Neoplasia prostatica e secondarismi ossei
Gent. specialisti,
al mio compagno di 56 anni è stata diagnosticata una neoplasia prostatica dopo biopsia, in seguito a prolungati dolori articolari ed esame ematico con valori di >500.
Ha iniziato cura con Casodex 50mg giornaliero ed Eligard trimestrale. Da RMN colonna lombare risultano segni circolari riconducibili a secondarismi ossei che però non sono stati ancora trattati in nessun modo. Oggi sarà sottoposto a PET Total body per esatta mappatura. Prostata nella norma come dimensioni e forma.
Dopo la prima settimana di Casodex il dolore articolare si è attenuato tanto che sono stati eliminati gli antidolorifici (Contramal) anche se talvolta presenta fastidi al fianco o alla spalla. La presenza dei secondarismi indica che la neoplasia sia già irrimediabilmente infiltrata a livello osseo? Esistono cure per le metastasi ossee?
Grazie per la vostra risposta.
Saluti
al mio compagno di 56 anni è stata diagnosticata una neoplasia prostatica dopo biopsia, in seguito a prolungati dolori articolari ed esame ematico con valori di >500.
Ha iniziato cura con Casodex 50mg giornaliero ed Eligard trimestrale. Da RMN colonna lombare risultano segni circolari riconducibili a secondarismi ossei che però non sono stati ancora trattati in nessun modo. Oggi sarà sottoposto a PET Total body per esatta mappatura. Prostata nella norma come dimensioni e forma.
Dopo la prima settimana di Casodex il dolore articolare si è attenuato tanto che sono stati eliminati gli antidolorifici (Contramal) anche se talvolta presenta fastidi al fianco o alla spalla. La presenza dei secondarismi indica che la neoplasia sia già irrimediabilmente infiltrata a livello osseo? Esistono cure per le metastasi ossee?
Grazie per la vostra risposta.
Saluti
[#1]
Gentile Signora,
le possibilità di cura esistono e sono numerose, le localizzazioni ossee possono essere ad esempio anche sottoposte a radioterapia mirata. Il trattamento di queste forme tumorali avanzate deve essee collegiale e coinvolgere l'oncologo, il radioterapista ed in minor misura anche l'urologo, visto che non vi sono al momento indicazioni chirurgiche.
Saluti
le possibilità di cura esistono e sono numerose, le localizzazioni ossee possono essere ad esempio anche sottoposte a radioterapia mirata. Il trattamento di queste forme tumorali avanzate deve essee collegiale e coinvolgere l'oncologo, il radioterapista ed in minor misura anche l'urologo, visto che non vi sono al momento indicazioni chirurgiche.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#5]
Utente
Gent.mo Dr. Piana, siamo già riusciti ad ottenere il referto della PET che ha già visto l'urologo stamani in occasione della prima iniezione di Eligard; sostanzialmente si sono evidenziate alcune zone di metastasi in sede ossea a livello della colonna vertebrale (o midollo come lui ha ipotizzato), non ho letto il referto ancora.
L'urologo conferma la cura con Casodex ed Eligard ritenendo che per l'entità dei secondarismi si possa avere una sostanziale regressione una volta che l'attività prostatica sarà bloccata; l'oncologa ha visto il referto e martedi in visita definirà la cura, ma ha anticipato che potrebbe consistere in cicli di flebo per rinforzare le strutture ossee e valutare eventualmente una scintigrafia ma potrebbe anche non essere necessaria.
Oggi l'ortopedico valuterà le condizioni della schiena e della discopatia evidenziata dalla RMN per individuare un possibile trattamento (osteopatico presumibilmente) e alleviare il dolore in sede lombare.
Potrò essere più precisa quando anche io vedrò il referto e potrò riportarle esattamente quando indicato.
Saluto e ringrazio per la disponibilità
L'urologo conferma la cura con Casodex ed Eligard ritenendo che per l'entità dei secondarismi si possa avere una sostanziale regressione una volta che l'attività prostatica sarà bloccata; l'oncologa ha visto il referto e martedi in visita definirà la cura, ma ha anticipato che potrebbe consistere in cicli di flebo per rinforzare le strutture ossee e valutare eventualmente una scintigrafia ma potrebbe anche non essere necessaria.
Oggi l'ortopedico valuterà le condizioni della schiena e della discopatia evidenziata dalla RMN per individuare un possibile trattamento (osteopatico presumibilmente) e alleviare il dolore in sede lombare.
