Talofen, bronchite e blocco renale nell'anziano con alzheimer
Gentile dottore,
mio nonno è morto il 26 dicembre 2012 aveva 84 anni affetto dal morbo di alzheimer da oltre 4 anni operato da nni di prostata faceva uso di Tamlic per difficoltà urinarie e lasix 3 volte a settimana.
Lui era ricoverato in una casa di cura da più di 2 anni è entrato camminando ma poi fu stato abituato a rimanere seduto.Un paio di settimane prima di quello che è successo, ha iniziato ad avere la voce rauca con tosse molto grassa e febbre non oltre i 38. Un medico fù chiamato per mancanza di quello di fiducia, e gli prescrisse ceftriaxone più bentelan e bustine fluifort.
Dopo un paio di giorni si è svegliato. Il peggio sembrava essere passato ma....dopo un giorno lo trovammo seduto in corridoio afflosciato tutto su se stesso. Chiedemmo delle spiegazioni e la badante disse che sono ordini del medico (ma non era quello di fiducia) perchè la badante aveva notato degli ematoni ai piedi (solo dopo 3 giorni che stava coricato??). Da quel giorno non mangiò e ne si risvegliò. Il suo medico di fiducia poi si presentò e gli prescrisse - 500ml di soluzione fisiologica più lasix da assumere in 12 ore e 500ml di glucosata più vitamine nelle 12 ore seguenti questa cura tutti i giorni.
Gli è stata fatta anche la bronco aspirazione perchè sembrava che non riuscisse più a respirare e dopo questa manovra abbiamo abbiamo notato il catetere dell'urina sporco di sangue scuro e le urine erano marroni.
Da sottolineare che in passato le badanti gli somministravano gocce Talofen per l'agitazione ( da premettere non sappiamo quante di quantità).
Può essere che a nostra insaputa le venivano somministrate nelle flebo anche quantità di talofen per tenerlo calmo durante la terapia? ma i talofen somministrate a modo loro e a nostra insaputa può essere causa di bronchite o broncopolmonite con conseguente blocco renale fino all'arresto cardiaco? in attesa di una sua risposta le porgo i miei saluti.
mio nonno è morto il 26 dicembre 2012 aveva 84 anni affetto dal morbo di alzheimer da oltre 4 anni operato da nni di prostata faceva uso di Tamlic per difficoltà urinarie e lasix 3 volte a settimana.
Lui era ricoverato in una casa di cura da più di 2 anni è entrato camminando ma poi fu stato abituato a rimanere seduto.Un paio di settimane prima di quello che è successo, ha iniziato ad avere la voce rauca con tosse molto grassa e febbre non oltre i 38. Un medico fù chiamato per mancanza di quello di fiducia, e gli prescrisse ceftriaxone più bentelan e bustine fluifort.
Dopo un paio di giorni si è svegliato. Il peggio sembrava essere passato ma....dopo un giorno lo trovammo seduto in corridoio afflosciato tutto su se stesso. Chiedemmo delle spiegazioni e la badante disse che sono ordini del medico (ma non era quello di fiducia) perchè la badante aveva notato degli ematoni ai piedi (solo dopo 3 giorni che stava coricato??). Da quel giorno non mangiò e ne si risvegliò. Il suo medico di fiducia poi si presentò e gli prescrisse - 500ml di soluzione fisiologica più lasix da assumere in 12 ore e 500ml di glucosata più vitamine nelle 12 ore seguenti questa cura tutti i giorni.
Gli è stata fatta anche la bronco aspirazione perchè sembrava che non riuscisse più a respirare e dopo questa manovra abbiamo abbiamo notato il catetere dell'urina sporco di sangue scuro e le urine erano marroni.
Da sottolineare che in passato le badanti gli somministravano gocce Talofen per l'agitazione ( da premettere non sappiamo quante di quantità).
Può essere che a nostra insaputa le venivano somministrate nelle flebo anche quantità di talofen per tenerlo calmo durante la terapia? ma i talofen somministrate a modo loro e a nostra insaputa può essere causa di bronchite o broncopolmonite con conseguente blocco renale fino all'arresto cardiaco? in attesa di una sua risposta le porgo i miei saluti.
