Infezioni urinarie
Gentili Dottori
soffro da sempre di bruciori durante la minzione.
ho già effettuato due cistoscopie dove viene rilevata un'infiammazione cronica del trigono ma non mi viene data nessuna cura fondamentalmente,anzi mi han detto che me la devo tenere così....ma la mia vita è un inferno.
le urincolture al 90%delle volte sono negative.
prima diventavano positive solo se avevo rapporti.
ora, pur non avendo rapporti da un anno, ho urincolture positive per elevata carica batterica o enterobacter o escherichia.
inutile dire che negli anni ho adottato tutti stili di vita per impedire ciò.bevo molta acqua,intestino regolare,igiene nella norma, assunzione di fermenti lattici.
ho letto delle possibili ipotesi a cistiti recidivanti e volevo chiedere un Vs parere e delucidazioni ,l'aritcolo riporta:
"la maggiore suscettibilità di alcune donne alle cistiti recidivanti può essere ricercata in fattori predisponenti di origine genetica che aumenterebbero le possibilità di adesione dei batteri alla parete vescicale.Questa "predisposizione geneticha" fa venire meno uno o più fattori di difesa normalmente presenti nell'apparato urinario umano.
Tra questi ricordiamo
- la presenza di sostanze chiamate "glicosamminoglicani" che impediscono l'adesione dei batteri patogeni alla parete vescicale;
- la presenza in normale quantità di batteri non patogeni (lattobacilli, gram-positivi, ecc.) nella vagina e nella zona periuretrale che impediscono la crescita dei ceppi patogeni .
- la presenza nelle urine di una proteina renale (proteina di Tamm-Horsfall) che ha la funzione di impedire l'adesione batterica alla parete vescicale e di intrappolare i batteri eventualmente presenti così da poter essere eliminati con l'emissione dell'urina;
la presenza di immunoglobuline (anticorpi) specifiche sulla parete vescicale costituiscono una valida barriera alla colonizzazione da parte dei batteri.
Sono cose nuove che nessun medico mi ha mai accennato nonostante di visite ne abbia eseguite molte...hanno qualche veridicità?
grazie
soffro da sempre di bruciori durante la minzione.
ho già effettuato due cistoscopie dove viene rilevata un'infiammazione cronica del trigono ma non mi viene data nessuna cura fondamentalmente,anzi mi han detto che me la devo tenere così....ma la mia vita è un inferno.
le urincolture al 90%delle volte sono negative.
prima diventavano positive solo se avevo rapporti.
ora, pur non avendo rapporti da un anno, ho urincolture positive per elevata carica batterica o enterobacter o escherichia.
inutile dire che negli anni ho adottato tutti stili di vita per impedire ciò.bevo molta acqua,intestino regolare,igiene nella norma, assunzione di fermenti lattici.
ho letto delle possibili ipotesi a cistiti recidivanti e volevo chiedere un Vs parere e delucidazioni ,l'aritcolo riporta:
"la maggiore suscettibilità di alcune donne alle cistiti recidivanti può essere ricercata in fattori predisponenti di origine genetica che aumenterebbero le possibilità di adesione dei batteri alla parete vescicale.Questa "predisposizione geneticha" fa venire meno uno o più fattori di difesa normalmente presenti nell'apparato urinario umano.
Tra questi ricordiamo
- la presenza di sostanze chiamate "glicosamminoglicani" che impediscono l'adesione dei batteri patogeni alla parete vescicale;
- la presenza in normale quantità di batteri non patogeni (lattobacilli, gram-positivi, ecc.) nella vagina e nella zona periuretrale che impediscono la crescita dei ceppi patogeni .
- la presenza nelle urine di una proteina renale (proteina di Tamm-Horsfall) che ha la funzione di impedire l'adesione batterica alla parete vescicale e di intrappolare i batteri eventualmente presenti così da poter essere eliminati con l'emissione dell'urina;
la presenza di immunoglobuline (anticorpi) specifiche sulla parete vescicale costituiscono una valida barriera alla colonizzazione da parte dei batteri.
