Diuresi frequente
Salve,
sono una ragazza di diciotto anni e ho un problema: urinazione frequente. Già da piccola ho sempre manifestato l'ansia di "dover urinare fuori di casa" costringendo i miei genitori, durante le uscite, a fare visita regolari di tutti i bagni del luogo (bar, ristoranti, o in assenza di questi: campagna o dietro macchine). Ciò poteva essere comprensibile per una bambina, e i miei genitori hanno supposto che questa urinazione frequente fosse causata, oltre che dalla giovane età, anche da ansia (infatti in genere i bambini riescono a resistere almeno due ore, mentre la mia resistenza dipendeva dal luogo, dalla presenza di bagni o meno, e dalla temperatura esterna), C'era qualcosa che stupiva mia madre però, ovvero l'ingente quantità di urina dopo così poco tempo e senza aver bevuto alcunché. Col tempo la mia capacità di resistenza è aumentata ovviamente e sono riuscita a sostenere qualsiasi gita scolastica (facendo i dovuti calcoli e fermandomi necessariamente alle soste) ma senza mai trovarmi in sitazioni di panico totale. Anzi l'ultima volta che io ricordo di essermi "sporcata" avevo quattro anni e secondo me non fu colpa tanto della mia poca resistenza quanto per il fatto che le maestre non ci "nascondessero" adeguatamente mentre facevamo i nostri bisogni, mentre io avevo un gran senso del pudore già a quella età. Comunque il tempo è passato e alle medie ero in grado di gestire la situazione, facevo sempre i dovuti calcoli per i viaggi, evitavo di bere troppo, ma ero in grado di stare fuori con amiche senza mettermi troppo il problema. Durante quegli anni aggiungo che ho viaggiato all'estero e anche se odiavo i viaggi lunghi in pullman non mi sono mai trovata in situazioni critiche. Quando feci un viaggio all'estero con la famiglia all'età di quindici anni però l'anisa ritornò e con essa la frequente urinazione, solo che in quel periodo sembrava solo un problema di ansia (infatti la quantità di urina non era tantissima, e se mi calmavo ero in grado di raggiungere i bagni senza troppe sofferenze) adesso invece quando sono fuori casa con amici e quindi non in momenti per me stressanti l'urinazione è comunque frequente (due, tre orette). Siccome l'ecografia ai reni e alla vescica non ha messo in risalto niente, è stato "bollato" come un problema di ansia. Ma ogni volta che ho lo stimolo è talmente pressante da lasciarmi solo il tempo di cercare il bagno (a quel punto mi calmo un po' e lo stimolo è meno pressante ma devo comunque andare). In questi ultimi tempi ho anche dolori all'altezza dei reni e un fortissimo mal di pancia se non svuoto la vescica. I viaggi in pullman, le gite, i luoghi senza bagni sono out ormai e ho paura di non riuscire a gestirmi per la scuola. Ho un certificato medico per vescica neurogena e mi hanno prescritto un'analisi per l'urina, per me un c'è un problema fisico, non riesco a giustificare solo con l'ansia questa urinazione.
