Tumore vescica

buonasera,
mio padre ha 65 anni.

A dicembre 2012 ha svolto una TAC addome con la seguente diagnosi:
Reni in sede, con dimensioni e morfologia nella norma; assenti concrezioni radiopatiche di natura litiasica lungo il ddecorso delle vie escretrici. Cisti semplice di 3cm di diametro al terzo superiore del rene sinistro. Pronta e simultanea l'eliminazione dell'urina iodata, con normale rappresentazione delle strutture calico-pieliche nei due lati. Ureteri normali x calibro, decorso, canalizzazione. Non franche lesioni TDM-apprezzabili a carico della vescica, il cui pavimento appare improntato, sul versante destro, da una formazione (adenomatosa?) ci cm 1,7 di pertinenza prostatica. La mucosa vescicale presenta aspetto diffusamente colonnare. Non sono presenti lesioni focali a carico dei rimanenti organi parenchimatosi esplorati. Non tumefazioni adenopatiche addomino-pelviche. Marcata e diffusa ateromasia calcificata dell'aorta e delle arterie iliache (mio padre a 49 anni ha avuto e superato alcune ischemie celebrali. tutt'ora effettua terapiaanti coagulante).

l'urologo, ospedale Vittorio Emanuele di Catania, ha fatto una cistoscopia e quindi una TURB (fine gennaio 2013). Ecco l'esame istologico:
Carcionoma uroteliale non papillare di alto grado, invasivo - vescica - turb. La neoplasia infiltra estesamente il connettivo suburoteliale e focalmente gli strati superficiali della tonaca muscolare vescicale compresa nei prelievi.

Domande:
- ci viene proposta la cistectomia radicale (non la parziale in quanto la malattia riguarda il collo della vescica vicino l'uretra). E' l'unica alternativa valida? Date le pregresse ischemie, è sostenibile? E' risolutiva? Il dottore vorrebbe farla senza procedere a pet, tac, preventive in quanto convinto che la malattia (benchè grave in quanto G3) sia confinata alla vescica (t2).
- In alternativa (meno valida) ci è stata anche proposta una ulteriore resezione transuretale della vescica con successiva chemioterapia locale . Quante probabilità di risoluzione ci potrebbero essere in questa o nell'altra soluzione?
- se mio padre rifiutasse un qualunque altro intervento chirurgico, quali alternative potrebbero esserci e con quale aspettativa di vita? (radioterapia?)
- il dottore ci ha detto che, in caso di cistectomia radicale, è impossib ricostruire la vescica all'interno, ma è necessario applicare una sacca esterna per non usare l'uretra, troppo vicina alla parte malata. Concordate?
- dopo 15 giorni dalla turb, quindi un paio di giorni fa, mi padre ha avuto un evento emorraggico (ematuria post intervento turb), forse dovuto al Duoplavox che prende per le sue pregresse ischemie, sospeso 10 gg prima dell'intervento a favore della clivarina e ripreso dopo 5 giorni dall'intervento. Ci sarebbero rischi peggiori dopo un'altra eventuale operazione classica o transuretrale?
Ho letto le cistectomie durano anche 7-10 ore. Il centro di Ct è accreditato per questi problemi?
Grazie per l'attenzione,
Angela
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51
Gentile signora, cerco di rispondere per punto:
- La malattia di Suo padre è sicuramente invasiva nella parete vescicale e di alto grado, quindi richiede ulteriori provvedimenti post TURB
- E' stato dimostrato che i pazienti anziani con elevati rischi operatori ecc, con un tumore singolo, possono beneficiare di un trattamento che risparmia la vescica. I risultati nel tempo dipendono principalmente dallo stadio della malattia. Più l'invasione è profonda, più è possibile che in seguito si debba effettuare comunque un intervento radicale. I risultati sono migliori se all'asportazione si associa radio e chemioterapia.
- Se Suo padre rifiuta tutto, la radioterapia pu avere qualche beneficio, ma la situazione locale della malattia potrebbe esssere molto difficile da controllare in seguito, dando adito a molte sofferenze.
- Nel caso di Suo padre la ricostruzione di una neo-vescica ORTOtopica è fuori discussione, sia per la sede della malattia che per le condizioni generali. La chirurgia complessa aumenta i rischi operatori: meglio una semplice derivazione esterna.
- Un paziente che assume farmaci antiaggreganti ha sempre un rischio emorragico aumentato, anche dopo II resezione, ma questo è un problema - direi - secondario.
- La cistectomia radicale dura di norma 3-5 ore a seconda della complessità della ricostruzione e degli strumwenti cgirurgici a disposizione. Riguardo al centro di Catania, non sono certo io in grado di dare giudizi, ma penso non vi siano particolari problemi. I suggerimenti forniti sono adeguati.
Cordiali saluti

Dr. Enrico Conti
Specialista in Urologia e Andrologia
Primario Urologo ASL 5 Spezzino

[#2]
Utente
Utente
gentilissimo dottore,
la ringrazio per la sua cortese, veloce e chiara risposta ma io in questo momento sono molto confusa perchè il dottore, giustamente, ci chiede di prendere presto una decisione ENORME.

