riteniamo che - in presenza di disturbi - non sia opportuno tergiversare ulteriormente e che quindi la situazione debba essere al più presto oggettivata nei modi più opportuni. Diremmo che si dovrebbe eseguire uno studio radiologico (uretrocistografia retrograda e minzionale) per valutare l'esatta posizione del restringimento, quindi una valutazione endoscopica nel corso della quale, se disponibile il laser (Olmio o Tullio), si potrà certamente eseguire contestualmente l'uretrotomia. E' noto che con questa tecnica si ottengano dei risultati sesibilmente migliori rispetto alla classica uretrotomia freddo, cui lei è già stato sottoposto. E' però opportuno informarla che si tratta solo di un ulteriore tentativo e che la soluzione definitiva di queste situzioni è costitutita dall'uretro-plastica chirurgica. D'ogni modo questo intervento si potrà sempre eseguire in futuro in caso di ulteriore recidiva.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie Dott. Piana, mi pare che lei mi confermi implicitamente che lo stato infiammatorio è probabilmente dovuto alla stenosi recidivata e non ad altre cause. Leggo però che gli interventi di uretroplastica per posizionamenti della stenosi in zona prostatica siamo abbastanza complessi e pesanti, e mi chiedo se abbia senso farli alla mia età (63 anni, attuali quindi si suppone tra qualche anno in caso di ulteriore recidiva) e quali siano le conseguenze, in caso di non intervento, nel mantenere una situazione di stenosi per tempi prolungati.
Grazie ancora, saluti,
Carlo.
Grazie ancora, saluti,
Carlo.
[#3]
Gentile Signore,
la chirurgia dell'uretra nelle mani dei (pochi) veri esperti è poco invasiva e garantisce risultati eccellenti e durevoli. Tutto il resto sono palliativi, che dopotutto potrebbero anche essere accettabili, a patto che non vi siano importanti sintomi nè si rischi di creare delle complicazioni. D'ogni modo, nel suo caso sarà opportuno proporre una soluzione solo dopo avere valutato gli accertamenti aggiornati di cui gà le abbiamo detto.
Saluti
la chirurgia dell'uretra nelle mani dei (pochi) veri esperti è poco invasiva e garantisce risultati eccellenti e durevoli. Tutto il resto sono palliativi, che dopotutto potrebbero anche essere accettabili, a patto che non vi siano importanti sintomi nè si rischi di creare delle complicazioni. D'ogni modo, nel suo caso sarà opportuno proporre una soluzione solo dopo avere valutato gli accertamenti aggiornati di cui gà le abbiamo detto.
Saluti
[#4]
Utente
La ringrazio Dott. Piana per la precisione e tempestività delle sue risposte; la terrò informato dell'esito degli accertamenti che faro a breve. Se posso approfittare ancora della sua pazienza, lei mi parla di pochi veri esperti, immagino in Italia; mi può indicare quali sono, se ritiene che il diffondere queste informazioni non ledano le regole del sito.
Grazie ancora.
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.2k visite dal 08/04/2013.
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