sono una ragazza di diciotto anni e ho un problema: urinazione frequente. Già da piccola ho sempre manifestato l'ansia di "dover urinare fuori di casa" costringendo i miei genitori, durante le uscite, a fare visita regolari di tutti i bagni del luogo (bar, ristoranti, o in assenza di questi: campagna o dietro macchine). Ciò poteva essere comprensibile per una bambina, e i miei genitori hanno supposto che questa urinazione frequente fosse causata, oltre che dalla giovane età, anche da ansia (infatti in genere i bambini riescono a resistere almeno due ore, mentre la mia resistenza dipendeva dal luogo, dalla presenza di bagni o meno, e dalla temperatura esterna), C'era qualcosa che stupiva mia madre però, ovvero l'ingente quantità di urina dopo così poco tempo e senza aver bevuto alcunché. Col tempo la mia capacità di resistenza è aumentata ovviamente e sono riuscita a sostenere qualsiasi gita scolastica (facendo i dovuti calcoli e fermandomi necessariamente alle soste) ma senza mai trovarmi in sitazioni di panico totale. Anzi l'ultima volta che io ricordo di essermi "sporcata" avevo quattro anni e secondo me non fu colpa tanto della mia poca resistenza quanto per il fatto che le maestre non ci "nascondessero" adeguatamente mentre facevamo i nostri bisogni, mentre io avevo un gran senso del pudore già a quella età. Comunque il tempo è passato e alle medie ero in grado di gestire la situazione, facevo sempre i dovuti calcoli per i viaggi, evitavo di bere troppo, ma ero in grado di stare fuori con amiche senza mettermi troppo il problema. Durante quegli anni aggiungo che ho viaggiato all'estero e anche se odiavo i viaggi lunghi in pullman non mi sono mai trovata in situazioni critiche. Quando feci un viaggio all'estero con la famiglia all'età di quindici anni però l'anisa ritornò e con essa la frequente urinazione, solo che in quel periodo sembrava solo un problema di ansia (infatti la quantità di urina non era tantissima, e se mi calmavo ero in grado di raggiungere i bagni senza troppe sofferenze) adesso invece quando sono fuori casa con amici e quindi non in momenti per me stressanti l'urinazione è comunque frequente (due, tre orette). Siccome l'ecografia ai reni e alla vescica non ha messo in risalto niente, è stato "bollato" come un problema di ansia. Ma ogni volta che ho lo stimolo è talmente pressante da lasciarmi solo il tempo di cercare il bagno (a quel punto mi calmo un po' e lo stimolo è meno pressante ma devo comunque andare). In questi ultimi tempi ho anche dolori all'altezza dei reni e un fortissimo mal di pancia se non svuoto la vescica. I viaggi in pullman, le gite, i luoghi senza bagni sono out ormai e ho paura di non riuscire a gestirmi per la scuola. Ho un certificato medico per vescica neurogena e mi hanno prescritto un'analisi per l'urina, per me un c'è un problema fisico, non riesco a giustificare solo con l'ansia questa urinazione.
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Gentile lettrice,
è stata fatta una attenta valutazione neuro-urologica con eventuali uroflussometrie registrate ed indagine urodinamica?
Se non fatta questa valutazione, bisogna parlarne in diretta con il suo medico di fiducia e con lui studiare i tempi e le modalità per incontare lo specialista urologo con chiare competenze urodinamiche.
Cordiali saluti.
è stata fatta una attenta valutazione neuro-urologica con eventuali uroflussometrie registrate ed indagine urodinamica?
Se non fatta questa valutazione, bisogna parlarne in diretta con il suo medico di fiducia e con lui studiare i tempi e le modalità per incontare lo specialista urologo con chiare competenze urodinamiche.
Cordiali saluti.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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[#2]
Ex utente
Dr.Beretta,
la ringrazio subito per la sua risposta. Comunque no, non è stata fatta nessuna valutazione del genere, a quanto so, l'unico nella mia città che svolgeva questo tipo di analisi è andato in pensione. Appena avrò i risultati dell'urina, anche se non saranno riscontrati evidenti problemi, mi rivolgerò comunque all'urologo ospedaliero e al mio medico (mio padre è medico ma frequento anche un medico di base) e proverò a proporre la sua soluzione. Grazie ancora, le farò sapere.
la ringrazio subito per la sua risposta. Comunque no, non è stata fatta nessuna valutazione del genere, a quanto so, l'unico nella mia città che svolgeva questo tipo di analisi è andato in pensione. Appena avrò i risultati dell'urina, anche se non saranno riscontrati evidenti problemi, mi rivolgerò comunque all'urologo ospedaliero e al mio medico (mio padre è medico ma frequento anche un medico di base) e proverò a proporre la sua soluzione. Grazie ancora, le farò sapere.