[#2]
Gentile utente,
normalmente tutti i farmaci somministrati ed il loro quantitativo viene annotato nell'immediatezza su appositi fogli di terapia perciò è difficile pensare ad una somministrazione al di fuori di quelle che sono le indicazioni date dal medico. Difficile stabilire con precisione quale è stata la sequela degli eventi, partendo dal presupposto che un paziente anziano può andare in contro a complicazioni delle condizioni di salute in qualsiasi momento senza una precisa causa se non l'avanzare dell'età.
normalmente tutti i farmaci somministrati ed il loro quantitativo viene annotato nell'immediatezza su appositi fogli di terapia perciò è difficile pensare ad una somministrazione al di fuori di quelle che sono le indicazioni date dal medico. Difficile stabilire con precisione quale è stata la sequela degli eventi, partendo dal presupposto che un paziente anziano può andare in contro a complicazioni delle condizioni di salute in qualsiasi momento senza una precisa causa se non l'avanzare dell'età.
Cordiali saluti
Gino Scalese
[#3]
Utente
Grazie per la vostra risposta. Ma se magari le gocce erano prescritte come terapia al bisogno dal medico, può anche darsi che loro gli e ne somministravano più del dovuto anche per gestire meglio l'assistenza. Son sempre case di cura...o mi sbaglio? E se fosse come noi familiari pensiamo, può essere che la somministrazione più del normale con il tempo, abbia potuto scatenare tutti questi problemi dalla bronchite al blocco renale fino all'arresto?
[#4]
Gent.le utente,
tutto può essere , fatto sta che di certo c'è per l'aria una atmosfera di sfiducia nella classe medica , molte volte a fini lucrativo-assicurativi, che poi si ritorce sugli utenti stessi.Il medico viene sbattuto sul giornale prima di qualsiasi giudizio o conoscenza
per gravi colpe che molte, troppe volte servono solo a fare audience .
Da qui ,spero, la sua sfiducia.
Cordialmente
tutto può essere , fatto sta che di certo c'è per l'aria una atmosfera di sfiducia nella classe medica , molte volte a fini lucrativo-assicurativi, che poi si ritorce sugli utenti stessi.Il medico viene sbattuto sul giornale prima di qualsiasi giudizio o conoscenza
per gravi colpe che molte, troppe volte servono solo a fare audience .
Da qui ,spero, la sua sfiducia.
Cordialmente
[#5]
Utente
Gentile dottore, non diamo la colpa ai medici, ma alle dipendenti della casa di cura che sostengono che è stato il dottore di farlo alzare. Magari può darsi che all'insaputa del medico il quale magari aveva detto di alzarlo per inizio di piaghe, loro l'ho hanno si alzato, ma a sua volta messo in corridoio dove cera troppa aria circolante.
E di sicuro il dottore non si avrebbe permesso di dire alle dipendenti di metterlo in corridoio all'aria libera come sostengono loro, dopo una ripresa dalla bronchite ma gli avrebbe detto di metterlo nella propria stanza. Che però sfortunatamente il medico crediamo,non ha specificato.
Ecco come pensiamo il "disatro" che hanno combinato le badanti nel posto dove l'hanno seduto. Perchè a noi familiari sembra tanto strano che un paziente in ripresa dalla bronchite sia giusto metterlo subito in corridoio essendo in convalescenza.
Ma ormai pultroppo non ce nulla da fare.
Cordialmente.
E di sicuro il dottore non si avrebbe permesso di dire alle dipendenti di metterlo in corridoio all'aria libera come sostengono loro, dopo una ripresa dalla bronchite ma gli avrebbe detto di metterlo nella propria stanza. Che però sfortunatamente il medico crediamo,non ha specificato.
Ecco come pensiamo il "disatro" che hanno combinato le badanti nel posto dove l'hanno seduto. Perchè a noi familiari sembra tanto strano che un paziente in ripresa dalla bronchite sia giusto metterlo subito in corridoio essendo in convalescenza.
Ma ormai pultroppo non ce nulla da fare.
Cordialmente.
[#6]
Comunque anche le prescrizioni al bisogno sono sempre segnalata sul foglio terapeutico del paziente tenendo presente il dosaggio massimo.
Inoltre tenga presente che l'allettamento può peggiorare il quadro clinico del paziente bronchitico; è ovvio che non va esposto a correnti d'aria fredda.
Inoltre tenga presente che l'allettamento può peggiorare il quadro clinico del paziente bronchitico; è ovvio che non va esposto a correnti d'aria fredda.
[#7]
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la sua risposta. Volevo sentire dire appunto proprio questo... che l'esposizione in correnti d'aria in un paziente bronchitico deve essere evitata. Possamo allora capire che l'esposizione a correnti d'aria e risultata determinante per l'accaduto subentrando complicazioni.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 14.5k visite dal 08/01/2013.
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