Sono cose nuove che nessun medico mi ha mai accennato nonostante di visite ne abbia eseguite molte...hanno qualche veridicità?
grazie
[#1]
Gentile Signora,
tutti i fattori di cui ci parla sono reali e conosciuti da tempo dagli specialisti, altra cosa è riuscire ad influire positivamente facendo in modo di sfruttare ed amplificare questi fisiologici meccanismi di difessa dell'organismo nei confronti delle infezioni dele vie urinarie. Se è evidente che gli antibiotici non possano risolvere tutte le situazioni, e talora il loro utilizzo scorretto può addirittura essere controproducente, è altrettanto vero che moltissimi altri farmaci ed integratori proposti nel tempo hanno dimostrato un'efficacia molto variabile ed assai raramente risolutiva. In un caso come il suo, in cui ci pare di individuare un quadro di "trigonite", tra l'altro oggettivata all'esame endoscopico, sarebbe opportuno considerare anche i fattori ormonali. Il pavimento della vescica (trigono) e l'uretra risentono molto dell'azione degli ormoni femminili, il cui organo bersaglio è l'apparato genitale che con questo tratto delle vie urinarie intrattiene una rapporto di strettissima contiguità. Talora è possibile individuare qualche forma di squilibrio che può essere corretto con la somministrazione di un supporto ormonale. Si tratta di valutazioni delicate, che andrebbero condotte in sinergia con lo specialista ginecologo, ma talora foriere di buoni risultati.
Saluti
tutti i fattori di cui ci parla sono reali e conosciuti da tempo dagli specialisti, altra cosa è riuscire ad influire positivamente facendo in modo di sfruttare ed amplificare questi fisiologici meccanismi di difessa dell'organismo nei confronti delle infezioni dele vie urinarie. Se è evidente che gli antibiotici non possano risolvere tutte le situazioni, e talora il loro utilizzo scorretto può addirittura essere controproducente, è altrettanto vero che moltissimi altri farmaci ed integratori proposti nel tempo hanno dimostrato un'efficacia molto variabile ed assai raramente risolutiva. In un caso come il suo, in cui ci pare di individuare un quadro di "trigonite", tra l'altro oggettivata all'esame endoscopico, sarebbe opportuno considerare anche i fattori ormonali. Il pavimento della vescica (trigono) e l'uretra risentono molto dell'azione degli ormoni femminili, il cui organo bersaglio è l'apparato genitale che con questo tratto delle vie urinarie intrattiene una rapporto di strettissima contiguità. Talora è possibile individuare qualche forma di squilibrio che può essere corretto con la somministrazione di un supporto ormonale. Si tratta di valutazioni delicate, che andrebbero condotte in sinergia con lo specialista ginecologo, ma talora foriere di buoni risultati.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
Grazie Dottor Piana è stato molto gentile.
il fattore ormonale ,tramite dosaggi nel sangue è stato già affrontato ma è sempre risultato tutto nella norma..
il ciclo è regolare...mi dicono che son giovane e non posso avere problemi ormonali riconducibili alla vescica tipici delle donne in menopausa (giuro mi è stato detto così)
ciò nonostante anche io ho sempre avuto il dubbio dell'influenza ormonale in questa mia situazione, perchè già una settiman prima del cliclo ho un forte peggioramento da ridurmi a letto dai bruciori.
vista la sua disponibilità e gentilezza posso chiederLe per cortesia cosa ne pensa di come è stata esclusa una cistite interstiziale?
mi è stata fatta la seconda cistoscopia, in sedazione con biopsia.
la biopsia è stata eseguita solo nella parte più infiammata della vescica (cioè al trigono) e il reperto diceva "minimo frammento bioptico di mucosa vescicale con alcuni nidi di BRUNN sede di flogosi cronica ed edema del corion"l'urlogo che me la fece mi disse che ero infiammata solo lì e perciò non avevo c.i., mentre nelle donne affette da tale patologie la vescica era ben più disastrata...
