Pene rigido a riposo
Cari dottori, vivo ormai da 2 mesi in una sorta di incubo e vi prego di darmi dei lumi.
Sono un uomo di 28 anni, circa 2 mesi fa ho cominciato ad avvertire un doloretto al pene.
Inizialmente non gli ho dato peso, poi controllando la parte ho notato che al tatto era un po' rigido, nonostante fosse a riposo, e leggemente più allungato (sempre a riposo) del solito.
Il doloretto riguarda l'intero asse e sembra proprio legato a questa rigidità.Talvolta è più intenso e lo avverto anche non toccando la parte, altre volte non lo avverto se non andando a tastare il pene.Inoltre l'estensione del pene (sempre a riposo, ma rigido) varia da giorno al giorno e talvolta la lunghezza "abnorme" è molto evidente. In questi casi il fastidio di norma aumenta.
Altra cosa interessante è che dopo l'attività sessuale la parte sembra ancor più "traumatizzata".
A seguito di masturbazione (fatta 2 volte),infatti, ho notato (ambedue le volte) che il pene era molto gonfio a riposo e presentava dei bozzi,dei gonfiori come se la pelle di fosse gonfiata. In ambedue i casi c'è voluto un giorno perchè tornasse com'era. Dopo un'attività sessuale "a due" tale fenomeno non si è verificato.Non ho dolore quando urino nè in erezione nè durante l'eiaculazione.
Recatomi dall'urologo questi mi visita omettendo di palpare (o anche solo guardare da vicino) il pene, ma procedendo subito a palpazione della prostata ed ecografia transrettale.
Diagnosticauna probabile prostatite, pecisando peò che "questa diagnosi non è avallata da quello che abbiamo visto oggi, ma dai sintomi che lei mi riferisce".
Come dire, immagino, che la prostata non era ingrossata affatto.
Mi prescrive esame completo urine, spermiogramma, urinocoltura,tampone uretrale e esame secreto prostatico.
Faccio tutti (il tampone sulle prime urine), tranne il secreto prostatico (me lo tengo per ultimo se proprio è indispensabile).
Tutti negativi, tranne una "discreta presenza di enterococco" nello spermiogramma.
Ora vi chiedo:vi pare,alla luce di quanto vi ho esposto, plausibile una diagnosi di prostatite?
Secondo voi il mio urologo (che,non lo nego, non mi piace) ha ben eseguito la visita omettendo di visitae la parte e partendo "in quarta" con la prostatite?
Ritenete, alla luce di ciò, necessario comunque (visto che le analisi sono tutte perfette) l'esame del secreto prostatico?
Vi prego di aiutarmi.
Sono un uomo di 28 anni, circa 2 mesi fa ho cominciato ad avvertire un doloretto al pene.
Inizialmente non gli ho dato peso, poi controllando la parte ho notato che al tatto era un po' rigido, nonostante fosse a riposo, e leggemente più allungato (sempre a riposo) del solito.
Il doloretto riguarda l'intero asse e sembra proprio legato a questa rigidità.Talvolta è più intenso e lo avverto anche non toccando la parte, altre volte non lo avverto se non andando a tastare il pene.Inoltre l'estensione del pene (sempre a riposo, ma rigido) varia da giorno al giorno e talvolta la lunghezza "abnorme" è molto evidente. In questi casi il fastidio di norma aumenta.
Altra cosa interessante è che dopo l'attività sessuale la parte sembra ancor più "traumatizzata".
A seguito di masturbazione (fatta 2 volte),infatti, ho notato (ambedue le volte) che il pene era molto gonfio a riposo e presentava dei bozzi,dei gonfiori come se la pelle di fosse gonfiata. In ambedue i casi c'è voluto un giorno perchè tornasse com'era. Dopo un'attività sessuale "a due" tale fenomeno non si è verificato.Non ho dolore quando urino nè in erezione nè durante l'eiaculazione.
Recatomi dall'urologo questi mi visita omettendo di palpare (o anche solo guardare da vicino) il pene, ma procedendo subito a palpazione della prostata ed ecografia transrettale.
Diagnosticauna probabile prostatite, pecisando peò che "questa diagnosi non è avallata da quello che abbiamo visto oggi, ma dai sintomi che lei mi riferisce".
Come dire, immagino, che la prostata non era ingrossata affatto.
