Su consiglio dell'oncologo sto continuando con 1 fiala alla settimana di androcur fino all'inizio
E gregio dottore, 2 anni fa sono stato operato di tumore al colon retto con esito positivo nel senso che tutto si è risolto con l'asportazione del tratto intestinale interessato, l'esito istologico era negativo per cui non ho dovuto fare cure di nessun genere, ma solo controlli periodici prima ravvicinati,poi più distanziati sempre con esito buono. Due mesi fa dopo un controllo del PSA risultato a 10 ho fatto una visita urologica,seguita da una biopsia prostatica, risultato: Adenoca nel 60% dei frustoli (3) della base ed equatore dx GLS 7(4+3). La conseguenza è stata la non indicazione ad intervento chirurgico per comorbidità ed estensione locale della malattia,ma in alternativa,con pari probabilità di risultati, un trattamento combinato ormono-radioterapico che consiste in un periodo di induzione con ormonoterapia di 3 mesi e successivamente radioterapia concomitante. Ho iniziato con 1 fiala alla settimana di androcur depot e dopo 4 settimane 1 fiala di decapeptyl 11,25 ogni 3 mesi per 2 iniezioni.Su consiglio dell'oncologo sto continuando con 1 fiala alla settimana di androcur fino all'inizio della radioterapia. Questa è la situazione,ora vorrei sapere perchè l'urologo ha escluso l'intervento chirurgico e se la cura che mi è stata proposta e che ho iniziato è risolutiva come l'intervento senza le conseguenze dell'intervento come mi è stato detto o se è una cura che non risolve il problema ma lo allontana solo nel tempo. Grazie per la risposta che attendo con ansia.
[#1]
Gentile Signore,
oltre agli esiti della biopsia, per giudicare la situazione in modo appropriato sarebbe indispensabile sapere:
- il valore del PSA alla diagnosi;
- se è stata eseguita una TAC, una risonanza magnetica mirata alla prostata, una scintigrafia ossea ed i loro risultati;
- se in seguito all'intervento intestinale lei sia portatore di una colostomia;
- se lei sia affetto da altri problemi di salute, ad esempio polmonari, cardiaci, diabete, eccetera ...
In assenza di questi dati ci è impossibile giudicare la assai vaga espressione "comorbidità ed estensione locale della malattia". Al di là di questo, è indubbio che a partire dai 70 anni le indicazioni ad un intervento chirurgico di asportazione della prostata (prostatectomia radicale) debbano essere poste con maggior senso critico, poiché dopo questa età prorpio la presenza di fattori concomitanti può influire negativamente non tanto sul risultato oncologico dell'intervento, ma piuttosto sulle sue possibili complicazioni, con particolare riferimento all'incontinenza urinaria. Questo per dire che non è la sola età anagrafica a contare, ma piuttosto l'età "biologica" che può essere anche notevolmente diversa.
Dal punto di vista del risultato oncologico, i risultati di una radioterapia associata ad una terapia ormonale possono essere eccellenti, ma anche la radioterapia ha ovviamente i suoi effetti collaterali ed il fatto che la prostata continui comunque a rimanere al suo posto impone certamente una maggiore assiduità nei controlli.
Nel tumore della prostata è sempre e comunque indispensabile che il paziente venga informato con il maggior dettaglio possibile, poiché spesso esiste un margine di discrezionalità nella scelta della terapia che è assolutamente a carico del paziente stesso.
Saluti
oltre agli esiti della biopsia, per giudicare la situazione in modo appropriato sarebbe indispensabile sapere:
- il valore del PSA alla diagnosi;
- se è stata eseguita una TAC, una risonanza magnetica mirata alla prostata, una scintigrafia ossea ed i loro risultati;
- se in seguito all'intervento intestinale lei sia portatore di una colostomia;
- se lei sia affetto da altri problemi di salute, ad esempio polmonari, cardiaci, diabete, eccetera ...
In assenza di questi dati ci è impossibile giudicare la assai vaga espressione "comorbidità ed estensione locale della malattia". Al di là di questo, è indubbio che a partire dai 70 anni le indicazioni ad un intervento chirurgico di asportazione della prostata (prostatectomia radicale) debbano essere poste con maggior senso critico, poiché dopo questa età prorpio la presenza di fattori concomitanti può influire negativamente non tanto sul risultato oncologico dell'intervento, ma piuttosto sulle sue possibili complicazioni, con particolare riferimento all'incontinenza urinaria. Questo per dire che non è la sola età anagrafica a contare, ma piuttosto l'età "biologica" che può essere anche notevolmente diversa.
Dal punto di vista del risultato oncologico, i risultati di una radioterapia associata ad una terapia ormonale possono essere eccellenti, ma anche la radioterapia ha ovviamente i suoi effetti collaterali ed il fatto che la prostata continui comunque a rimanere al suo posto impone certamente una maggiore assiduità nei controlli.
