Pollachiuria, mitto debole, difficoltà a inizare la minzione
Salve. Da un po' di anni, almeno 3, accuso sintomi quali pollachiuria,
ipovalidità del mitto, difficoltà a iniziare la minzione. Alle volte,
ma raramente, lo stimolo di urinare diventa subito molto forte già dopo
pochi minuti dalla comparsa. In tali occasioni, riesco comunque a
trattenerla: con molto fastidio, ma riesco.
Alla fine della minzione, dato che il mitto risulta debole, devo sempre
fare attenzione a svuotare l'uretra, spremendola.
Mi è capitato anche di avere dei fastidi al testicolo sinistro, che si
sono risolti da soli in circa una settimana.
Di giorno, urino almeno 6 volte al giorno, con picchi di 10 volte al
giorno e urino in media circa 150ml. Al risveglio ne faccio molta di
più (dai 200 ai 280 ml), ma durante il giorno mi capita di farne anche
80 ml. Di notte raramente scendo, ma capita ogni tanto.
Sono stato visitato da un urologo che ha provveduto a fare tutti i
controlli di routine (palpazione prostata, ecografia, uroflussometria).
Dall'uroflussometria è emersa l'ipovalidità del flusso (sono
disponibile a inserire l'esito dell'uroflussometria). Con gli altri
esami invece non hanno riscontrato nulla di anomalo: tutto normale ed
RPM assente dopo la minzione.
Ho fatto esami del sangue, delle urine, urinocoltura, spermiocoltura,
ricerca in urine e sperma di chlamidie e micoplasmi: tutto nella norma.
L'urologo, prima di avere l'esito di alcuni esami, mi ha prescritto:
- Idiprost, una cp la sera per 30 giorni
- Topster supposte, una alla sera per 5 giorni.
La terapia non ha dato risultati significativi. Sono dunque ritornato
il mese dopo e 'sta volta l'urologo mi ha prescritto Urivesc 20mg, una
capsula al giorno per 20 giorni. Mi ha solo detto che trattasi di un
miorilassante della vescica che avrebbe diminuito la frequenza e
annullato l'urgenza di urinare (quelle volte che mi succede). Lì per lì
mi sono fidato ciecamente e non ho fatto domande.
Leggendo il foglietto ho appreso che tale farmaco si prescrive nei
casi di vescica iperattiva. Ma vi chiedo: i sintomi combaciano con tale
diagnosi? E soprattutto, ha senso prescrivere una terapia simile, senza avere evidenze, per una sindrome per cui, che io sappia, non esiste una vera e propria cura? Fattostà che ho seguito la terapia per alcuni giorni, riscontrando però un problema: avevo difficoltà a iniziare la minzione e a svuotare la vescica; il mitto risultava ancora più debole.
Al che ho chiamato lo studio del medico, cui ha risposto la segretaria, dicendo che mi avrebbero richiamato. Non lo ha fatto. Io intanto ho interrotto la terapia e aspetto di sentire di nuovo il medico.
Intanto chiedo a voi un consulto, essendo cosciente che non si tratta di una vera visita: cosa pensate che possa essere? Siete d'accordo con l'operato del mio urologo? Grazie.
PS (altre informazioni utili): vita sedentaria, passo molto tempo al pc e ho quasi sempre fastidi oculari; eiaculo molto spesso, in media 1 volta al giorno.
ipovalidità del mitto, difficoltà a iniziare la minzione. Alle volte,
ma raramente, lo stimolo di urinare diventa subito molto forte già dopo
pochi minuti dalla comparsa. In tali occasioni, riesco comunque a
trattenerla: con molto fastidio, ma riesco.
Alla fine della minzione, dato che il mitto risulta debole, devo sempre
fare attenzione a svuotare l'uretra, spremendola.
Mi è capitato anche di avere dei fastidi al testicolo sinistro, che si
sono risolti da soli in circa una settimana.
Di giorno, urino almeno 6 volte al giorno, con picchi di 10 volte al
giorno e urino in media circa 150ml. Al risveglio ne faccio molta di
più (dai 200 ai 280 ml), ma durante il giorno mi capita di farne anche
80 ml. Di notte raramente scendo, ma capita ogni tanto.
Sono stato visitato da un urologo che ha provveduto a fare tutti i
controlli di routine (palpazione prostata, ecografia, uroflussometria).
Dall'uroflussometria è emersa l'ipovalidità del flusso (sono
disponibile a inserire l'esito dell'uroflussometria). Con gli altri
esami invece non hanno riscontrato nulla di anomalo: tutto normale ed
RPM assente dopo la minzione.
Ho fatto esami del sangue, delle urine, urinocoltura, spermiocoltura,
ricerca in urine e sperma di chlamidie e micoplasmi: tutto nella norma.
L'urologo, prima di avere l'esito di alcuni esami, mi ha prescritto:
- Idiprost, una cp la sera per 30 giorni
- Topster supposte, una alla sera per 5 giorni.
La terapia non ha dato risultati significativi. Sono dunque ritornato
il mese dopo e 'sta volta l'urologo mi ha prescritto Urivesc 20mg, una
capsula al giorno per 20 giorni. Mi ha solo detto che trattasi di un
miorilassante della vescica che avrebbe diminuito la frequenza e
annullato l'urgenza di urinare (quelle volte che mi succede). Lì per lì
mi sono fidato ciecamente e non ho fatto domande.
