Tumore della prostata

A mio marito, che ha 76 anni, è stato disgnosticato 9 mesi fa un adenocarcinoma prostatico G6 (3+3) combinato sec. Gleason. Il referto della biopsia dice che la neoplasia è presente in un unico frustolo (frustolo C, lobo Dx base) dove occupa un segmento della lunghezza di 2,2 mm. Inizialmente i valori del PSA erano di 7,11. Tutti gli esami per vedere eventuali metastasi (TC addome, RX torace, scintigrafia ossea total body, RMN scheletro) sono risultate negative. L'urologo che ha fatto la diagnosi lo ha messo subito in trattamento con il Fimagon (1 siringa al mese). Consultando altri specialisti (urologi ed oncologi), mi hanno detto che la terapia col Fimagon era assolutamente inadatta alla situazione clinica attuale e doveva essere sospesa. Ci hanno tutti sconsigliato la terapia chirurgica, mentre ci hanno prospettato due opportunità:
- Monitoraggio attivo, con controllo periodico del PSA (1 volta al mese)
- Radioterapia, la cui esecuzione farà tramontare definitivamente la possibilità di prostatectomia.
Ora mi trovo un po' confusa perchè non so se sospendere la terapia farmacologica in atto oppure proseguirla, rischiando in tal modo, come mi hanno detto alcuni medici, di ritrovarmi tra un paio d'anni con un tumore che ha sviluppato resistenza alla terapia ormonale.
Cosa mi consigliate? Monitoraggio attivo, terapia con Fimagon o radioterapia?
Grazie