Tygeciclina per prostatite cronica batterica
buongiorno
Ho 36 anni, sono astemio e non fumatore
Da 2 anni soffro di prostovescicolite batterica (enterococco faecalis) da spermiocoltura. sfortunatamente il primo urologo che mi ha seguito non ha trovato l'infezione, ipotizzando così una forma non batterica, a suo dire, causata da emorroidi. Dopo un anno di calvario e 2 interventi inutili per le emorroidi ho fatto una spermiocultura da cui risultava enterococco faecalis e lo staphilococco aureus, a questo punto ho cambiato urologo e ho seguito le seguenti terapie antibiotiche:
aprile scorso 25 gg di Moxifloxacina
da maggio a settembre terapia a base di Normix (10 gg al mese)
spermiocultura ripetuta a settembre ancora positiva con enterococco e proteus mirabilis
Nuova terapia di 35 gg di Levoxacin (5 gg 500 mg, 15 gg 250 mg e 15 gg 125 mg). Terza spermiocoltura con il solito enterococco più stafilococco aemoliticus
Nei ultimi 4 mesi non ho più fatto terapie antibiotiche e da circa 2-3 mesi ho avuto un buon miglioramento dei sintomi (mi è quasi sparito il costante bruciore al glande che avevo) anche se
ho ancora qualche minzione dolorosa e l'ejaculazione è sempre accompagnata da un bruciore più o meno intenso. I giorni in cui però devo stare seduto a lungo ( cerco sempre di evitarlo) tali sintomi tornano a riacutizzarsi.
Il mio urologo dopo l'ultimo trattamento con levoxacin mi ha detto che si può convivere con quest'infezione cercando di tenere a bada i sintomi.
A tale scopo prendo ormai da quasi un anno una compressa di prostaplant al di ( su prescrizione dell'urologo) e da tre mesi ci ho aggiunto polline fresco con propolis ( 2 cucchiai al di e sarà un caso ma dopo un mese ho iniziato a stare meglio) più cicli di probiotici ( enterolactis plus). Parlando però col mio medico di famiglia, sulla base dell'ultimo antibiogramma, lui sarebbe propenso a farmi provare una ciclo di tygeciclina ( in quanto particolarmente adatta verso gli enterobatteri resistenti ) per vedere di debellare l'infezione una volta per tutte... il mio urologo mi ha detto che si può tentare ma non mi è sembrato poi cosi possibilista
secondo voi come tipologia di antibiotico, essendo somministrato via flebo, può avere più chances di penetrare nel ghiandola prostatica, rispetto agli altri due provati, e di debellare questo maledetto batterio? Vale la pena di insistere?
Inoltre vorrei sapere se siete daccordo col mio urologo sulla scelta di non interrompere mai la serenoa repens..
Grazie per il vostro aiuto
Cordialmente
Ho 36 anni, sono astemio e non fumatore
Da 2 anni soffro di prostovescicolite batterica (enterococco faecalis) da spermiocoltura. sfortunatamente il primo urologo che mi ha seguito non ha trovato l'infezione, ipotizzando così una forma non batterica, a suo dire, causata da emorroidi. Dopo un anno di calvario e 2 interventi inutili per le emorroidi ho fatto una spermiocultura da cui risultava enterococco faecalis e lo staphilococco aureus, a questo punto ho cambiato urologo e ho seguito le seguenti terapie antibiotiche:
aprile scorso 25 gg di Moxifloxacina
da maggio a settembre terapia a base di Normix (10 gg al mese)
spermiocultura ripetuta a settembre ancora positiva con enterococco e proteus mirabilis
Nuova terapia di 35 gg di Levoxacin (5 gg 500 mg, 15 gg 250 mg e 15 gg 125 mg). Terza spermiocoltura con il solito enterococco più stafilococco aemoliticus
Nei ultimi 4 mesi non ho più fatto terapie antibiotiche e da circa 2-3 mesi ho avuto un buon miglioramento dei sintomi (mi è quasi sparito il costante bruciore al glande che avevo) anche se
ho ancora qualche minzione dolorosa e l'ejaculazione è sempre accompagnata da un bruciore più o meno intenso. I giorni in cui però devo stare seduto a lungo ( cerco sempre di evitarlo) tali sintomi tornano a riacutizzarsi.
Il mio urologo dopo l'ultimo trattamento con levoxacin mi ha detto che si può convivere con quest'infezione cercando di tenere a bada i sintomi.
A tale scopo prendo ormai da quasi un anno una compressa di prostaplant al di ( su prescrizione dell'urologo) e da tre mesi ci ho aggiunto polline fresco con propolis ( 2 cucchiai al di e sarà un caso ma dopo un mese ho iniziato a stare meglio) più cicli di probiotici ( enterolactis plus). Parlando però col mio medico di famiglia, sulla base dell'ultimo antibiogramma, lui sarebbe propenso a farmi provare una ciclo di tygeciclina ( in quanto particolarmente adatta verso gli enterobatteri resistenti ) per vedere di debellare l'infezione una volta per tutte... il mio urologo mi ha detto che si può tentare ma non mi è sembrato poi cosi possibilista
secondo voi come tipologia di antibiotico, essendo somministrato via flebo, può avere più chances di penetrare nel ghiandola prostatica, rispetto agli altri due provati, e di debellare questo maledetto batterio? Vale la pena di insistere?
