Massa renale ossa radioterapia antalgica

Buongiorno,vorrei richiedere un consulto per quanto riguardale condizioni di mio padre, 60 anni fumatore.Il mese scorso è rimasto bloccato con la schiena a causa di una lombosciatalgia.2 giorni fa il dolore è aumentato e,praticamente contro la sua volontà,dato che odia gli ospedali,abbiamo deciso di ricoverarlo in ospedale.Prima del ricovero ha effettuato un TAC per controllare lo stato della schiena e quello che ne è risultato sono:la vertebra L2 praticamente scomparsa ed una massa al rene dalle dimensioni notevoli (circa 5 cm) tondeggiante,dai bordi completamente lisci.Dato che il rene è per una buona parte occupato da questa massa non si riesce a capire cosa sia la massa in se e se ciò che appare al di sopra della massa sia la "testa" del rene o altro.Non ha mai lamentato problemi a livello renale,nè febbre,nè urine scure.Dolori lombari si ma a causa della vertebra (penso io).Fin ora hanno fatto analisi del sangue e delle urine,tutti i valori sono risultati perfettamente nella norma(il giorno del ricovero,nelle analisi effettuate al pronto soccorso, la VES e l'emoglobina erano leggermente alti ma nelle analisi effettuate ieri durante il primo giorno di ricovero anche questi 2 valori sono rientrati perfettamente nella norma: VES 11 emogl. 8) .Oggi era in programma una risonanza magnetica (tutti i medici si stanno concentrando sulla massa renale) che non ha potuto fare a causa del lancinante dolore lombare.Gli è stata aumentata la dose di morfina e gli è stata praticata un iniezione di Toradol nella coscia (non sono riusciti a girarlo). I medici hanno quindi deciso di spostarlo in un ospedale vicino (quello di Rionero) per effettuare una seduta di radioterapia antalgica e poter così effettuare tutti gli esami necessari.Le domande che vorrei porre sono diverse.La prima cosa che mi chiedo è se è possibile che i medici stiano cercando di capire se vertebra e rene sono collegati (nel senso di tumore renale+metastasi ossee)..ovvero:è possibile che ci sia un tumore cosi grande che non abbia dato segni prima?è possibile che le metastasi ossee agiscano a livello cosi localizzato?poi vorrei capire il significato della radioterapia antalgica (forse perchè nella mia totale ignoranza,lo ammetto,la associo a tumori).E poi vorrei sapere per quale motivo non viene effettuata una biopsia al rene per capire l'entità della massa invece di insistere sulla risonanza magnetica.
Ringrazio in anticipo per il consulto.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Gentile utente,
è un argomento molto delicato da trattare via web in quanto per esprimere un giudizio sicuro è necessario aver un preciso qudro della situazione deducibile dalla visoone diretta delle radiografie giusto per non creare false ansie o illusioni.
Alcune riflessioni dedotte da quanto riportato mi portano a dire che non è frequente la diffusione di un tumore renale direttamente alle vertebre in quanto esso è principalmente "angiofilo" ovvero si diffonde principalmente attraverso le vene quindi invade la vena renale poi la vena cava e così via prima di arrivare alle ossa. Da questo a dire che non si tratti di metastasi ossea è difficile dirlo con cogizione di causa.
In tali situazioni può avere un ruolo una radioterapia antalgica usata anche per situazioni non tumorali. Utile inoltre anche una valutazione di un neurochirurgo.

