Difficoltà durante l'autocateterismo
Buon pomeriggio,
premetto di essere già in ricerca del mio urologo, per il momento senza risultato.
Sono affetta da SM, presento una tetraparesi spastica con importanti difficoltà motorie, all'esordio avevo vescica atonica con ritenzione totale e assoluta mancanza di stimolo, e necessità di effettuare autocateterismo. Mi è stato impiantanto un neuromodulatore con qualche risultato soprattutto sulla sensibilità al riempimento, minor effetto sullo svuotamento che non era mai completo. Ho proseguito pertanto anche i cateterismi. In seguito a una riacutizzazione della malattia di base la vescica è diventata iperreflessica, con sintomi disautonomici al riempimento e incontinenza, permaneva comunque una incapacità a urinare spontaneamente, pertanto ho proseguito con i cateterismi ed è stata inserita in terapia l'ossibutinina, con notevoli effetti collaterali. Un anno fa ho fatto l'infiltrazione detrusoriale di botulino con ottimi risultati. Ora sono in attesa di eseguire nuovamente la procedura, essendosi ripresentati i sintomi da vescica iperreflessica, e sto assumendo ossibutinina 5 mg tre volte al giorno. Circa un mese fa mi hanno aggiunto alla terapia il Palexia 50 mg la sera, per il dolore neuropatico, e incrementato il Lyrica. Due settimane fa ho lussato una spalla cadendo e ho iniziato anche l'ibuprofene, e da una settimana ho disfonia (già valutata come paralisi di una corda vocale, devo andare a visita logopedica e nuovo controllo neurologico). Sono due o tre giorni che saltuariamente noto una difficoltà a introdurre e soprattutto a sfilare il catatere, come se l'uretra fosse contratta e il catetere facesse fatica a scivolare sulle pareti. Mi è capitato soprattutto la mattina al risveglio. Oggi questo problema si è verificato a tutti i cateterismi e trovo più difficile anche l'introduzione, tanto che devo eseguirlo con lo specchio e nonostante la punta sia sull'uretra non entra proprio. L'ultimo cateterismo per fare uscire il catetere usato ho avuto la sensazione come se non fosse lubrificato (uso catetri autolubrificanti). Il calibro che utilizzo è piccolo ch10 (mi è stato prescritto questo calibro perché ho un'uretra difficile da trovare, e molto piccola, e anni fa per un problema simile effetto collaterale all'assunzione di amantadina mi era stato prescritto lo xatral 2,5 mg).
A cosa potrebbe essere dovuto questo problema?sul bugiardino del palexia c'è scritto ritenzione urinaria, ma ormai è un mese che lo assumo. Come posso ovviare al problema?
In attesa di rintracciare il mio urologo è il caso di recarsi in ospedale o farsi prescrivere qualcosa dal proprio medico (che vedrò domani, oggi non ha studio). Nel caso non riuscissi a sfilare il cateterino come mi devo comportare?
Mi scuso per le tante domande ma il precedente episodio era in "forma più leggera", oggi ho fatto veramente tanta fatica e sono un po' spaventata di possibili complicanze.
Grazie.
premetto di essere già in ricerca del mio urologo, per il momento senza risultato.
Sono affetta da SM, presento una tetraparesi spastica con importanti difficoltà motorie, all'esordio avevo vescica atonica con ritenzione totale e assoluta mancanza di stimolo, e necessità di effettuare autocateterismo. Mi è stato impiantanto un neuromodulatore con qualche risultato soprattutto sulla sensibilità al riempimento, minor effetto sullo svuotamento che non era mai completo. Ho proseguito pertanto anche i cateterismi. In seguito a una riacutizzazione della malattia di base la vescica è diventata iperreflessica, con sintomi disautonomici al riempimento e incontinenza, permaneva comunque una incapacità a urinare spontaneamente, pertanto ho proseguito con i cateterismi ed è stata inserita in terapia l'ossibutinina, con notevoli effetti collaterali. Un anno fa ho fatto l'infiltrazione detrusoriale di botulino con ottimi risultati. Ora sono in attesa di eseguire nuovamente la procedura, essendosi ripresentati i sintomi da vescica iperreflessica, e sto assumendo ossibutinina 5 mg tre volte al giorno. Circa un mese fa mi hanno aggiunto alla terapia il Palexia 50 mg la sera, per il dolore neuropatico, e incrementato il Lyrica. Due settimane fa ho lussato una spalla cadendo e ho iniziato anche l'ibuprofene, e da una settimana ho disfonia (già valutata come paralisi di una corda vocale, devo andare a visita logopedica e nuovo controllo neurologico). Sono due o tre giorni che saltuariamente noto una difficoltà a introdurre e soprattutto a sfilare il catatere, come se l'uretra fosse contratta e il catetere facesse fatica a scivolare sulle pareti. Mi è capitato soprattutto la mattina al risveglio. Oggi questo problema si è verificato a tutti i cateterismi e trovo più difficile anche l'introduzione, tanto che devo eseguirlo con lo specchio e nonostante la punta sia sull'uretra non entra proprio. L'ultimo cateterismo per fare uscire il catetere usato ho avuto la sensazione come se non fosse lubrificato (uso catetri autolubrificanti). Il calibro che utilizzo è piccolo ch10 (mi è stato prescritto questo calibro perché ho un'uretra difficile da trovare, e molto piccola, e anni fa per un problema simile effetto collaterale all'assunzione di amantadina mi era stato prescritto lo xatral 2,5 mg).