Potrò essere più precisa quando anche io vedrò il referto e potrò riportarle esattamente quando indicato.
Saluto e ringrazio per la disponibilità
[#7]
Utente
Riporto il referto della PET CT TOTAL BODY
Quesito diagnostico: valutazione in paziente in blocco androgenico totale per adenocarcinoma prostatico.
E' stata acquisita un'immagine precoce della regione del bacino ed una scansione total body tardiva.
Discreto e disomogeneo, patologico iperaccumulo del tracciante metabolico si evidenzia a carico di formazione solida in doccia costo-vertebrale bilateralmente che si estende a dx da D6 a D12 e a sx da D8 a D12 (utili ulteriori approfondimenti diagnostici mirati).
Apprezzabile, inoltre, fin dalle immagini precoci intenso e diffuso iperaccumulo del tracciante a carico della pressochè totalità dei distretti scheletrici esplorati in sede midollare (utile esecuzione di scintigrafia scheletrica total body).
Non capisco quanto siano già diffuse a livello osseo le metastasi del tumore prostatico; l'ortopedico ha consigliato fra 2/3 mesi una nuova RMN per vedere eventuali variazioni nei secondarismi scheletrici che ha ritenuto essere sufficientemente circoscritti; attualmente sono ricomparsi dolori in zona lombare e posteriormente in prossimità delle ultime costole.
Domani visita oncologica per una valutazione mirata ed una eventuale decisione sulle cure per le metastasi ossee.
Grazie
Quesito diagnostico: valutazione in paziente in blocco androgenico totale per adenocarcinoma prostatico.
E' stata acquisita un'immagine precoce della regione del bacino ed una scansione total body tardiva.
Discreto e disomogeneo, patologico iperaccumulo del tracciante metabolico si evidenzia a carico di formazione solida in doccia costo-vertebrale bilateralmente che si estende a dx da D6 a D12 e a sx da D8 a D12 (utili ulteriori approfondimenti diagnostici mirati).
Apprezzabile, inoltre, fin dalle immagini precoci intenso e diffuso iperaccumulo del tracciante a carico della pressochè totalità dei distretti scheletrici esplorati in sede midollare (utile esecuzione di scintigrafia scheletrica total body).
Non capisco quanto siano già diffuse a livello osseo le metastasi del tumore prostatico; l'ortopedico ha consigliato fra 2/3 mesi una nuova RMN per vedere eventuali variazioni nei secondarismi scheletrici che ha ritenuto essere sufficientemente circoscritti; attualmente sono ricomparsi dolori in zona lombare e posteriormente in prossimità delle ultime costole.
Domani visita oncologica per una valutazione mirata ed una eventuale decisione sulle cure per le metastasi ossee.
Grazie
[#10]
Utente
Gent.mo Dott. Piana, in merito al caso che le avevo esposto, le aggiorno la situazione dopo 2 mesi di cura (Casodex ed Eligard) ... il valore del PSA si è ridotto da 589 di fine novembre ai 0,89 della settimana scorsa, i dolori riferiti in sede muscolare/ossea sono totalmente scomparsi e la RMN al rachide effettuata settimana scorsa verrà valutata congiuntamente da oncologo, urologo e ortopedico per valutare eventuali modifiche intervenute nel frattempo nelle sedi dei secondarismi ossei.
Saluto e ringrazio per la cortese attenzione
Saluto e ringrazio per la cortese attenzione
[#11]
Gentile Signora,
non ci stupisce l'eccellente efficacia della terapia di blocco androgenico e di questo siamo molto soddisfatti per il suo compagno e per lei. L'oncologo ora valuterà il proseguimento della cura, che immagino rimarrà invariata, salvo associazione di altre componenti. Questo tipo di manifestazione del tumore della prostata, in assenza di indicazioni operative, si giova meno delle competenze urologiche. Le medesime rientrano ovviamente in gioco, se mai si manifestassero complicazioni a livello urinario.
Saluti
non ci stupisce l'eccellente efficacia della terapia di blocco androgenico e di questo siamo molto soddisfatti per il suo compagno e per lei. L'oncologo ora valuterà il proseguimento della cura, che immagino rimarrà invariata, salvo associazione di altre componenti. Questo tipo di manifestazione del tumore della prostata, in assenza di indicazioni operative, si giova meno delle competenze urologiche. Le medesime rientrano ovviamente in gioco, se mai si manifestassero complicazioni a livello urinario.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 12.2k visite dal 11/12/2012.
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