Mi prescrive esame completo urine, spermiogramma, urinocoltura,tampone uretrale e esame secreto prostatico.
Faccio tutti (il tampone sulle prime urine), tranne il secreto prostatico (me lo tengo per ultimo se proprio è indispensabile).
Tutti negativi, tranne una "discreta presenza di enterococco" nello spermiogramma.
Ora vi chiedo:vi pare,alla luce di quanto vi ho esposto, plausibile una diagnosi di prostatite?
Secondo voi il mio urologo (che,non lo nego, non mi piace) ha ben eseguito la visita omettendo di visitae la parte e partendo "in quarta" con la prostatite?
Ritenete, alla luce di ciò, necessario comunque (visto che le analisi sono tutte perfette) l'esame del secreto prostatico?
Vi prego di aiutarmi.
[#1]
Ritengo che lei sia stato inopportunamente sottoposto ad una serie di accertamenti eccessivi e non significativamente orientati verso la ricerca del reale problema. Che abbia o meno una prostatite non c'entra assolutamente col problema del dolore del pene. Nel suo caso è opportuno che l'urologo la visiti localmente impossibile formulare ipotesi diagnostiche sulla base di ciò che lei riferisce. Pare solo chiaro che la masturbazione probabilmente le risulta più traumatica del rapporto sessuale convenzionale.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
[#2]
Utente
Carissimo dottore, anzitutto la ringrazio per la risposta tempestiva.
Inoltre le vorrei se chiedere se sia stato possibile che in questa diagnosi l'urologo sia stato condizionato dalle minzioni frequenti da me indicate. Io ho precisato che questo fenomeno (quello delle minzioni frequenti) è di molto anteriore al riferito fastidio al pene (ricordo di aver avverito questo aumento della necessità di urinare circa due anni fa,mentre la rigidità del pene è di due mesi fa).In effetti spesso, soprattutto se non sto facendo altro, sento il bisogno di tornare in bagno (per far poce gocce) pochi minuti dopo la minzione.
Non potrebbe essere che i due fastidi siano indipendenti?Che siano dati da patologie diverse?Io sapevo che nella prostatite si ha solo un dolore sulla punta del pene, mentre il mio dolore e la correlata rigidità riguardano l'intero asse (specialmente la parte centrale,subito sotto il glande, che è sempre rigida) e non la punta (sulla quale,anzi,non provo alcun dolore).
A sua opinione dovrei fare comunque questo esame del secreto prostatico?Non vorrei fosse inutile.Inoltre non capisco perchè il mio urologo non abbia visitato con accuratezza il pene, visto che il fastidio è proprio lì....non dico tanto, ma almeno uno sguardo per scludere altre patologie diverse dalla prostatite.
Inoltre la prostatite non dovrebbe rivelarsi anche per una presenza di leucociti nelle urine?
Grazie mille ancora
Cordiali saluti
Inoltre le vorrei se chiedere se sia stato possibile che in questa diagnosi l'urologo sia stato condizionato dalle minzioni frequenti da me indicate. Io ho precisato che questo fenomeno (quello delle minzioni frequenti) è di molto anteriore al riferito fastidio al pene (ricordo di aver avverito questo aumento della necessità di urinare circa due anni fa,mentre la rigidità del pene è di due mesi fa).In effetti spesso, soprattutto se non sto facendo altro, sento il bisogno di tornare in bagno (per far poce gocce) pochi minuti dopo la minzione.
Non potrebbe essere che i due fastidi siano indipendenti?Che siano dati da patologie diverse?Io sapevo che nella prostatite si ha solo un dolore sulla punta del pene, mentre il mio dolore e la correlata rigidità riguardano l'intero asse (specialmente la parte centrale,subito sotto il glande, che è sempre rigida) e non la punta (sulla quale,anzi,non provo alcun dolore).
A sua opinione dovrei fare comunque questo esame del secreto prostatico?Non vorrei fosse inutile.Inoltre non capisco perchè il mio urologo non abbia visitato con accuratezza il pene, visto che il fastidio è proprio lì....non dico tanto, ma almeno uno sguardo per scludere altre patologie diverse dalla prostatite.
Inoltre la prostatite non dovrebbe rivelarsi anche per una presenza di leucociti nelle urine?
Grazie mille ancora
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 12.1k visite dal 05/05/2008.
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