A cosa potrebbe essere dovuto questo problema?sul bugiardino del palexia c'è scritto ritenzione urinaria, ma ormai è un mese che lo assumo. Come posso ovviare al problema?
In attesa di rintracciare il mio urologo è il caso di recarsi in ospedale o farsi prescrivere qualcosa dal proprio medico (che vedrò domani, oggi non ha studio). Nel caso non riuscissi a sfilare il cateterino come mi devo comportare?
Mi scuso per le tante domande ma il precedente episodio era in "forma più leggera", oggi ho fatto veramente tanta fatica e sono un po' spaventata di possibili complicanze.
Grazie.
[#1]
Gentile Signora,
quanto ci riferisce parrebbe essere un parziale ostacolo "meccanico", verosimilmente dovuto ad una irritazione della mucosa con rigonfiamento (èdema). Pare meno verosimile che si tratti di un problema funzionale, considerata la relativa brevità dell'uretra femminile e la scarsa tenacia delle strutture preposte alla continenza. Ovviamente a distanza e senza controllo diretto non è possibile dire molto di più. Nell'attesa della valutazione del nostro Collega, le consigliamo di lubrificare ulteriormente il catetere con uno dei comuni prodotti disponibili (Luan, Glissen, eccetera).
Saluti
quanto ci riferisce parrebbe essere un parziale ostacolo "meccanico", verosimilmente dovuto ad una irritazione della mucosa con rigonfiamento (èdema). Pare meno verosimile che si tratti di un problema funzionale, considerata la relativa brevità dell'uretra femminile e la scarsa tenacia delle strutture preposte alla continenza. Ovviamente a distanza e senza controllo diretto non è possibile dire molto di più. Nell'attesa della valutazione del nostro Collega, le consigliamo di lubrificare ulteriormente il catetere con uno dei comuni prodotti disponibili (Luan, Glissen, eccetera).
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
mi scuso per il ritardo nella risposta ma ho atteso di terminare tutti gli accertamenti. Dopo aver richiesto il consulto non sono riuscita ad effettuare il cataterismo nonostante gli accorgimenti consigliatimi, per cui sono andata al pronto soccorso, dove è stato tentato il posizionamento di un catatere a permanenza dal medico di guardia senza successo. Convocato l'urologo, con molta difficoltà è stato posizionato un catetere ch10. Impossibilità ad effettuare una cistografia, è stata fatta una cistomanometria che ha evidenziato una pressione molto elevata dello sfintere e mi hanno introdotto lo xatral. Imputano il problema al palexia, che però secondo il neurologo non posso sospendere per il momento. Da due giorni è stato rimosso il catetere e effettuo autocateterismi con minor difficoltà.
Grazie per l'aiuto e saluti.
Grazie per l'aiuto e saluti.
[#3]
Gentile Signora,
certamente il tapentadolo (Palexia), così come tutte le sostanze imparentate con gli opppioidi, possono causare un aumento del tono dello sfintere uretrale e ridurre quello della muscolatura vescicale (detrusore). Abbastanza insolito è che questo sia tale da causare difficoltà nel cateterismo, in particolare nella donna. D'ogni modo, l'importante è che ora lei possa continuare ad eseguire gli auto-cateterismi come previsto. Potrebbe essere una buona idea eseguire periodicamente delle calibrature/dilatazioni, immagino che il nostro Collega che la segue gliene abbia parlato.
Saluti
certamente il tapentadolo (Palexia), così come tutte le sostanze imparentate con gli opppioidi, possono causare un aumento del tono dello sfintere uretrale e ridurre quello della muscolatura vescicale (detrusore). Abbastanza insolito è che questo sia tale da causare difficoltà nel cateterismo, in particolare nella donna. D'ogni modo, l'importante è che ora lei possa continuare ad eseguire gli auto-cateterismi come previsto. Potrebbe essere una buona idea eseguire periodicamente delle calibrature/dilatazioni, immagino che il nostro Collega che la segue gliene abbia parlato.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.2k visite dal 28/02/2013.
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