Cordiali saluti
Gino Scalese

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Utente
Utente
Rieccomi. La diagnosi finale è stata quelladi carcinoma renale a cellule chiare.Hanno effettuato labiopsia della vertebra caduta ed appurato che è dovuta al tumore.
Stamattina il neurochirurgo ha operato mio padre per una decompressione del nervo (hanno deciso di iniziare dalla colonna vertebrale) a cui seguirà una stabilizzazzione della colonna. I medici hanno detto che la lesione renale è piccola e può essere asportata più in la in laparoscopia.Nel frattempo hanno deciso di sottoporlo ad una terapia immunologica (ancoranon si sa a base di cosa) per bloccare le metastasi alla colonna. Volevo chiedere delucidazioni
-sulla terapia immunologica (avrà un effetto "bloccante" anche per quanto riguarda la crescita del tumore al rene?);
-sapere se effettivamente ha senso agire prima sulla colonna con l'operazione e non sul rene;
- capire se è saggio non asportare l'interno rene;
Ringrazio per il consulto e per l'ascolto.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Mi sembra corretto l'approccio neurochirurgico alla colonna vertebrale come primo step in quanto è stato necessario stabilizzare rapidamente la colonna vertebrale che poteva cedere da un momento all'altro causando seri problemi. Per quel che riguarda la terapia immunologica essa serve anche per rallentare la crescita del tumore renale che comunque va asportato non appena e se le condizioni cliniche lo permetteranno.
Per quel che riguarda la tecnica operatoria è fattibile anche un approccio laparoscopico di asportazione radicale del rene specie se l'altro rene ha una buona funzionalità.
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Utente
Utente
Buongiorno.Riscrivo per riportare l'attuale situazione di mio padre e per richiedere un consulto sui fatti attuali.Sono passati ormai quasi sei mesi dalla diagnosi di carcinoma renale con metastasi ossee (anca sinistra,femore destro,3 costole,2 vertebre).Durante i 6 mesi mio padre è stato operato alla colonna.Ha iniziato ad assumere pillole di Votrient (2 volte al giorno,mattina e sera) per tenere sotto controllo tumore renale e ridurre il numero di metastasi. Tra 2 giorni (il 24 settembre) affronterà una tac con mezzo di contrasto per vedere gli effetti delle cure.Ha affrontato la riabilitazione muscolare durante la quale doveva rimettersi in piedi e riacquistare forza muscolare ma ciò non è accaduto per effetti collaterali dovuti al farmaco (vomito,diarrea ed inappetenza durati all'incirca una decina di giorni) e una microfrattura (non esposta) al femore operata una settimana fa.La microfrattura è stata trattata senza la necessità di una protesi oncologica perchè,dopo risonanza e tac,hanno visto che (non ostante le informazioni date dalle precedenti radiografie) il femore non presentava tessuto tumorale.Da una settimana la situazione è precipitata ulteriormente.Mio padre presenta infatti confusione,sonnolenza,inappetenza,dolore muscolare alle cosce,difficoltà nell'inserire parole corrette in un discorso che lo portano a dire cose prive di qualsiasi significato logico.Ha le gambe gonfie,per questo,dopo svariati esami,gli è stata somministrata albumina.Le analisi delle urine risultano nella norma,cosi come quelle del fegato.La minzione è nella norma (2 lt di urina al giorno).E' stata fatta una tac cerebrale d'urgenza per capire se le metastasi si fossero diffuse al cervello.La tac è risultata completamente pulita. Domani verrà il neurologo per una visita. Durante il periodo di degenza in ospedale (nel periodo di Giugno) i dottori (come penso spesso facciano in queste situazioni) hanno somministrato antidepressivo (cipralex,1 compressa al giorno) ed hanno somministrato anche Lyrica (25Mg,capsule rigide per dolore neuropatico).Entrambi i farmaci sono stati tolti dopo neanche una settimana perchè mio padre diventava confuso,inappetente,letargico,stabilendo che è una persona particolarmente sensibile all'effetto dei farmaci.In questo momento,brancolando nel buio,pensano che l'accumulo di farmaci (soprattutto di morfina) possa aver causato confusione,sonnolenza ed inappetenza e il relativo scalare della morfina stessa (ne assumeva molta per i dolori ossei e comunque per un periodo ormai molto prolungato di tempo) ha causato un aumento nella sensazione del dolore. Altri pensano ad uno scompenso metabolico.Altri pensano che,durante l'operazione al femore,possa essere partito un embolo molto piccolo non rilevato dalla tac e che questo sia la causa dei problemi neurologici e di tutto il resto.
Quale tra queste ipotesi potrebbe essere la più accreditata?E' possibile che ci siano metastasi non rilevate dalla tac che portino a questi stati?
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Gentile utente,
ad esami radiologici negativi è difficile accreditare una sola ipotesi; in genere si pensa a più possibilità di cui l'una non esclude l'altra. Come considerazione personale è difficile che le ipotizzate micrometastasi cerebrali diano una sintomatologia così acuta nell'immediatezza.
Comunque in questa situazione è bene affidarsi alla valutazione del neurologo.