Espulsione spontanea di calcoli di 10 mm

Buonasera,
la notte di Natale mia madre (50 anni) ha avuto una bruttissima colica renale e siamo dovuti correre all'ospedale, dove dopo una serie di esami le hanno individuato due calcoli di circa 10 mm. Nei giorni successivi ha sofferto altre coliche, alcune delle quali molto dolorose, e oggi un'altra radiografia ha mostrato che i calcoli si sono spostati nell'uretere. Ci è stato detto di attendere alcuni giorni per vedere se vengono espulsi spontaneamente (e dolorosamente), ma sono preoccupata per la salute di mia madre e vorrei sapere se è possibile fare qualcosa per facilitare la rimozione dei calcoli (es. farle assumere compresse di magnesio) e se attendere l'eventuale espulsione spontanea è pericoloso o potrebbe generare problemi ai reni.

Grazie per l'attenzione.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signorina,
l'espulsione spontanea di calcoli di 10 mm è da ritenersi assai poco probabile, tanto da non rendere accettabile l'ulteriore attesa, tantopiù se complicata da dolorose coliche subentranti. Eventuali terapie d'appoggio od "espulsive" potrebbero essere tentate con minime possibilità di successo, d'ogni modo la persistenza di sintomi rende quantomai opportuna una soluzione la più rapida possibile. La sua descrizione è forzatamente sommaria, d'ogni modo le indicazioni parrebbero essere per l'esecuzione di un intervento endoscopico (ureteroscopia operativa) con frammentazione dei calcoli ed estrazione dei residui. Si tratta di un intervento di invasività tutto sommato limitata, eseguibile in centri specializzati in anestesia periferica e perlopiù in regime di ospedalizzazione diurna. Se desidera, leggendo il seguente articolo potrà avere ulteriori notizie sull'atteggiamento che riteniamo essere più corretto in queste situazioni:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentile Dr. Piana,
la ringrazio per la sua risposta.

Ieri mia madre è stata bene, il dolore è ricominciato stamattina e le abbiamo somministrato una siringa di toradol, una pastiglia di spasmex e una bustina di integratore alimentare contenente magnesio come ci è stato suggerito dal nostro medico curante. Sembra che almeno l'antidolorifico abbia fatto effetto.

Purtroppo la mia famiglia si trova nella condizione di convincere una persona che teme fortemente gli ospedali a sottoporsi ad un intervento invasivo; la sua paura maggiore è che un eventuale intervento potrebbe bucarle la vescica o l'uretere, e per questo motivo vorrei sapere qual è la probabilità che ciò possa avvenire per rassicurarla.
In riferimento all'articolo da lei linkato, all'ospedale ci è stato detto che non è possibile utilizzare il laser per frammentare il calcolo in quanto "si trova già nell'uretere", mi chiedevo dunque se potesse spiegarmi (o indicarmi una fonte di informazione) che spieghi in maniera più precisa in cosa consiste l'eventuale operazione per la rimozione di questi due calcoli nell'uretere.

Grazie e buona giornata
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signorina,
purtroppo le nostre indicazioni non possono essere precise, poichè ci mancano sicuri elementi di giudizio quali la reale posizione dei calcoli ed eventuali complicazioni concomitanti. L'intervento endoscopico in mani sufficientemente esperte non può essere considerato invasivo ed i rischi di cui lei parla sono assolutamente remoti e non possono essere considerati a fronte di una situazione che deve comunque essere risolta. In quanto all'utilizzo del laser, siamo certi vi sia stato un equivoco, poiché è il trattamento dall'esterno con le "onde d'urto" (ovvero il litotritore od ESWL) che ha scarse possibilità di successo sui calcoli nell'uretere. Il laser viene invece oggi comunemente utilizzato assieme agli strumenti endoscopici con risultati molto efficaci.

Saluti
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Utente
Utente
Buonasera,
il medico in grado di darci risposte più precise sull'argomento ritornerà solo fra alcuni giorni, ma per il momento la situazione è stabile in quanto sembra che i due calcoli si siano fermati nell'uretere senza creare ostruzioni.
Non le facciamo siringhe di toradol da 2 giorni; mia madre sta assumendo delle pastiglie di spasmex e un integratore alimentare che fornisce il 100% della dose quotidiana di B6 e il 30% di quella di magnesio 2 volte al giorno (sotto consiglio del suo medico).
Mangia poco, molto poco (crackers, pastina, un frutto) e in bianco, per paura.

Stanotte ha avuto una crisi causata da fortissimi capogiri, episodi di nausea e vomito (succhi gastrici), era in piedi e per fare pochi passi doveva abbassarsi e appoggiarsi su un punto stabile. Il capogiro è continuato ad intermittenza per tutto il giorno, aumentando quando era a letto a riposo, mentre la nausea non si è più verificata. La pressione era molto alta in mattinata, ma poche ore dopo è rientrata a valori accettabili, le analisi del sangue hanno fornito valori nella norma.
La guardia medica ci ha detto che potrebbe trattarsi di labirintite, ma mia madre non ne ha mai sofferto e stiamo sospettando che potrebbe essere stato causato dai medicinali che ha assunto, lei cosa ne pensa?

Grazie per la cortese attenzione, e auguri di buon anno nuovo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gentile Signora,
i disturbi che ci riferisce, in assenza di colica, sono difficilmente correlabili con la presenza stessa dei calcoli, ma piuttosto (come lei sospetta) con gli effetti collaterali della abbondante terapia effettuata in questi giorni. Confermiamo che la situazione merita certamente di essere risolta al più presto possibile, nel frattempo la terapia antidolorifica dovrà essere proseguita con attenzione, alternando i farmaci, piuttosto che utilizzandoli contemporaneamente, poiché probabilmente è uno solo a dare intolleranza.

Saluti