Inoltre vorrei sapere se siete daccordo col mio urologo sulla scelta di non interrompere mai la serenoa repens..
Grazie per il vostro aiuto
Cordialmente
[#1]
Gentile lettore,
sulla Serenoa Repens non ci sono troppe resistenze a dirle id seguire le indicazioni datele dal suo urologo.
Sull'antibiotico consigliato vi è un antibiogramma che supporti questa scelta terapeutica?
Detto questo poi si ricordi che, quando sono presenti queste "problematiche urologiche”, possono essere utili anche alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale quali:
1)vita sessuale regolare, non lunghi periodi di astinenza;
2)limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc;
3)lo stesso vale per le bevande come il caffé, il tè,le bibite gassate od alcoliche;
4)altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;
5)combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;
6)se si fuma, spegnere la sigaretta perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;
7)tenere d'occhio la bilancia, infatti, se obesi, spesso perdere peso migliora il quadro clinico, infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi;
8)infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.
Un cordiale saluto.
sulla Serenoa Repens non ci sono troppe resistenze a dirle id seguire le indicazioni datele dal suo urologo.
Sull'antibiotico consigliato vi è un antibiogramma che supporti questa scelta terapeutica?
Detto questo poi si ricordi che, quando sono presenti queste "problematiche urologiche”, possono essere utili anche alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale quali:
1)vita sessuale regolare, non lunghi periodi di astinenza;
2)limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc;
3)lo stesso vale per le bevande come il caffé, il tè,le bibite gassate od alcoliche;
4)altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;
5)combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;
6)se si fuma, spegnere la sigaretta perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;
7)tenere d'occhio la bilancia, infatti, se obesi, spesso perdere peso migliora il quadro clinico, infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi;
8)infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#2]
Utente
Gentile dottor Beretta l'ultimo antibiogramma eseguito indicava la tygeciclina come l'antibiotico più adatto per entrambi i batteri , mi sembra con valori < 0,12 per l'enterocco e una valore un più alto per lo sthap. aemoliticus ( ora purtroppo ho trovato tutti gli antibiogrammi vecchi meno che l'ultimo...) ma il mio medico di famiglia mi aveva parlato della tygeciclina proprio con l'antibiograma in mano.
Secondo Lei si può ancora debellare quest'infezione oppure avendola scoperta cosi tardi ( devo ancora capire ora perchè il primo urologo cercava l'infezione facendomi fare solo l'urinocolture arrivando così a diagnosticarmi una forma abatterica... io nel frattempo non ho chiesto consulti ad altri urologi perchè aspettavo l'intervento alle emorroidi come la panacea ad ogni male...e di fatto ho perso un anno di tempo....) è praticamente impossibile?
Grazie del suo consulto
ancora cordiali saluti
Secondo Lei si può ancora debellare quest'infezione oppure avendola scoperta cosi tardi ( devo ancora capire ora perchè il primo urologo cercava l'infezione facendomi fare solo l'urinocolture arrivando così a diagnosticarmi una forma abatterica... io nel frattempo non ho chiesto consulti ad altri urologi perchè aspettavo l'intervento alle emorroidi come la panacea ad ogni male...e di fatto ho perso un anno di tempo....) è praticamente impossibile?
Grazie del suo consulto
ancora cordiali saluti
[#3]
Gentile lettore,
se l'antibiotico era segnalato da un antibiogramma come sensibile, bisogna ora seguire anche questa indicazione e, senza drammi inutili, bisogna ora essere positivi e pronti a risolvere definitivamente il problema in modo mirato.
Cordiali saluti.
se l'antibiotico era segnalato da un antibiogramma come sensibile, bisogna ora seguire anche questa indicazione e, senza drammi inutili, bisogna ora essere positivi e pronti a risolvere definitivamente il problema in modo mirato.
Cordiali saluti.
[#4]
Utente
Grazie dottore per la risposta e l'incoraggiamento.
Dopodomani torno dall'urologo per una visita e vedo se a questo punto appoggerà concretamente la scelta terapeutica già indicata dal mio medico di base. Due mesi fà di fronte allo stesso antibiogramma aveva preferito provare a gestire i sintomi solo con cicli di topster, prostaplant e probiotici (probabilmente perchè ne venivo da un lungo ciclo di levoxacina).
Dottore, di norma una terapia per prostatite con tygeciclina ha una durata più breve rispetto all'antibioticoterapia somministrata per compresse?