Nel tumore della prostata è sempre e comunque indispensabile che il paziente venga informato con il maggior dettaglio possibile, poiché spesso esiste un margine di discrezionalità nella scelta della terapia che è assolutamente a carico del paziente stesso.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
Gent.dr P.Piana, la ringrazio per la sua risposta e le preciso i dati richiesti:
- il valore del PSA alla diagnosi era 10
- non sono stati eseguiti nè TAC , nè risonanza magnetica,nè scintigrafia
ossea. La TAC è prevista prima della radioterapia
- non sono stato e non sono portatore diuna colostomia (l'intervento è stato di resezione del tratto intestinale interessato dal tumore senza necessità di colostomia, le funzioni intestinali sono riprese regolarmente
e da allora ho solo fatto il solito follow up oncologico sempre con esiti buoni)
- non ho altri problemi di salute,nè polmonari, nè cardiaci, nè diabete, ecc.,tutti gli esami risultano nella norma "compatibilmente con l'età".
Al momento del ritiro dell'esito dell'esame istologico, l'urologo mi ha prospettato le diverse soluzioni: la vigilanza attiva senza cure (mi pare si dica così) esclusa perchè non siamo "americani" e noi "latini" non saremmo mai tranquilli; l'ormonoterapia associata alla radioterapia consigliata come la miglior cura nel mio caso,la qual cosa mi è stata confermata anche dal radioterapista che mi ha visitato e con cui ho fatto un lungo colloquio che mi ha chiarito molti dubbi; e l'intervento chirurgico, subito escluso credo sia per il precedente intervento che per le conseguenze. Ho consultato anche l'oncologo che ha approvato
la cura di ormonoterapia associata alla radioterapia.
Saluti in attesa di una sua risposta.
- il valore del PSA alla diagnosi era 10
- non sono stati eseguiti nè TAC , nè risonanza magnetica,nè scintigrafia
ossea. La TAC è prevista prima della radioterapia
- non sono stato e non sono portatore diuna colostomia (l'intervento è stato di resezione del tratto intestinale interessato dal tumore senza necessità di colostomia, le funzioni intestinali sono riprese regolarmente
e da allora ho solo fatto il solito follow up oncologico sempre con esiti buoni)
- non ho altri problemi di salute,nè polmonari, nè cardiaci, nè diabete, ecc.,tutti gli esami risultano nella norma "compatibilmente con l'età".
Al momento del ritiro dell'esito dell'esame istologico, l'urologo mi ha prospettato le diverse soluzioni: la vigilanza attiva senza cure (mi pare si dica così) esclusa perchè non siamo "americani" e noi "latini" non saremmo mai tranquilli; l'ormonoterapia associata alla radioterapia consigliata come la miglior cura nel mio caso,la qual cosa mi è stata confermata anche dal radioterapista che mi ha visitato e con cui ho fatto un lungo colloquio che mi ha chiarito molti dubbi; e l'intervento chirurgico, subito escluso credo sia per il precedente intervento che per le conseguenze. Ho consultato anche l'oncologo che ha approvato
la cura di ormonoterapia associata alla radioterapia.
Saluti in attesa di una sua risposta.
[#3]
Gentile Signore,
non avendo ancora completato la stadiazione del tumore, essenzialmente con la TACo la risonanza e - volendo - con la scintigrafia ossea, a rigor di logica non si dispone ancora di tutti gli elementi per giudicare sull'estensione locale della malattia. Il precedente intervento intestinale non costituisce un impedimento assoluto, può al limite rendere un minimo più delicate alcune fasi iniziali della procedura. Inoltre, la prostatectomia chirurgica può essere al limite eseguita anche per via perineale, con un accesso quindi completamente estraneo alla cavità addominale. Diciamo questo per completezza d'informazione, non certo perché siamo assolutamente fautori della chirurgia, in tutte le sue forme (a cielo aperto, laparoscopica classica e robotica). Rimarcando ancora le considerazioni relative all'età fatte nella nostra precedente, siamo peraltro convinti che l'approccio combinato di terapia ormonale e radiante già iniziato possa essere per lei una buona alternativa tra le altre eventualmente possibili.
Saluti
non avendo ancora completato la stadiazione del tumore, essenzialmente con la TACo la risonanza e - volendo - con la scintigrafia ossea, a rigor di logica non si dispone ancora di tutti gli elementi per giudicare sull'estensione locale della malattia. Il precedente intervento intestinale non costituisce un impedimento assoluto, può al limite rendere un minimo più delicate alcune fasi iniziali della procedura. Inoltre, la prostatectomia chirurgica può essere al limite eseguita anche per via perineale, con un accesso quindi completamente estraneo alla cavità addominale. Diciamo questo per completezza d'informazione, non certo perché siamo assolutamente fautori della chirurgia, in tutte le sue forme (a cielo aperto, laparoscopica classica e robotica). Rimarcando ancora le considerazioni relative all'età fatte nella nostra precedente, siamo peraltro convinti che l'approccio combinato di terapia ormonale e radiante già iniziato possa essere per lei una buona alternativa tra le altre eventualmente possibili.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.9k visite dal 18/01/2013.
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