volevo sapere una sua opinione ,perchè in questi anni ho sentito tanti tanti pareri diversi anche solo su come si fa a diagnosticare una cistite interstiziale...non parlo di cure..ma di diagnosi...
il fattore ormonale ,tramite dosaggi nel sangue è stato già affrontato ma è sempre risultato tutto nella norma..
il ciclo è regolare...mi dicono che son giovane e non posso avere problemi ormonali riconducibili alla vescica tipici delle donne in menopausa (giuro mi è stato detto così)
ciò nonostante anche io ho sempre avuto il dubbio dell'influenza ormonale in questa mia situazione, perchè già una settiman prima del cliclo ho un forte peggioramento da ridurmi a letto dai bruciori.
vista la sua disponibilità e gentilezza posso chiederLe per cortesia cosa ne pensa di come è stata esclusa una cistite interstiziale?
mi è stata fatta la seconda cistoscopia, in sedazione con biopsia.
la biopsia è stata eseguita solo nella parte più infiammata della vescica (cioè al trigono) e il reperto diceva "minimo frammento bioptico di mucosa vescicale con alcuni nidi di BRUNN sede di flogosi cronica ed edema del corion"l'urlogo che me la fece mi disse che ero infiammata solo lì e perciò non avevo c.i., mentre nelle donne affette da tale patologie la vescica era ben più disastrata...
volevo sapere una sua opinione ,perchè in questi anni ho sentito tanti tanti pareri diversi anche solo su come si fa a diagnosticare una cistite interstiziale...non parlo di cure..ma di diagnosi...
[#3]
Gentile Signora,
personalmente non posso ritenermi un'esperto della cistite interstiziale, ma mi pare che la diagnosi non possa essere giustificata in assenza di rilievo di mastociti (mast-zellen) all'esame istologico ed all'osservazione dei classici sanguinamenti "a nappo" evocati dalla distensione forzata della vescica. La cistite "disendocrina" non comporta quasi mai alterazioni ai dosaggi ormonali sul sangue, ma è evidente che i disturbi seguano grosso modo il ciclo mestruale. Il riscontro più frequente è un deficit di progesterone, che può essere compensato con preparazioni assorbite per via vaginale. E' un campo dove non vi sono molte certezze, ma molti casi hanno tratto beneficio da questo tipo di approccio.
Saluti
personalmente non posso ritenermi un'esperto della cistite interstiziale, ma mi pare che la diagnosi non possa essere giustificata in assenza di rilievo di mastociti (mast-zellen) all'esame istologico ed all'osservazione dei classici sanguinamenti "a nappo" evocati dalla distensione forzata della vescica. La cistite "disendocrina" non comporta quasi mai alterazioni ai dosaggi ormonali sul sangue, ma è evidente che i disturbi seguano grosso modo il ciclo mestruale. Il riscontro più frequente è un deficit di progesterone, che può essere compensato con preparazioni assorbite per via vaginale. E' un campo dove non vi sono molte certezze, ma molti casi hanno tratto beneficio da questo tipo di approccio.
Saluti
[#5]
Gentile Signora,
l'idrodistensione forzata della vescica è al tempo un test diagnostico ed un provvedimento che può alleviare la sintomatologia. Il fatto stesso che sia in grado di causare un miglioramento sensibile costituisce una ulteriore riprova della corretteza della diagnosi.
La cistite disendocrina in età fertile è più spesso legata ad un deficit di progesterone. Alta cosa è l'atrofia del post-menopausa, questa causata da un deficit di estrogeni. L'equilibrio è di fatto molto delicato.
Saluti
l'idrodistensione forzata della vescica è al tempo un test diagnostico ed un provvedimento che può alleviare la sintomatologia. Il fatto stesso che sia in grado di causare un miglioramento sensibile costituisce una ulteriore riprova della corretteza della diagnosi.
La cistite disendocrina in età fertile è più spesso legata ad un deficit di progesterone. Alta cosa è l'atrofia del post-menopausa, questa causata da un deficit di estrogeni. L'equilibrio è di fatto molto delicato.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.9k visite dal 07/03/2013.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.