Cordiali saluti
Dopodomani torno dall'urologo per una visita e vedo se a questo punto appoggerà concretamente la scelta terapeutica già indicata dal mio medico di base. Due mesi fà di fronte allo stesso antibiogramma aveva preferito provare a gestire i sintomi solo con cicli di topster, prostaplant e probiotici (probabilmente perchè ne venivo da un lungo ciclo di levoxacina).
Dottore, di norma una terapia per prostatite con tygeciclina ha una durata più breve rispetto all'antibioticoterapia somministrata per compresse?
Cordiali saluti
[#5]
Gentile lettore,
le dosi e la "durata" della terapia con Tygeciclina, quando indicata, sono problemi che solo il suo urologo può stabilire e risolvere sempre dopo attenta valutazione clinica in diretta del suo specifico problema.
Ancora cordiali saluti.
le dosi e la "durata" della terapia con Tygeciclina, quando indicata, sono problemi che solo il suo urologo può stabilire e risolvere sempre dopo attenta valutazione clinica in diretta del suo specifico problema.
Ancora cordiali saluti.
[#8]
Utente
salve dottor Beretta sono stato ieri dall'urologo, che mi segue ormai da una decina di mesi. rispetto all'ultima ecografia che presentava una leggera ectamia delle vescichette seminali la situazione è nettamente migliorata:
vescichette seminali normali
prostata bene
espl. rettale : benissimo
in virtù di questa visita e dei progressi avuti negli ultmi 2-3 mesi ha deciso di non prescrivermi nessuna terapia antibiotica, nonostante l'ultima spermiocoltura presentava ancora il solito enterococco fecalis e lo staph aemeliticus
Mi ha prescritto l'urelax al posto del prostaplant, per vedere se può passare anche il "bruciorino", che ad oggi permane durante l'ejaculazione.
A suo avviso l'antibioticoterapia rischierebbe di fare più danni che altro favorendo resistenze e risconvolgendo la flora batterica; mentre come Le avevo spiegato il mio medico di base sarebbe favorevole ad un ciclo di tygeciclina...
quindi a questo punto io sono un po confuso... questo urologo mi sembra un ottimo medico e ha esperienza nella difficile cura delle prostatiti.
Vorrei cheiderLe se a suo avviso si può puntare alla "guarigione", per quanto si possa guarire da questo tipo di prostatite, senza continuare terapie antibiotiche mirate non debellando cosi l'infezione? ( secondo lui quando i batteri sono cosi resistenti tanto vale limitarne l'afflusso intestino-prostata con dei cicli di probiotici).
Inoltre vorrei domandarLe se questo miglioramento netto che ho avuto, potrebbe essere stato causato dal fatto che assumo da tre mesi polline fresco e propoli (acquistati da un apicoltore) i primi due mesi 3 cucchiai da minestra al di, da un mese 1 cucchiaio e mezzo.
Grazie di nuovo
cordiali saluti
vescichette seminali normali
prostata bene
espl. rettale : benissimo
in virtù di questa visita e dei progressi avuti negli ultmi 2-3 mesi ha deciso di non prescrivermi nessuna terapia antibiotica, nonostante l'ultima spermiocoltura presentava ancora il solito enterococco fecalis e lo staph aemeliticus
Mi ha prescritto l'urelax al posto del prostaplant, per vedere se può passare anche il "bruciorino", che ad oggi permane durante l'ejaculazione.
A suo avviso l'antibioticoterapia rischierebbe di fare più danni che altro favorendo resistenze e risconvolgendo la flora batterica; mentre come Le avevo spiegato il mio medico di base sarebbe favorevole ad un ciclo di tygeciclina...
quindi a questo punto io sono un po confuso... questo urologo mi sembra un ottimo medico e ha esperienza nella difficile cura delle prostatiti.
Vorrei cheiderLe se a suo avviso si può puntare alla "guarigione", per quanto si possa guarire da questo tipo di prostatite, senza continuare terapie antibiotiche mirate non debellando cosi l'infezione? ( secondo lui quando i batteri sono cosi resistenti tanto vale limitarne l'afflusso intestino-prostata con dei cicli di probiotici).
Inoltre vorrei domandarLe se questo miglioramento netto che ho avuto, potrebbe essere stato causato dal fatto che assumo da tre mesi polline fresco e propoli (acquistati da un apicoltore) i primi due mesi 3 cucchiai da minestra al di, da un mese 1 cucchiaio e mezzo.
Grazie di nuovo
cordiali saluti
[#9]
Gentile lettore,
segua ora attentamente le indicazioni ricevute dal suo urologo sono sostanzialmente condivisibili.
Sul polline fresco e sulla propoli non le so dare invece alcuna informazione aggiornata e precisa.
Cordiali saluti.
segua ora attentamente le indicazioni ricevute dal suo urologo sono sostanzialmente condivisibili.
Sul polline fresco e sulla propoli non le so dare invece alcuna informazione aggiornata e precisa.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.4k visite dal 04/03/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.