Epididimite e clamidia

Buongiorno,

da due settimane circa ho terminato una cura antibiotica in seguito ad una epididimite acuta al testicolo dx. Chiedendo all’urologo quale fosse la causa dell’epididimite, mi è stato risposto che “i motivi possono essere diversissimi”. Per tale motivo mi sono state prescritte due diverse confezioni di antibiotici (una per settimana): la prima conteneva antibiotici “ad ampio spettro”, la seconda antibiotici mirati a batteri come la clamidia, di cui l’urologo sospettava un’infezione. E molto probabilmente aveva ragione: ieri la mia ragazza ha avuto l’esito di un tampone ed è risultata affetta da clamidia.

Sebbene all’ultima visita di controllo, pochi gg. Fa, l’urologo mi abbia giudicato “guarito” dall’epididimite (anche se l’epididimo dx., a detta sua, porta la “cicatrice” conseguente all’infiammazione) e nonostante dall’inizio della cura antibiotica abbia avuto solo rapporti protetti con la mia ragazza, ho l’incubo di poter avere ancora la clamidia: infatti, accuso ancora una sorta di fastidio/ipersensibilità ai testicoli, soprattutto al dx.

In merito a tale fastidio, vi chiedo se possa essere sintomatico di una cura antibiotica (a cui mi sono attenuto con scrupolo) non pienamente efficace, o se l’uso del preservativo non basti per escludere un (ri)contagio.


Ringraziando anticipatamente per la cortese risposta e le eventuali indicazioni sul da farsi, saluto con cordialità.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

l'atteggiamento del suo specialista non è del tutto sbagliato.
se lei avesse, però, il timore di avere ancora una infezione da Chlamydia potrebbe fare un tampone uretrale per la ricerca della Chlamydia anche in PCR e verificare la eventuale infezione
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
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www.vasectomia.org

[#2]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Egr. dott. Pozza,

innanzitutto grazie per la pronta e cortese risposta, in merito alla quale Le chiedo cortesemente cosa intenda con "non del tutto sbagliato" in merito all'atteggiamento dell'urologo. L´urologo avrebbe dovuto agire diversamente?

Senza dubbio farò un tampone. Le chiedo, però: la clamidia può resistere a una cura antibiotica? E può esere (ri)trasmessa per via orale?

Ultimo quesito: per quanto riguarda la PCR, l'esame è coperto dal normale sistema sanitario, o va eseguito privatamente (con costi molto elevati)?

Rinnovando i miei ringraziamenti, saluto cordialmente

A.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

da un punto di vista "di principio" si dovrebbe intraprendere una terapia antibiotica verso un germe DOPO aver identificato il germe ed averene "saggiato" la sensibilità antibiotica.Spesso, per motivi di tempo, si instaura una terapia antibiotica "nella presunzione" che ci siano dei germi. Diciamo, si spara al buio senza aver visto se c'è e dove sia il nemico.
Il tampone in PCR è mutuabile
cari saluti
[#4]
Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
confermo che il tampone con ricerca PCR clamydia è mutuabile

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com