Urina con sangue e coaguli
Buongiorno.
La richiesta di consulto è relativa a mio padre, di 74 anni.
Circa un mese fa ha visto per la prima volta un piccolo coagulo di sangue nell'urina.
Per alcuni giorni non è successo più nulla, poi i coaguli si sono ripresentati, sempre più frequentemente.
Il sintomo è andato peggiorando e ora, oltre a coaguli sempre più voluminosi (alcuni sono grandi circa un centimetro e hanno un aspetto simile a fegato crudo) che ormai sono presenti quasi ad ogni minzione, prima del getto di urina escono anche un paio di goccioline di sangue fresco.
Mio padre ha notato però che se beve molto l'urina è chiara e pulita (niente sangue, nè coaguli).
Non accusa altri disturbi, nè dolori, nè bruciori, nè tantomeno febbre ma ovviamente è spaventatissimo.
Il suo medico di base gli ha prescritto esami del sangue, urinocoltura ed esame citologico dell'urina.
Mentre delle analisi del sangue abbiamo già i risultati (tutto a posto, compreso il PSA), per quelli delle urine non sappiamo ancora niente.
E' prevista inoltre una ecografia addominale, prenotata per il 22 gennaio.
Preciso che:
1) mio padre è stato operato per una riduzione della prostata cinque anni fa: l'intervento è andato bene, i sintomi di pesantezza e dolenzia sono scomparsi, la minzione è tornata normale e da allora il PSA, costantemente monitorato, è sempre stato buono.
2) lo scorso maggio (quindi otto mesi fa) mio padre ha eseguito una ecografia addominale completa di controllo che non ha evidenziato alcun problema.
3) mio padre gode di buona salute generale ma assume cardioaspirina (con relativi gastroprotettori) e mezza pastiglietta per la pressione.
Mi sono documentata e ho potuto rendermi conto che l'ematuria non è mai un buon segno, soprattutto negli uomini anziani e in assenza di altri sintomi.
Ovviamente il timore che ci attanaglia è quello di un cancro alla vescica, che so essere purtroppo molto aggressivo.
Nel malaugurato caso che il nostro timore venisse confermato, il fatto che fino a otto mesi fa non fossero emersi segni di malattia potrebbe essere incoraggiante?
Che tipo di esami e analisi devono essere aggiunti a quelli già effettuati e previsti?
Grazie dei chiarimenti.
La richiesta di consulto è relativa a mio padre, di 74 anni.
Circa un mese fa ha visto per la prima volta un piccolo coagulo di sangue nell'urina.
Per alcuni giorni non è successo più nulla, poi i coaguli si sono ripresentati, sempre più frequentemente.
Il sintomo è andato peggiorando e ora, oltre a coaguli sempre più voluminosi (alcuni sono grandi circa un centimetro e hanno un aspetto simile a fegato crudo) che ormai sono presenti quasi ad ogni minzione, prima del getto di urina escono anche un paio di goccioline di sangue fresco.
Mio padre ha notato però che se beve molto l'urina è chiara e pulita (niente sangue, nè coaguli).
Non accusa altri disturbi, nè dolori, nè bruciori, nè tantomeno febbre ma ovviamente è spaventatissimo.
Il suo medico di base gli ha prescritto esami del sangue, urinocoltura ed esame citologico dell'urina.
Mentre delle analisi del sangue abbiamo già i risultati (tutto a posto, compreso il PSA), per quelli delle urine non sappiamo ancora niente.
E' prevista inoltre una ecografia addominale, prenotata per il 22 gennaio.
Preciso che:
1) mio padre è stato operato per una riduzione della prostata cinque anni fa: l'intervento è andato bene, i sintomi di pesantezza e dolenzia sono scomparsi, la minzione è tornata normale e da allora il PSA, costantemente monitorato, è sempre stato buono.
2) lo scorso maggio (quindi otto mesi fa) mio padre ha eseguito una ecografia addominale completa di controllo che non ha evidenziato alcun problema.
3) mio padre gode di buona salute generale ma assume cardioaspirina (con relativi gastroprotettori) e mezza pastiglietta per la pressione.
Mi sono documentata e ho potuto rendermi conto che l'ematuria non è mai un buon segno, soprattutto negli uomini anziani e in assenza di altri sintomi.
Ovviamente il timore che ci attanaglia è quello di un cancro alla vescica, che so essere purtroppo molto aggressivo.
Nel malaugurato caso che il nostro timore venisse confermato, il fatto che fino a otto mesi fa non fossero emersi segni di malattia potrebbe essere incoraggiante?
Che tipo di esami e analisi devono essere aggiunti a quelli già effettuati e previsti?
Grazie dei chiarimenti.
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Gentile lettrice,
in questi casi purtroppo, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la causa del suo problema e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.
Bisogna, a questo punto, consultare in diretta un esperto urologo, sarà lui ad indicarle ecografie, valutazioni colturali e citologiche su urine ed altro per arrivare alla corretta diagnosi del problema clinico di suo padre..
Un cordiale saluto.
in questi casi purtroppo, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la causa del suo problema e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.
Bisogna, a questo punto, consultare in diretta un esperto urologo, sarà lui ad indicarle ecografie, valutazioni colturali e citologiche su urine ed altro per arrivare alla corretta diagnosi del problema clinico di suo padre..
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 9k visite dal 07/01/2013.
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