La scelta elettiva, se capisco bene, è la rimozione totale della vescica, etc, con sacca esterna e successiva radio o chemio, esatto? Mi rimane l'enorme interrogativo se questo intervento sia superabile per mio papà e con quali rischi operatori e post operatori (leggo in giro che ce ne potrebbero essere di tutti i tipi).

La seconda alternativa, quella della turv con chemio locale, sarebbe cmq curativa o palleativa? Lei mi scrive che dipende dallo stadio della malattia, credo che mio padre abbia T2 G3 Nx Mx (anche queste x mi lasciano perplessa.., non bisognerebbe avere delle certezze prima di un eventuale intervento demolitivo?.) e che la tonaca muscolare sia invasa focalmente, quindi forse con la turv e la chemio si potrebbe provare a togliere tutta la malattia senza togliere l'organo...?

Al posto della chemio locale, dopo la turv, non potrebbe essere efficace fare radio o chemio generale?

Lei sconsiglia l'opzione solo radio perchè non curativa ma palleativa? Ci sono delle percentuali in proposito nella casistica di mio padre per età e stadiazione malattia?

Grazie ancora,

Angela
[#3]
Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51
Alcune delle risposte che mi chiede sono già date nella mia precedente che invito a rileggere con calma. Aggiungo a titolo di chiarimento che l'obiettivo del trattamento per il caso specifico di Suo padre è CURATIVO e non palliativo. La radioterapia, come ogni altra scelta non interventistica (interventistico inteso come asportare materialmente il tumore) è invece di intento palliativo.
La domanda delle domande è ovvio che è: cosa può permettersi Suo padre in termini di rischio? A grandi linee penso che una cistectomia radicale ci potrebbe stare, a patto di effettuare una semplice derivazione delle urine alla cute. Questo è con ogni probabilità il trattamento che sarebbe risolutivo, senza cioè necessità di atri trattamenti (niente chemio o radio). Al contrario, la seconda TURB è un intervento meno impegnativo ma che lascia aperte molte ipotesi: si và dalla associazione con radio-chemio, alla necessità di asportare la vescica successivamente.
Le X indicano indeterminatezza nella diagnosi. A livello clinico bisognerebbe dire T2 G3 N0 M0, comunque non si soffermi su questi dettagli.
La prognosi oncologica si formula comunque dopo il trattamento, quando lo stadio della malattia è preciso. Ancora cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
grazie ancora,
le sue parole mi sono di grande aiuto nel pensare che operare ci possa dare delle buone speranze di guarire o arginare la malattia, sia con la cistectomia o, in seconda battuta, con un'altra turb e successiva terapia... In un primo momento di sconforto ho temuto che questa stessa possibilità fosse in discussione.

Adesso si tratta di capire cosa mio padre vuole per sè...
Egoisticamente spero scelga la soluzione più radicale anche se ho tanta paura per l'intervento e per la ripresa post-operatoria.

Le chiedo, come ultima gentilezza, se mi può indicare del materiale da leggere circa i rischi operatori e post operatori e le caratteristiche della vita quotidiana di una persona che ha una derivazione delle urine sulla cute (sacca esterna?)

Davvero grazie per la sua velocità, la sua chiarezza e la sua disponibilità,

A.
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51
Felice di esserLe stato di aiuto. Trovo logico che infine Suo padre (che è il diretto interessato) abbia l'ultima parola sulla situazione sanitaria che lo riguarda.
Per quanto riguarda la Sua richiesta penso che invece di andare a leggere dei dati su Internet, sia invece il momento di porre domande precise in merito sia ai rischi operatori specifici, sia in merito al "vissuto" del portatore di urostomia ai curanti di Suo padre. Queste informazioni le dovrebbe raccogliere proprio da loro, al fine di allacciare un rapporto di fiducia reciproco. Cordiali saluti ancora