[#4]
Ex utente
Salve,
ho fatto le analisi di cui ho parlato nei precedenti messaggi, sia da quelle del sangue che da quelle delle urine non è risultato nulla: nessun tipo di infezioni, valori regolari. Premetto che non mi sono ancora rivolta al mio medico (o meglio: non le ho ancora fatto vedere i risultati dell'esame), ma come le ho già accennato nella mia città non c'è più un medico che effettua uroflussometrie. Mio padre non è contrario ai consulti con specialisti sebbene ritenga di aver già fatto una diagnosi. Come le ho già detto è opinione sua (e non solo) che si tratti di ansia, non semplicemente stress ma proprio ansia di non trovare un bagno al momento del bisogno, e sebbene in parte condivida questa opinione mi chiedo... perché dopo due ore lo stimolo si sente già in un posto come la scuola dove so che c'è un bagno (mentre a casa no)? E a volte molto pressante? A scuola devo necessariamente andare almeno una volta (in genere dopo le tre ore ore), ma è per me causa di vero stress, perché limita molto la mia concentrazione. Purtroppo si è presentata l'occasione di fare un viaggio a breve (un viaggio in pullman di quasi tre ore) in una città che non conosco bene (nel senso che non saprei orientarmi), e non c'è tempo certo di cercare e trovare specialisti e tantomeno risolvere il problema entro la data del viaggio. Non posso rinunciare a questo viaggio per diversi motivi, uno dei quali è anche quello di non riuscire più a trovare giustificazioni (ma non è il motivo principale... questo viaggio è importante per ciò che dovrò fare dopo il liceo). Vado in palestra regolarmente e mi esercito a contrarre il muscolo pelvico, ma è inutile quando lo stimolo viene e sono fuori casa ci devo per forza andare. E questo non può accadere in un viaggio senza soste (o magari durante la durata del viaggio che segue la sosta). Lei ha consigli per allenare la mia resistenza o per trovare delle soluzioni temporanee? O crede che sia meglio, da quello che ho scritto, di rivolgermi a uno psicologo e ricorrere a farmaci che ben poco hanno a che fare con l'apparato urinario?
Grazie della sua attenzione e del suo tempo.
ho fatto le analisi di cui ho parlato nei precedenti messaggi, sia da quelle del sangue che da quelle delle urine non è risultato nulla: nessun tipo di infezioni, valori regolari. Premetto che non mi sono ancora rivolta al mio medico (o meglio: non le ho ancora fatto vedere i risultati dell'esame), ma come le ho già accennato nella mia città non c'è più un medico che effettua uroflussometrie. Mio padre non è contrario ai consulti con specialisti sebbene ritenga di aver già fatto una diagnosi. Come le ho già detto è opinione sua (e non solo) che si tratti di ansia, non semplicemente stress ma proprio ansia di non trovare un bagno al momento del bisogno, e sebbene in parte condivida questa opinione mi chiedo... perché dopo due ore lo stimolo si sente già in un posto come la scuola dove so che c'è un bagno (mentre a casa no)? E a volte molto pressante? A scuola devo necessariamente andare almeno una volta (in genere dopo le tre ore ore), ma è per me causa di vero stress, perché limita molto la mia concentrazione. Purtroppo si è presentata l'occasione di fare un viaggio a breve (un viaggio in pullman di quasi tre ore) in una città che non conosco bene (nel senso che non saprei orientarmi), e non c'è tempo certo di cercare e trovare specialisti e tantomeno risolvere il problema entro la data del viaggio. Non posso rinunciare a questo viaggio per diversi motivi, uno dei quali è anche quello di non riuscire più a trovare giustificazioni (ma non è il motivo principale... questo viaggio è importante per ciò che dovrò fare dopo il liceo). Vado in palestra regolarmente e mi esercito a contrarre il muscolo pelvico, ma è inutile quando lo stimolo viene e sono fuori casa ci devo per forza andare. E questo non può accadere in un viaggio senza soste (o magari durante la durata del viaggio che segue la sosta). Lei ha consigli per allenare la mia resistenza o per trovare delle soluzioni temporanee? O crede che sia meglio, da quello che ho scritto, di rivolgermi a uno psicologo e ricorrere a farmaci che ben poco hanno a che fare con l'apparato urinario?
Grazie della sua attenzione e del suo tempo.
[#5]
Gentile lettrice,
a normale idratazione diurna andare al bagno ogni tre ore è la norma.
Se accertato che il problema ha una base psicologica è in quella direzione che bisogna andare.
Riconsulti ora il suo medico di riferimento.
Cordiali saluti.
a normale idratazione diurna andare al bagno ogni tre ore è la norma.
Se accertato che il problema ha una base psicologica è in quella direzione che bisogna andare.
Riconsulti ora il suo medico di riferimento.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 27/12/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.