Leggendo il foglietto ho appreso che tale farmaco si prescrive nei
casi di vescica iperattiva. Ma vi chiedo: i sintomi combaciano con tale
diagnosi? E soprattutto, ha senso prescrivere una terapia simile, senza avere evidenze, per una sindrome per cui, che io sappia, non esiste una vera e propria cura? Fattostà che ho seguito la terapia per alcuni giorni, riscontrando però un problema: avevo difficoltà a iniziare la minzione e a svuotare la vescica; il mitto risultava ancora più debole.
Al che ho chiamato lo studio del medico, cui ha risposto la segretaria, dicendo che mi avrebbero richiamato. Non lo ha fatto. Io intanto ho interrotto la terapia e aspetto di sentire di nuovo il medico.
Intanto chiedo a voi un consulto, essendo cosciente che non si tratta di una vera visita: cosa pensate che possa essere? Siete d'accordo con l'operato del mio urologo? Grazie.
PS (altre informazioni utili): vita sedentaria, passo molto tempo al pc e ho quasi sempre fastidi oculari; eiaculo molto spesso, in media 1 volta al giorno.
[#1]
Gentile utente,
in effetti la sintomatologia descritta una volta eslcuse le patologia infettive/infiammatorie potrebbe corrispondere ad una aumentata sensibilità a vari stimoli (rapido riempimento, caldo freddo, sentire l'acqua che scorre ecc.) della sua vescica, anche se spesso essa si associa ad una alta portata del flusso.
Quindi l'impostazione terapeutica potrebbe essere quella corretta.
in effetti la sintomatologia descritta una volta eslcuse le patologia infettive/infiammatorie potrebbe corrispondere ad una aumentata sensibilità a vari stimoli (rapido riempimento, caldo freddo, sentire l'acqua che scorre ecc.) della sua vescica, anche se spesso essa si associa ad una alta portata del flusso.
Quindi l'impostazione terapeutica potrebbe essere quella corretta.
Cordiali saluti
Gino Scalese
[#2]
Gentile lettore,
per una semplice curiosità può inserire i dati dell'uroflussometria.
Ancora un cordiale saluto.
per una semplice curiosità può inserire i dati dell'uroflussometria.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#3]
Utente
Innanzitutto, vi ringrazio per le tempestive risposte :).
Ecco l'uroflussometria: http://img837.imageshack.us/img837/4711/cci2012201200000.jpg
Cordiali saluti.
Ecco l'uroflussometria: http://img837.imageshack.us/img837/4711/cci2012201200000.jpg
Cordiali saluti.
[#4]
caro lettore,
la sua sitomatologia e storia clinica appare abbastanza sfaccettata e dare consigli diagnostici e terapeutici senza conoscere e poter visitare il paziente appare abbastanza arduo.
Cerchi di ridurre la masturbazione e continui a rivolgersi al suo specialista
cari saluti
la sua sitomatologia e storia clinica appare abbastanza sfaccettata e dare consigli diagnostici e terapeutici senza conoscere e poter visitare il paziente appare abbastanza arduo.
Cerchi di ridurre la masturbazione e continui a rivolgersi al suo specialista
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#5]
Gentile lettore,
l'uroflussometria postata non è brillante ma, prima di prendere una decisione clinica più complòessa, è bene eventualmente ripetere l'indagine diverse volta a diversi riempimenti vescicali.
Poi risenta sempre in diretta il suo urologo di fiducia.
Cordiali saluti.
l'uroflussometria postata non è brillante ma, prima di prendere una decisione clinica più complòessa, è bene eventualmente ripetere l'indagine diverse volta a diversi riempimenti vescicali.
Poi risenta sempre in diretta il suo urologo di fiducia.
Cordiali saluti.
[#6]
Utente
Vi ringrazio ancora per gli interventi.
Vorrei approfittare un'ultima volta della vostra disponibilità per chiarirmi un dubbio che avevo già espresso nel primo post.
Un farmaco come Urivesc, se ho capito bene, si prescrive per attenuare i sintomi, ma non elimina la causa di questi ultimi. Ho capito bene?
Se sì, che senso ha prescrivere una terapia di questo tipo senza avere accertato mediante test specifici che si tratti di qualcosa di "incurabile" come la vescica iperattiva?
Probabilmente faccio confusione, spero che possiate un po' schiarirmi le idee. Intanto spero di fissare un appuntamento col mio urologo per domani.
Ancora, grazie e cordiali saluti.
Vorrei approfittare un'ultima volta della vostra disponibilità per chiarirmi un dubbio che avevo già espresso nel primo post.
Un farmaco come Urivesc, se ho capito bene, si prescrive per attenuare i sintomi, ma non elimina la causa di questi ultimi. Ho capito bene?
Se sì, che senso ha prescrivere una terapia di questo tipo senza avere accertato mediante test specifici che si tratti di qualcosa di "incurabile" come la vescica iperattiva?
Probabilmente faccio confusione, spero che possiate un po' schiarirmi le idee. Intanto spero di fissare un appuntamento col mio urologo per domani.
Ancora, grazie e cordiali saluti.
[#7]
Gentile utente,
la prescirzione terapeutica alcune volte è eseguita dal medico sulla base della sintomatologia riferita e sulla storia clinica anche senza esami diagnostici di approfondimento che comunque è possibile eseguire. Spesso si adotta questo atteggiamento per evitare esami invasivi di conferma.
la prescirzione terapeutica alcune volte è eseguita dal medico sulla base della sintomatologia riferita e sulla storia clinica anche senza esami diagnostici di approfondimento che comunque è possibile eseguire. Spesso si adotta questo atteggiamento per evitare esami invasivi di conferma.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 10.2k visite dal 19/12/2012.
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